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Raffinatezza o finesse che dir si voglia, l’annata 1964 è considerata speciale per quanto riguarda l’Amarone della Valpolicella Classico Bertani. In quello stesso anno veniva inaugurata l’Autostrada del Sole, la Ferrero lanciava sul mercato la Nutella, Nelson Mandela veniva condannato all’ergastolo, nasceva il fondatore di Amazon Jeff Bezos e moriva lo storico segretario del PCI Palmiro Togliatti, Gigliola Cinquetti vinceva Sanremo con Non ho l’età, gli Americani iniziavano la guerra in Vietnam, l’Inter vinceva la sua prima coppa dei campioni. Ma per gli appassionati di vino e di Cantina Bertani, il 1964 è soprattutto un’annata mitica, figlia di un’estate asciutta. Un millesimo speciale, come ci racconta Fabrizio Sartorato, classe ’72 sommelier del ristorante Da Vittorio di Brusaporto in provincia di Bergamo, insegna con 3 stelle Michelin e un gruppo che conta vari locali in Italia e all’estero, che spiega anche il suo rapporto con il progetto The Library di Bertani.

 

Che emozioni si provano ad aprire l’Amarone della Valpolicella Classico Bertani 1964?
È un vino entusiasmante, sensazionale, mi sono subito innamorato. Un vino esplosivo, indimenticabile e infinito. Un profumo travolgente con aromi importanti, in bocca una grandissima persistenza con il tannini ancora ben conservati e presenti, che nonostante il passare degli anni ha mantenuto ancora grande freschezza e facilità di beva, caratteristiche che solo i gradi vini riescono a mantenere.

Quali etichette della Libray Bertani avete scelto oltre alla ’64?
Abbiamo pescato a man bassa da tutta la Library di Bertani, andando a selezionare ad esempio annate importanti come la 75, 76, 78, 80, 89 e 96, oltre a tutte le etichette degli anni 2000. Ritengo sia un progetto davvero interessante che aiuta a capire la profondità di una grande firma di Amarone della Valpolicella Classico come Bertani. In cantina avevamo già qualche bottiglia, ma quando siamo stati chiamati in azienda da Bertani a degustare annate storiche, non ci siamo lasciati sfuggire questa occasione di avere in casa una collezione enoica di pregio anche in vista dei prossimi anni

Fabrizio Sartorato

Che approccio avete con la clientela su queste etichette storiche?
Le annate sono disponibili nella carta dei vini e vengono custodite nella nostra cantina, l’unico limite potrebbe essere rappresentato dal fatto che il prezzo non è proprio accessibile a tutte le tasche, ma chi si approccia a questi grandi vini non rimane affatto deluso. E’ un viaggio nel tempo, sono bottiglie che hanno ancora molto da dire e con il passare degli anni hanno acquisito fascino e complessità, difficile resistergli.

Avete un menù con piatti dedicati?
Di norma ci si accompagna delle pietanze strutturate, dei secondi a base di carne come della cacciagione, oppure si può giocare anche con del tartufo quando è la stagione giusta. Piatti che devono avere la struttura adeguata per non farsi sovrastare dal vino che è robusto.

Ristorante Da Vittorio

Raccontaci il tuo percorso lavorativo?
Sono originario di Padova, dopo varie esperienze all’estero di cui gli ultimi dodici anni passati in Inghilterra, per me era giunto il momento di tornare in Italia. Avevo incontrato Chicco Cerea, quando si è aperta questa occasione da Vittorio nel 2006 ho conosciuto il resto della famiglia, ho subito visto una grande opportunità. Il ristorante si era appena trasferito da Bergamo a Brusaporto, la vera svolta è arrivata intorno al 2015 con l’Expo, da quel momento è cambiato molto soprattutto il nostro lavoro di sommelier, con una attività di programmazione costante. Abbiamo iniziato a impostare una carta dei vini e a strutturare la cantina.

Che cantina è quella del ristorante Da Vittorio?
Oggi la cantina conta circa 2.000 bottiglie, ci sono dei vini che hanno una rotazione cosante, la famiglia Cerea ha deciso di investire molto per offrire ai nostri ospiti una profondità nelle etichette delle zone più ricercate, che tendenzialmente sono per quanto riguarda l’Italia Piemonte e Toscana, mentre soprattutto Borgogna e Bordeaux per la Francia, senza contare chiaramente le bollicine di Champagne. Nel tunnel di 10 metri dove stocchiamo circa 2.000 etichette lasciandole riposare alcuni anni prima di metterle in carta.

La Valpolicella e Bertani che spazio hanno?
Sicuramente nella nostra cantina quella della Library di Bertani è una verticale importante perché crediamo che Bertani rappresenti appieno la filosofia di una zona molto importante per il mondo del vino italiano come la Valpolicella che ha nell’Amarone il prodotto di punta molto ricercato dagli appassionati di vino e Bertani una delle cantine che hanno fatto la storia di questo territorio.

+ INFO www.bertani.net/library/home/

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