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Il 2021 è stato l’anno della ripresa per le acque minerali italiane dopo la crisi del 2020 dovuta egli eventi pandemici che avevano determinato gravi perdite di vendite nei canali del “fuori casa”, i cui esercizi erano stati bloccati per gran parte dell’anno. Per il 2022 si prospettano segnali di crescita sia nei consumi domestici che nei consumi fuori casa.

CONSUMI

Per il 2021 si stima un consumo complessivo di 13.700 miliardi di litri di acque confezionate, realizzando una crescita di oltre il 5% su base annua. In tal modo sono stati recuperati a pieno i volumi pre-pandemia con ulteriore lieve apprezzamento di 200 Mni di litri. Inoltre, i consumi pro-capite annui si sono riportati a 228 litri, consolidando  il primato storico a livello europeo.

Con l’avvio delle vaccinazioni a partire dai primi mesi del 2021, è stato possibile allentare i freni del confinamento fino a quasi abolirli del tutto con l’avvio della stagione estiva. Contestualmente, è stato possibile avviare gradualmente la riapertura dei locali con una ripresa sempre più decisa dei consumi fuori casa, mentre a livello della grande distribuzione le vendite sono proseguite in linea con i trend positivi degli anni passati.

ACQUE MINERALI E ALTRE ACQUE CONFEZIONATE

Il mercato italiano delle acque confezionate è composto per il 98% dalle acque minerali. Le altre categorie di acque confezionate (acque di sorgente e acque trattate, già presenti in Italia da diversi anni) rappresentano circa il 2% del totale acque consumate e comunque tendono a coprire solo alcuni piccoli segmenti di consumo, come il segmento delle acque in boccioni, mentre in alcuni supermercati e discount sono presenti alcune acque non minerali veicolate in genere come acque da primo prezzo.

TIPOLOGIE ACQUE MINERALI

Le acque minerali si distinguono in vari tipi:

  • per la differente quantità e qualità di sali minerali contenuti;
  • per il grado e modalità della frizzantezza.

Le acque minerali leggere (oligominerali e minimamente mineralizzate) nell’assieme rappresentano oltre il 70% del totale consumi; sono le acque che hanno una destinazione più universale, svolgendo una specifica funzione di ricambio e diuresi. Le acque a più alto contenuto di sali (medio minerali e ricche in sali minerali) rappresentano meno del 30% del totale consumi: sono apprezzate dai consumatori più vogliosi di gusto e da coloro che ricercano nell’acqua anche una specifica funzione integratrice di sali.

La categoria delle acque piatte (lisce – non gasate, comunemente dette “naturali”) è quella più consumata con una quota intorno al 70% del totale consumi (più alta nei consumi domestici), mentre soffrono le acque leggermente gassate, che in ogni caso rappresentano un segmento di consumo minore (3% del totale). Le acque frizzanti tendono ad essere preferite maggiormente nell’ambito della ristorazione per la loro più elevata capacità digestiva. Nell’ambito delle frizzanti, le effervescenti naturali stanno performando meglio ed ora superano i volumi delle gassate classiche.

ACQUE ADDIZIONATE

A parte si sta sviluppando il segmento delle acque “arricchite” che comprende:

  • le acque aromatizzate (flavoured waters)
  • le acque funzionali (functional waters) arricchite di elementi funzionali per il benessere dell’organismo

In entrambi i casi si tratta ovviamente di referenze premium, particolarmente curate nel packaging, con un posizionamento di prezzo più elevato rispetto alle classiche acque minerali, proprio a causa del valore aggiunto che il prodotto offre.

In quanto “arricchite” di elementi estranei all’acqua, questi prodotti non rientrano formalmente nella categoria “Acque Minerali” ma si collocano nella categoria delle altre bevande analcoliche e rappresentano in tal senso una attività di diversificazione da parte delle aziende produttrici di acque minerali. Il fenomeno è ancora all’inizio, ma si sta consolidando anno dopo anno. I volumi rappresentano al momento meno dell’1% del totale, ma con valori molto più significativi grazie ai prezzi medi largamente superiori a quelli delle semplici acque minerali.

COMMERCIO ESTERO

Il settore delle acque minerali italiane esprime anche una buona capacità in termini di esportazioni. Dopo il calo dell’export nel 2020, collegabile alla crisi pandemica che ha colpito particolarmente i locali della ristorazione anche nei Paesi di esportazione, è in atto ora una ripresa dei volumi esportati: oltre 1.600 Mio litri.  L’import rimane a livelli del tutto marginali (sono presenti sul mercato italiano pochi marchi esteri come le francesi Evian del gruppo Danone, Perrier del grumo Nestlè e le slovene Radenska e Donat MG, ricche di calcio e magnesio). Il saldo netto (export – import) si pone ora a oltre 1.600 milioni di litri, mentre a valore il saldo netto raggiunge ora ca.535 M.ni/€, pari al 19% del totale valore della produzione, grazie al fatto che in esportazione si riesce a lucrare un migliore prezzo unitario (mediamente 0,33 euro/litro).

PRODUZIONE

Tenuto conto dei consumi interni e delle cifre del commercio estero, è possibile risalire alla stima della produzione secondo il solito algoritmo: produzione = consumi -importazioni + esportazioni). Sulla base di questo conteggio si può esprimere una stima produttiva intorno ai 15.300 Mni litri per 2021, con un valore alla produzione intorno ai 2.900 Mni di euro. La filiera coinvolge 120 unità imbottigliatrici sparse su tutto il territorio nazionale.

PRIME INDICAZIONI PER IL 2022

Per il 2022 i dati IRI Italia per la moderna distribuzione danno segnali ancora positivi anche grazie alla stagione primavera-estate tra le più calde degli ultimi anni. Con riferimento all’anno 1° settembre 2021 – 31 agosto 2022, la società di ricerche IRI Italia rileva vendite di acque minerali nei canali Iper, Super, LSP e Discount per 11,2 miliardi di litri complessivi, in crescita del 3% nella GDO e di oltre l’8% nei Discount. L’aumento a valore nella GDO è molto più rilevante (+8,4%) e così anche nei discount  (+17%%).

Per l’Horeca il 2022 sta facendo segnare tassi di crescita a doppia cifra grazie alla piena liberalizzazione dei locali e alla forte ripresa del turismo. Quindi anche in questi canali si potrebbe completare a fine anno il pieno recupero dei volumi di acque minerali persi nel 2020.

 

+ info: beverfood.com – Per una panoramica più ampia su mercato delle acque minerali si rimanda al nuovo annuario ACQUITALIA 2022-23 www.beverfood.com/downloads/acquitalia-annuario-acque-minerali/

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