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Il caffè freddo è tornato di moda. In verità il termine “caffè freddo” fa riferimento a diversi tipi di prodotto, derivanti da diversi modi di preparazione, alcuni facenti già parte della nostra tradizione e altri nuovi importati da tradizioni di altri Paesi.

 

 

IL CAFFÈ RAFFREDDATO

 

 

È la tipologia di caffè freddo più semplice da preparare. Si fa il normale caffè caldo (con procedimento Moka, Espresso, o altro), lo si dolcifica secondo i propri gusti e si mette in bottiglia, conservandolo in frigorifero.
Poi volta per volta viene servito freddo nella quantità desiderata.
Il caffè freddo perde naturalmente in aroma rispetto al normale caffè caldo, ma conserva le caratteristiche gustative del caffè e il suo contenuto di caffeina, da gustare in versione rinfrescante.

 

 

 

ICE COFFEE – BIBITE AL CAFFÈ

 

 

 

 

Questo tipo di caffè non va però confuso con le bevande al caffè preconfezionate (Ice Coffee RTD o bibite al caffè, lisce o gassate), preparate da alcune aziende del beverage con acqua, infuso di caffè e zucchero; in tal caso, infatti, la componente caffè è più diluita in acqua e quindi il prodotto perde la connotazione originale del caffè per diventare un rinfrescante soft drink al caffè.

 

Nella versione gassata il prodotto è tipico della tradizione calabrese (conosciuto come “gassosa al caffè”), ma ora riproposto a livello nazionale ed in veste moderna, con la denominazione di Moka Instinct, dalla ditta BEVI PIU’ NATURALE  che di recente ha inserito anche la versione liscia in lattina.

 

 

 

 

 

IL CAFFÈ CON GHIACCIO

 

 

In tal caso si parte da un espresso caldo e lo si raffredda con l’aggiunta di ghiaccio. Questa preparazione mantiene meglio l’aroma iniziale del caffè. Questo caffè è tipico del Salento (in Puglie) dove il prodotto è stato storicamente promosso da Quarta Caffè.  Secondo la torrefazione leccese  “Il caffè in ghiaccio è un classico caffè espresso, zuccherato secondo il gusto dell’avventore, versato ancora bollente in un bicchiere con dei pezzi di ghiaccio… non cubetti, ma pezzi rotti con il punteruolo da un grosso blocco di ghiaccio, come vuole la tradizione” Questi pezzi di ghiaccio sono molto più resistenti e non si sciolgono nel momento in cui entrano a contatto con l’espresso caldo. Spesso e volentieri il prodotto viene arricchito con l’aggiunta di latte di mandorla.

CAFFÈ SHAKERATO

Un altro modo di preparare il cafè con ghiaccio è quello del caffè shakerato, servito in coppa fredda, dopo aver shakerato l’espresso con zucchero liquido e ghiaccio tritato. In tal modo si ottiene un caffè freddo con una schiuma spumosa e compatta, simile alla crema del cappuccino o al denso strato di panna che caratterizza l’Irish Coffee. Talvolta viene arricchito con crema di liquore, eventualmente decorato con chicchi di caffè.

 

COLD BREW COFFEE (CAFFÈ ESTRATTO A FREDDO)

 

Quest’anno è scoppiata la mania del Cold Brew Coffee, di origine americana ma ora proposto anche in Italia. Questo tipo di caffè freddo è ottenuto con sistema di estrazione a freddo (cold brew) che richiede tempi molto lunghi (almeno 7/8 ore) ed una particolare attrezzatura. Lo strumento utilizzato si chiama Toddy (dal nome dell’l’americano Todd Simpson che per primo ha inventato questo metodo) e si compone di tre parti: una superiore in vetro dove viene posizionata l’acqua fredda, un contenitore centrale per il caffè macinato e una caraffa inferiore per raccogliere il prodotto finale. Il caffè viene attraversato dall’acqua una goccia alla volta, per una percolazione di circa 8 gocce ogni 10 secondi. Le gocce passano attraverso la polvere del caffè, ne catturano le caratteristiche, e ne fuoriescono colorate e ricche di aromi e sostanze. Oltre a essere un’ottima alternativa per la stagione estiva, il vantaggio di questa bevanda è la sua shelf life, che consente di prepararne anche grandi quantità alla volta; un caffè estratto con metodo cold brew si conserva infatti fino a 2/3 giorni in frigorifero.

