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Anche quest’anno NOMISMA, su commissione di Rimini Fiera Spa, ha indagato i consumi alimentari extradomestici degli italiani. I risultati fondamentali sono stati presentati in occasione della Mostra Internazionale dell’Alimentazione del 23-26 febbraio scorso. L’indagine ‘Dimmi come mangi’ fotografa abitudini, frequenze di consumo e luoghi nei quali gli italiani consumano pranzi e cene per lavoro o divertimento. L’indagine è stata compiuta individuando un campione rappresentativo di italiani residenti nei centri capoluogo di provincia


La ristorazione extra-domestica offre lavoro nell’Unione Europea a 6,1 milioni di occupati (esclusi gli addetti stagionali o part time). L’Italia è al quarto posto per numero complessivo di persone impiegate, con oltre 750.000 unità, dopo Regno Unito (1,5 milioni), Spagna (848mila) e Germania (804mila). Nell’Unione Europea sono consumati circa 61 miliardi di pasti annui e mediamente sono 131 i pasti procapite consumati fuori casa ogni anno. 6 euro è la spesa media procapite. In Italia, la stima di Nomisma (indagine condotta nei comuni capoluogo) la media si attesta sui 116 pranzi a testa in un anno. Si stima che il giro d’affari realizzato presso le strutture della ristorazione extra -domestica sia pari al 3% del Prodotto Interno Lordo dell’U.E. a 25, cifra che, si stima, salirà al 4% nel 2015.     *Fonte: Gfs – Freshfel Europe 2006

La spesa complessiva annua per l’alimentazione domestica si attesta sui 131,6 miliardi, mentre l’elaborazione Nomisma stima nel 2007 un giro d’affari della ristorazione extra-domestica in Italia di 65,7 miliardi di euro. Cioè ogni 10 euro spesi per alimenti e bevande da consumare in casa parallelamente altri 4,7 sono spesi in consumazioni presso i pubblici esercizi. Secondo l’Istat, la spesa media mensile per nucleo familiare nel consumo alimentare fuori casa è di 75,30 Euro. La spesa più elevata è nel Nord – Ovest (89,9 €), la più bassa al Sud (47,4€).

Il 44% (2 persone su 5) di chi consuma abitualmente un pranzo fuori dalle mura domestiche spende in media dai 5 a 10 euro, mentre il 33% spende meno di 5 euro. La percentuale di coloro che dichiarano di spendere più di 10 euro è più elevata nei piccoli capoluoghi (22%) rispetto ai grandi capoluoghi (16%). La spesa media è di 7,4 euro, ma scende a 6,7 euro se la motivazione principale del pranzo è quella di lavoro e sale ad 11,9 euro se invece è il motivo principale è lo svago o il divertimento della persona.

Cena fuori casa: La spesa media è di 21,7 euro, ma scende a 17,1 euro se la motivazione abituale della cena è quella di lavoro e sale ad 22,1 euro se invece è il motivo è lo svago o il divertimento della persona. Tra tutti coloro che hanno indicato nel lavoro il principale motivo per consumare un pasto fuori casa, il 54% dichiara di avere speso più dell’anno scorso: (38% poco di più e solo il 17% molto di più). Il 41% ha invece dichiarato di spendere circa la stessa cifra ed un ulteriore 2% poco meno dell’anno scorso.

Confrontando le voci di spesa in prodotti e servizi del bilancio delle famiglie italiane che in un decennio sono cresciute di più, il consumo in pubblici esercizi è solo all’undicesimo posto. Molto più gli italiani hanno speso per apparecchi telefonici (+151,4%), per le assicurazioni (+142,2%), per i servizi telefono e fax (+102,9%), per gli affitti (+89,7%), per i servizi alberghieri (+84,1%), fino ad arrivare ai pubblici esercizi (+63,7%). Tra coloro che consumano fuori casa prevalentemente per divertimento/svago, nel confronto fra costi fra pasti extradomestici e beni alimentari, la percezione di aumento dei prezzi premia la ristorazione: rispetto allo scorso anno, il 24% del campione ritiene che i prezzi al ristorante siano cresciuti poco (14,1% beni alimentari), mentre il 20,7% ritiene siano cresciuti molto (32,8% beni alimentari)

Fra i nuovi luoghi di consumo, a conferma del trend di crescita delle superfici commerciali quale luogo di consumo di pasti exdradomestici, da sottolineare che circa la metà dei consumatori nel 2007 ha fruito di almeno un pasto in un centro commerciale/iper (49%); aereo (31%); treno (14%); discoteca (10%); biblioteca (4%).

I legami famigliari stretti, coniugati con il desiderio di vedere intorno al tavolo per una cena ‘senza precedenti’, risaltano in maniera inequivocabile. Quattro consumatori su 10 vorrebbero con sé la moglie o il marito, con una percentuale in crescita rispetto al reddito. Al secondo posto i parenti, stavolta invece chi guadagna di più… li ha meno nel cuore! Stesso trend per il fidanzato o la fidanzata… più si guadagna e meno è prioritaria questa scelta. Pochi pensano agli amici, giusto uno su dieci. Addirittura quasi inesistente il pensiero per un collega di lavoro.

+info:
www.riminifiera.it
www.miafiera.it

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