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Curativa, energetica, vitaminica. Insieme a tutte quelle belle storie che vengono raccontate sulle proprietà dell’arancia, da sempre pietra portante di diete salutari e vita all’insegna del benessere psicofisico. Un simbolo di solarità e positività che ben rispecchia le caratteristiche geografiche della sua principale terra madre, la Sicilia, che pochi giorni fa è stata teatro di una competizione dedicata all’agrume più amato della regione. 

L’arancia è stata infatti il perno attorno cui è girata una gara dedicata ai professionisti del settore lo scorso 6 dicembre a Ribera (AG). Dodici barman esclusivamente siciliani che si sono affrontati intorno a uno dei principali motivi d’orgoglio della cittadina e della Sicilia intera, con un focus sulla realtà territoriale: l’arancia bionda DOP, protagonista del Riberella Winter Food Festival sotto il patrocinio del consorzio di Ribera. Show cooking, dimostrazioni, tour negli aranceti e momenti di sensibilizzazione all’utilizzo dell’agrume nel food and beverage hanno fatto da sfondo alla competizione ideata dal bartender Gianluca Nardone in collaborazione con l’Istituto Alberghiero di Sciacca, e da centro dell’attenzione nei vari talk show.

Sul gradino più alto del podio è salita Tiziana Sata, barlady coinvolta in svariate attività startup tra Sicilia e Milano, che ha trionfato con il suo Siculamente Cosa Bona:

3 cl Rum Bianco Cubano (Santiago de
Cuba)

2 cl Amaro Hennà all’arancia amara e mandorla – Amuri (Cose di
Sicilia)

1 cl Arancello, liquore all’arancia – Amuri (Cose di Sicilia)

1 cl Sciroppo d’Amarena

6 cl Spremuta d’Arancia di Ribera DOP

1 splash Seltz aromatizzato all’amarena

2 bsp AcquaFaba

Twist di scorza d’arancia

Le aspettative erano già alte sulla qualità delle proposte, ma la realizzazione ha sorpreso ulteriormente la platea e la giuria, composta da Simone Bozzoni di Bottega Alcolica Milano, Cinzia Scaffidi di Slow Food e dall’ospite di eccezione Paolo Viola di Terrazza Calabritto Milano. “Un gran momento per la mixology siciliana”, ha commentato Viola, “il focus sui prodotti del territorio è una spinta enorme per visibilità ed esposizione. E la risposta dei partecipanti è stata sorprendente, drink elaborati, metodi di miscelazione sofisticati. Ho visto velluti, arie, preparazioni homemade di livello assoluto. Tutti i concorrenti hanno centrato il tema alla perfezione”. Ciascuno dei dodici bartender era chiamato a realizzare un cocktail studiato per l’occasione, prima di cimentarsi nella creazione di un drink inedito in tre minuti, con ingredienti forniti sul momento dall’organizzazione, per una prova di inventiva e prontezza che non ha deluso.

Una vera e propria celebrazione per un elemento che fa la storia della miscelazione già da diversi anni e che con la sua versatilità apre continuamente la porta a nuove sperimentazioni: “Temevo molti si sarebbero espressi con varianti del Garibaldi (succo d’arancia e bitter), invece abbiamo assaggiato novità assolute” prosegue Viola. Anzi, audacia e fantasia hanno giocato ruoli di primo piano: “In molti hanno utilizzato la spremuta d’arancia fresca, un’idea non comune considerando quanto breve sia la vita delle proprietà del prodotto si diradino un volta spremuto”. L’arancia si conferma quindi protagonista nella liquoristica siciliana e italiana, “un elemento portante per drink profumati e senza dolcificanti aggiunti, con oli essenziali di qualità”. Semplicità e radici, ossia il nesso tra gli ingredienti e la loro storia, che attraverso un cocktail arriva a essere compresa da tutti. Non solo Vitamina C.

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