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Una proposta per mutare il rapporto tra viticoltori, enti pubblici e organismi di controllo del settore. Arriva dalla mostra mercato dei vini artigianali, organizzata a Piacenza Expo da Fivi (Federazione italiana vignaioli indipendenti), e ha l’obiettivo di semplificare norme e procedure e soprattutto introdurre nuovi criteri per le indicazioni contenute nelle etichette dei vini. L’ha presentata, durante un incontro con più di duecento vignaioli aderenti a Fivi, Michele Fino, docente dell’università di Scienze gastronomiche di Pollenzo, esperto in legislazione vitivinicola e a propria volta piccolo produttore di vino. Nei prossimi giorni l’iniziativa sarà formalizzata e consegnata da Fivi al ministero delle politiche Agricole.

“La struttura burocratica non deve più svolgere il solo ruolo del controllore delle aziende, ma diventare un cooperatore delle nostra cantine”, ha spiegato Fino. “Servono – ha aggiunto – regole chiare e ‘leggere’, che l’impresa è certo tenuta a rispettare, ma che le permettano di continuare a lavorare. Si tratta di creare un rapporto di fiducia fra le parti e offrire informazioni corrette ai consumatori”. Per raggiungere questo risultato, Fino ha indicato tre condizioni: cambiare la filosofia dei controllori, fornire linee guida più chiare e più leggibili, fare in modo che le modifiche o gli adeguamenti richiesti da nuove norme siano applicabili a costi affrontabili per le imprese. Va in questa direzione una nuova disciplina delle procedure di etichettatura, settore dove proprio le interpretazioni delle norme sono incerte e contraddittorie, anche tra gli stessi organismi di controllo nazionale e i loro uffici locali. Di fatto, emerge che i vignaioli non sanno quali siano le indicazioni corrette da inserire nelle loro etichette e si vedono sanzionati per errori che non sanno nemmeno di aver commesso. Ogni parola stampata su una bottiglia deve corrispondere a moltissime norme. Il più delle volte lontane – pensano i vignaioli – dall’offrire una chiara informazione sul prodotto.

Fonte www.ansa.it del 1.12.13

 

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