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Quest’anno a vincere l’ambito titolo di Birrificio dell’Anno 2019 è stato il marchigiano Mukkeller, che ha guadagnato la medaglia d’oro con tre delle sue produzioni: la Haus Bier, una Helles da 5 gradi che ha stravinto nella categoria dedicata alle birre chiare a bassa fermentazione d’ispirazione europea;

Fabio Raffaeli di Mukkeller vincitore Birrificio dell'Anno 2019

 

La Corva, birra complessa ottenuta grazie all’unione di diversi malti di colore scuro, simile alle Stout e con un gusto deciso, che si presenta con un buon corpo e un basso sentore di luppolo; la Mukkamannara, una Strong di tipologia belga dal colore bruno, aroma e gusto maltato, con note di caramello, uva passa, frutti rossi secchi, decisamente ricca e complessa. Il risultato è derivato dalla sommatora dei punteggi ottenuti da queste tre birre, le meglio posizionate tra quelle presentate al concorso dal birrificio marchigiano.

A stabilire questo risultato è stata una giuria internazionale composta da circa 100 esperti provenienti da Italia, Europa e Usa, nel contesto di Birra dell’Anno, il concorso promosso dall’associazione di categoria Unionbirrai con il supporto di Italian Exhibition Group – Fiera di Rimini. I giudici hanno votato 1994 birre provenienti da 327 produttori, divise in 41 categorie di appartenzenza che rappresentano uno specchio del mondo brassicolo attuale. La competizione ha premiato le migliori tre birre in ogni sezione, con un’eventuale menzione d’onore per la quarta e quinta classificata. La lista completa dei vincitori della XIV edizione di Birra dell’Anno è disponibile sul sito ufficiale di Unionbirrai.

 

 

Il birrificio Mukkeller, di Porto Sant’Elpidio in provincia di Fermo, è nato dai fratelli Raffaeli, Fabio e Marco. Fu quest’ultimo a dare una spinta al progetto, fin dai suoi albori, quando scoprì la passione per l’homebrewing. Nel 2001, all’interno di un garage di proprietà, Marco iniziò a sperimentare e a produrre le primissime birre artigianali, destinate perlopiù ad amici e conoscenti. Fu nel 2010 che, con un impianto di 250 litri, iniziò la produzione destinata al largo pubblico, anno in cui prese vita il progetto Mukkeller, nome nato dalla crasi del soprannome di Marco (detto il “Mukka”) e la sua grande passione per le Keller. Nel 2012, a completamento di un progetto sempre più fiorente e in evoluzione, entrò a far parte del birrificio anche il fratello Fabio, occupandosi soprattutto di distribuzione e contabilità. Oggi, con una produzione di 2500 litri annui, il birrificio marchigiano si distingue per le creazioni che vantano un’ampia gamma di stili, nonostante il riferimento sia sempre soprattutto sulle basse fermentazioni. Emozionato, Marco Raffaeli ha commentato così la vittoria a Birra dell’Anno: “Ci sentiamo benissimo, questo è stato il coronamento di un sogno. Il mondo della birra artigianale è in un trend di crescita e il futuro è assolutamente roseo, come anche la qualità delle produzioni che è sempre più alta”. E parlando di progetti futuri ha aggiunto: “Siamo un birrificio che ha trovato nei suoi 2500 ettolitri annui un limite giusto per la produzione, per consentirci di mantenere alta la nostra qualità”. La soddisfazione deriva soprattutto per una delle birre arrivate prime, la Haus Bier, una Helles “dalla produzione complicata, ma ottenere una medaglia d’oro in questa categoria è stata un’emozione davvero molto bella”.

 

 

Novità di questa edizione è stata la consegna di un riconoscimento, poco prima della premiazione, a una persona che quest’anno si è impegnata particolarmente per dare sostegno al settore. Il premio è andato alla deputata Chiara Gagnarli, che si è distinta per essersi prodigata con dedizione e perseveranza a sostegno delle iniziative di Unionbirrai e del comparto brassicolo artigianale. “Questo è stato un anno particolarmente emozionante – ha dichiarato l’On. Gagnarli – perché siamo riusciti a smuovere qualcosa dopo tanto impegno. La mia passione nasce dalla passione di chi fa questo lavoro”. Grande soddisfazione per questa edizione di Birra dell’Anno è stata espressa dal Presidente di Unionbirrai, Vittorio Ferraris: “Abbiamo visto un importante trend di crescita dei partecipanti al concorso, sfiorando le 2000 birre da quasi 350 birrifici, con un incremento del 30% rispetto allo scorso anno. Questo significa che Birra dell’Anno ha una sua credibilità e rappresenta una vetrina importante, quindi fregiarsi di un titolo e di una medaglia di questa competizione per un birrificio è sicuramente motivo di grande orgoglio”. Un accento è stato posto dal Presidente di \ anche per quel che riguarda gli espositori presenti, anch’essi in crescita: “Oggi abbiamo un’area che identifica in modo chiaro il mondo artigianale, anche per i consumatori. Su 150 birrifici presenti, 100 sono nostri associati e questo per noi è motivo di grande orgoglio. Beer Attraction è un evento che, durante l’anno, cade sempre in un periodo in cui tiriamo le somme su ciò che è stato fatto e di conseguenza vedere una partecipazione sempre più attiva ci dimostra quanto ci sia un atteggiamento di positività non solo nei confronti della fiera, ma anche verso la nostra associazione”.

+INFO:  –  – www.unionbirrai.itwww.beerattraction.it

 

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