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HoReCa, dove vai? Questa è la domanda. In attesa di incontrare fisicamente le innovazioni e le tendenze più recenti alla 43° edizione di HostMilano, a Rho FieraMilano dal 13 al 17 ottobre, il team social di HostMilano e l’osservatorio hanno individuato alcune novità nei settori rappresentati alla manifestazione.

 

 

Partiamo con la ristorazione: qui i locali più all’avanguardia, come CocinaHermano Torres a Barcellona e Verso a Milano, stanno sperimentando un nuovo format che va oltre il “tradizionale” chef’s table e mette l’intera cucina al centro del ristorante. L’esperienza del cenare fuori dunque sale di livello e ora chef e ospiti sembrano condividere una dimensione unica, mentre si abbattono le frontiere tra cliente e cuoco, sala e cucina.

Un prodotto relativamente antico e sicuramente tradizionale come il gelato sta invece cogliendo suggestioni e stimoli contemporanei, con la sostenibilità al centro. Nel gelato “agricolo” natura e scienza formano un binomio indissolubile. Da un lato c’è l’attenzione alle materie prime e il ritorno alla terra, alle specie autoctone e dimenticate, dall’altro il recupero degli scarti mentre si moltiplicano le collaborazioni dei maestri gelatieri con chef, pasticceri, cioccolatieri, nutrizionisti e cantine che condividono gli stessi approcci. Obiettivo: dare vita a una proposta sempre più ampia per far sì che la gelateria allarghi il suo raggio d’azione con un’offerta che copre tutto l’anno.

 

 

Il mondo cambia e quindi cambia anche il design, il quale interpreta un desiderio di spazi e interni ispirati al benessere che travalica i luoghi deputati al wellness, puntando su atmosfere morbide e rilassate, palette di colori che richiamano quelli del deserto ed evocano un senso di tranquillità e accoglienza. Come succede da Living Bakkali, ristorante di Valencia.

Infine non potevamo chiudere che con la mixology che sta vivendo davvero il suo momento d’oro. Qui le tendenze sono varie, a partire dal mindful drinking, il bere consapevole e sano che non rinuncia all’originalità e al gusto. Ormai anche i migliori bar del mondo hanno in lista cocktail a zero o a basso contenuto alcolico. Un trend abbracciato a maggior ragione dalla ristorazione, che anche in Italia sta iniziando a proporre cocktail in pairing con il menù.

 

 

Sempre nell’ottica del prendere da settori più avanzati le suggestioni più interessanti, arriva nella mixology l’omakase, la pratica di permettere allo chef di scegliere l’avventura culinaria del cliente. Il bartender propone una serie di bevande da degustare seguendo una precisa sequenza, creando un’esperienza in cui il cliente si lascia guidare in un percorso sensoriale. Nascono così veri e propri “menu liquidi”, stagionali, come da Gen Yamamoto a Tokyo dove un solo bartender propone a un massimo di otto clienti tre menu da 4, 6 o 7 drink.

La tecnologia entra anche in questo mondo con il Betterverse, un regno virtuale, collaborativo e coinvolgente che offre esperienze di trasformazione, educazione ed esplorazione. I marchi hanno iniziato a utilizzare strategie di gamification per coinvolgere il cliente su questa nuova frontiera inesplorata. Così Bacardi ad esempio ha creato la prima distilleria nel metaverso: si chiama Angel’s Envy e offre agli utenti la possibilità di fare un tour virtuale educativo della produzione terminando con la preparazione di un cocktail.

Fonte: www.host.fieramilano.it

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