 

Il cold brew può essere mixato con l’acqua tonica: il Cold brew tonic e servito con una fettina di arancia creando una bevanda ancora più dissetante, simile l’Espresso tonic, che prevede lo stesso procedimento ma al posto del caffè estratto a freddo contiene un espresso. In questa stagione il cold brew coffè è stato proposto come novità da numerose torrefazioni Italiane, tra cui Illy, Segafredo, Julius Meinl, Hausbrand e Vergnano. Tutte suggeriscono anche diversi cocktail da preparare a base di cold brew coffee. L’’Università del Caffè illy ha creato per il lancio del Cold Brew una drink list adatta a tutti i palati: dal goloso Vanilla Sweet Cream al vegano Fresco Veg, passando per la rivisitazione di due grandi classici della mixology che con il caffè illy diventano Coconut Mojito Cold Brew e Americano Cold Brew Lavazza ha pubblicato una preziosa infografica su come preparare il cold brewcoffee:

+info: www.beverfood.com/cold-brew-coffee-infografica-prepararlo-wd67477/

 

 

CAFFÈ ESTRATTO A FREDDO E FERMENTATO (KOMBUCHA di CAFFÈ)

 

Una particolare preparazione del cold brew coffee è la Kombucha di Caffè  proposta dalla torrefazione Le Piantagioni del Caffè di Livorno. Quando c’è voglia di qualcosa di nuovo, gustoso, fresco, dissetante e lievemente frizzante, è il momento di stappare una Kombucha di San Luis: trattasi di una bevanda ottenuta dall’estrazione a freddo di uno specialty arabica (originaria dei El Salvador) poi fermentata  mediante l’utilizzo di un apposito Scoby, ovvero una colonia di batteri e lieviti. Questo processo crea una bevanda nuova, viva, anzi un alimento, che unisce una piacevole dolcezza e il profilo aromatico di un caffè specialty, 100% arabica, con buon corpo e una lieve acidità.

+info: www.beverfood.com/kombucha-caffe-innovativa-bevanda-gustosa-dissetante-firmata-piantagioni-caffe-wd119633/

 

NITROCAFFÈ SERVITO ALLA SPINA

Nato negli Stati Uniti tra il 2011 e il 2015, il Nitro coffee è ancora poco diffuso in Europa e comincia ad essere presente nel nostro Paese. Corsini Caffè di Arezzo ha fatto una puntuale presentazione  del Nitrocaffè in occasione dell’ultimo  Milano Coffee Festival  Si tratta di un caffè estratto a freddo e miscelato con l’azoto grazie alla speciale macchina “Nitro”, che conferisce alla bevanda le caratteristiche bollicine e la consistenza morbida, pur in assenza di latte o altri grassi. l risultato è un caffè freddo, lungo e schiumoso, servito alla spina con un aspetto simile a quello di una birra stout. Il gusto è leggermente dolce, mai acido o amaricante. Questo tipo di caffè è proposto, tra l’altro, nelle speciali caffetterie della Ditta Artigianale a Firenze.

 


Il nitro coffee si presta anche ad essere ingrediente speciale di cocktail come il Negroni e l’Americano: la morbida schiuma viene messa sulla sommità del bicchiere senza affondare nel liquido del drink, conferendo un tocco decisamente originale.

 

Il nitro caffè alla spina è stato proposto quest’estate anche da Pascucci Caffè nella denominazione “Caffè Pompato” servito nelle proprie caffetterie, tra cui l’ultima inaugurata a Milano.

 

Una versione di Nitro Caffè alla spiana è stato proposto anche da illycaffè che lo distribuisce nei locali horeca attraverso la rete Partesa.

 

 

 

+info: www.beverfood.com/pascucci-caffe-pompato-cold-brew-spina-wd116796/

 

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