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Tramite la propria newsletter, il BJCP ha di recente anticipato alcune novità previste nella prossima revisione delle proprie Style Guidelines che elenca tutte le possibili categorie brassicole e di fatto rappresenta il punto di riferimento fondamentale per tutti i concorsi a tema.

Andrea Turco ricostruisce su  www.cronachedibirra.it   la storia di questa denominazione “Nell’ultima versione, risalente al 2015, il BJCP inserì le Italian Grape Ale tra le tipologie regionali candidate a diventare ufficiali: fu una grande legittimazione per il nostro movimento, che finalmente vedeva riconosciuto come proprio uno stile che si era sviluppato in tutto il mondo grazie all’opera dei birrifici italiani. Quando però si avvicinò il momento di trasformare le Italian Grape Ale in uno stile ufficiale, cominciò a girare la voce che il BJCP volesse rimuovere l’aggettivo “Italian” dal nome della tipologia. Quel timore è stato ora confermato dallo stesso BJCP: nella prossima release delle Style Guidelines le Italian Grape Ale saranno denominate semplicemente “Grape Ale”. Una scelta incomprensibile e inaccettabile per diversi motivi”

“Con questa decisione – prosegue Andrea turco – il BJCP si assume la grave responsabilità di cancellare il legame tra lo stile e la nazione che più di ogni altra ha contribuito a svilupparlo. Sul sito del nostro progetto dedicato alle Italian Grape Ale, abbiamo censito oltre 200 produzioni italiani appartenenti alla tipologia ed è unanimemente riconosciuto come i nostri birrifici siano stati gli “inventori” di questo modo moderno di celebrare l’incontro tra la birra e l’uva. Il motivo è chiaro: l’Italia è un paese con una sconfinata cultura vinicola e la creatività dei birrai italiani è stata fondamentale per sviluppare questo affascinante anello di congiunzione tra i due mondi. Il nome dunque, al pari di tanti altri stili, è un omaggio alla nazione in cui è nata e si è sviluppata la specialità…”

Tra le varie reazioni alla decisione del BJCP va segnalata anche quella di Gianriccardo Corbo, colui che si è speso in prima persona per accreditare le Italian Grape Ale nei confronti del BJCP. Questo il suo messaggio lasciato qualche ora fa su Facebook:

“Recenti aggiornamenti da parte del BJCP ufficializzano il fatto che intendono rinominare in Grape Ale le nostre IGA. Questo è inaccettabile per il movimento birrario italiano. Ho scritto questa mattina al presidente del BJCP Gordon Strong mostrando il mio disappunto e invito chiunque abbia a cuore questa causa a scrivere una e-mail di proteste al BJCP. Se volete ho preparato il testo sottostante che potete copiaincollare con facilità. Lo stesso testo è stato inviato alle migliaia di persone che hanno firmato la petizione negli ultimi mesi:

“The efforts of BJCP in recognizing the historical value of Country with traditions in beer is priceless and commendable. The first BJCP mission is “Encourages knowledge, understanding, and appreciation of the world’s diverse beer, mead, and cider styles”. IGA is a relatively new style in a relatively new beer Country that is contributing to the beer knowledge in Europe. Losing the BJCP recognition on the style’s name (Italian Grape Ale) would be a huge loss for our beer tradition, a gap in knowledge of European beer history that could affect the beer diversity.

We appreciate that there is the interest of other countries to produce IGA and that may not want to name their beer as IGA because of the italian prefix but we strongly believe this is not a good reason to erase the geographical indication from the name. This would at the same time erase the credit our country has on this style. It’s very important to understand that “Italian” in the IGA appellation is not related to the origin of grape varieties, it is related to the peculiar use of grapes that Italian breweries make when producing beer.

As a beer enthusiast, I ask the BJCP to fully recognize the IGA style in the next release of the BJCP style guideline acknowledging “Italian Grape Ale” as an Italian style of beer originated in Italy.

inviare a:

oggetto: Don’t touch my IGA

Fonti:
www.cronachedibirra.it
www.facebook.com/profile.php?id=100008810353295

 

 

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