Punta in alto la Nino Negri, la cantina bandiera della Valtellina ha lanciato un progetto unico di affinamento in quota, che porta i vini Vigna Fracia e Sfursat Carlo Negri sino a 3.000 metri, tra le vette olimpiche di Bormio e Livigno. Il territorio di montagna che si trasforma in un laboratorio enologico a cielo aperto, per una sfida che guarda con grande interesse all’appuntamento dei Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026 che vedrà i riflettori internazionali accesi sulla Valtellina.
Nino Negri 3000: un affinamento tra le vette
Si chiama“Nino Negri 3000”, il progetto fortemente voluto dal Direttore Danilo Drocco, che ha voluto spingersi sino 3.000 metri di altitudine tra i rifugi Heaven 3000 a Bormio e Carosello 3000 a Livigno, per vedere gli effetti dell’affinamento in quota delle etichette del Nebbiolo delle Alpi. Dopo un primo affinamento nella storica cantina di Chiuro parte del Gruppo Italiano Vini, le bottiglie di Vigna Fracia e Sfursat Carlo Negri sono state trasferite in alta quota dove resteranno fino al 2026, per completare la maturazione in condizioni di bassa pressione e basse temperature, condizioni che rallentano l’evoluzione del vino e ne esaltano struttura e complessità. Un’iniziativa che mette insieme ricerca, territorio e innovazione, confermando l’impegno di Nino Negri nel raccontare l’identità autentica della viticoltura valtellinese.
Un’idea visionaria per una nuova espressione del vino
L’intuizione è semplice quanto ambiziosa: portare in alta quota alcune delle etichette più rappresentative per esplorare un nuovo orizzonte dell’affinamento. Vigna Fracia e Sfursat Carlo Negri, simboli del territorio valtellinese, affrontano un secondo passaggio evolutivo a tremila metri, immersi in un ambiente raro ed estremo – bassa pressione, temperature rigide, ossigeno ridotto – che rallenta i processi di maturazione e guida una trasformazione lenta, precisa, profonda. Ricerca enologica e spirito alpino si intrecciano, trasformando la vetta in un laboratorio naturale capace di modellare il carattere del vino con eleganza e misura. È la montagna a dettare i tempi, conducendo il Nebbiolo di Valtellina verso una nuova identità.
Un progetto culturale e sensoriale
Nino Negri 3000 non è solo un progetto tecnico, ma anche culturale e sensoriale: racconta la capacità della montagna di imprimere la sua impronta sul vino, rispettandone l’essenza e accompagnandolo verso un’espressione più pura e raffinata. Un percorso che rinnova il legame storico tra vino e alte quote, ispirato dalle antiche rotte alpine e oggi proiettato verso nuove vette di eccellenza.
Tra sfide enologiche e grandi eventi sportivi
Non è un caso che Nino Negri abbia scelto i rifugi Heaven 3000 a Bormio e Carosello 3000 a Livigno per ospitare le sue cantine d’affinamento ad alta quota: due luoghi che si preparano ad accogliere atleti da tutto il mondo e un pubblico internazionale, e che diventeranno, nel 2026, palcoscenico di uno degli eventi sportivi di maggiore risonanza globale.
Qui, tra queste vette simbolo di sfida e resilienza, Nino Negri sceglie di affinare Vigna Fracia e Sfursat Carlo Negri, trasformando l’alta quota in un laboratorio naturale dove il vino affronta un percorso di evoluzione lento e rigoroso. L’affinamento in quota diventa così gesto audace e simbolico: come gli atleti chiamati a superare i propri limiti, anche il vino si misura con un ambiente estremo, che ne scolpisce il carattere e ne esalta la profondità. Un racconto di resistenza e trasformazione, dove la montagna è al tempo stesso sfida e alleata.
La storica cantina Nino Negri
Fondata nel 1897, la Cantina Nino Negri ha sede nello storico Palazzo Quadrio di Chiuro, con corridoi scavati sotto il paese che conducono alle antiche bottaie. Simbolo della viticoltura di montagna, custodisce una tradizione vitivinicola secolare. La selezione delle uve, raccolte interamente a mano lungo i ripidi vigneti sorretti dai millenari muretti a secco e vinificate separatamente, consentono alla cantina di ottenere vini che rappresentano la varietà dei suoli e dei microclimi tipici di questo territorio di montagna.
Nel grande anfiteatro terrazzato fatto di rocce e vigneti che è la Valtellina, circondato dagli alti pendii delle Alpi lombarde e composto da oltre 2.500 chilometri di muretti a secco, cresce il nebbiolo, qui chiamato chiavennasca. È un “nebbiolo di montagna”, che affonda le radici direttamente nella roccia madre, acquisendo così l’inconfondibile gusto del territorio che lo accoglie, dando vita a vini che si distinguono per l’eleganza dei profumi e la ricca sapidità gustativa.
Il vigneto rappresenta il cuore della Cantina Nino Negri e sono oltre 35 gli ettari vitati di proprietà situati nei più importanti areali della valle, tra cui spiccano gli storici cru: Vigna Fracia, Vigna Ca’ Guicciardi e Vigna Sassorosso. Ci sono inoltre 200 piccoli vignaioli locali che collaborano con la cantina nel coltivare con dedizione e cura tante altre piccole, ripide terrazze lungo il soleggiato versante retico, contribuendo così alla salvaguardia del territorio e della sua millenaria tradizione viticola.
+info: ninonegri-3000.ninonegri.it/