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Un volumetto bianco, snello ed elegante, fedele riproduzione in carta delle caratteristiche della proposta Ruinart per eccellenza, il Blanc de Blancs. Per definire una volta per tutte le linee guida degli abbinamenti perfetti da adottare con un prodotto di qualità talmente straordinaria da essere a volte abusato. La firma è d’autore, il contenuto d’eccezione. Il Ruinart White Book è uno scrigno capace di aprirsi su un tesoro di sensazioni e profumi.

Ospite della strepitosa atmosfera del D’O dello chef stellato Davide Oldani, a Cornaredo, Ruinart ha presentato il suo White Book: una bibbia tascabile per rendere omaggio alla punta di diamante della proposta della più antica Maison di Champagne (fondata nel 1729) e stilare un vademecum imprescindibile. Preziosissime indicazioni sulle modalità e soprattutto gli ingredienti che attraverso un pasto, dalle tapas ai dolci, devono essere scelti per la migliore esperienza degustativa possibile del Blanc de Blancs.

Le note agrumate al naso, intense, pungenti come i sentori di zenzero e perfettamente bilanciate dai toni fruttati, fino alle ultime gradazioni floreali. Il sorso è elegante e nitido nel passaggio dal dolce all’acido accompagnato dalla tradizionale effervescenza dello Champagne, che contribuisce a un finale fresco e persistente. Tipicità di un bere a tratti unico, flessibile e duttile, mai fuori luogo e per questo a volte utilizzato in contesti che non gli rendono la dovuta giustizia. L’affumicato, l’amaro o gli aromi forti sono elementi che non tendono la mano alla delicatezza del Ruinart Blanc de Blancs, e la Maison si è quindi rivolta a chef amici da tutto il mondo, come il britannico Chris Denney e e il francese Laurent Magnin per ottenerne i consigli più opportuni, da inserire in una guida unica.

Francesca Terragni (Direttore Marketing Generale Moet) e Davide Oldani (foto Claudia Calegari)

In Italia la scelta è ricaduta su Davide Oldani, uno dei 50 chefs ambasciatori della cucina italiana nel mondo, “onorato di essere protagonista con Ruinart” con cui aveva già collaborato lo scorso anno per Identità e Champagne, e che per l’occasione ha griffato un menu ad hoc, esaltando gli abbinamenti con il Ruinart Blanc de Blancs senza ovviamente snaturare il suo credo di creazioni a chilometro zero e fortemente legate alla stagionalità e al clima. Stupendo l’accostamento anche cromatico tra la luminosità del Blanc de Blancs e gli ingredienti di Oldani, precisissimo nell’inquadrare l’ormai imminente transizione dall’estate all’autunno.

D’O – Cornaredo (foto Claudia Calegari)

Un binomio di rara classe, con la vetrata del D’O a fare da punto di fusione tra il valore tutto italiano della piazza di Cornaredo e la vitalità internazionale dello Champagne Ruinart, portata al massimo livello dalle scelte dello chef: il contrasto tra melanzana caramellata e Grana Padano riserva caldo e freddo, l’aromaticità degli spaghetti al caviale di trota e limone nero, la dolcezza sensuale del branzino in crosta con zabaione al dragoncello; fino all’esplosione della Sacher di cioccolato e albicocche. I suggerimenti di un maestro, per degustare il vino che più di tutti insegna la storia e la filosofia Ruinart.

Ruinart Blanc de Blancs (foto Claudia Calegari)

+INFO: www.ruinart.com

Il Ruinart White Book può essere scaricato al seguente link: www.ruinart.com/it-it/il-libretto-bianco

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