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La Valtellina e il suo BITTO, lo storico formaggio d’alpeggio, in mostra a Morbegno


 Torna anche quest’anno, come da ormai 107 anni, la Mostra del Bitto, la più importante manifestazione enogastronomica della Valtellina, mettendo in mostra i prodotti tipici della filiera agroalimentare provinciale, l’artigianato artistico, le tradizioni e il folclore di Valtellina e Valchiavenna. Il re dei formaggi valtellinesi animerà il centro storico della bella Morbegno in un percorso goloso che si snoderà a partire dalla storica piazza Sant’Antonio, dove verrà posizionato il tipico “calecc”, la struttura mobile in cui anticamente i casari in alpeggio si dedicavano alla lavorazione del Bitto. Nel calecc si svolgeranno con continuità le lavorazioni tradizionali del formaggio Bitto, la degustazione della cagliata e la lavorazione della ricotta.

La Mostra del Bitto, nata all’inizio del secolo scorso per premiare le forme migliori prodotte in estate sugli alpeggi, prendeva il via, oltre 100 anni orsono, proprio in Piazza Sant’Antonio, dove i casari e gli abitanti delle valli si incontravano in autunno per vendere e acquistare le pregiate forme, che venivano consumate durante l’inverno o fatte stagionare per lunghi anni. Un aroma intenso e un gusto inconfondibile, al punto da incantare il palato degli intenditori di tutto il mondo.E come da tradizione anche quest’anno verranno selezionati, da una giuria di esperti assaggiatori, il miglior Bitto DOP e il miglior Valtellina Casera DOP prodotti durante l’anno e i formaggi in concorso faranno poi bella mostra all’interno della casera allestita nello storico Chiostro di S.Antonio.

Il turista più curioso potrà poi andare “a spasso” alla scoperta di tutte le altre eccellenze enogastronomiche valtellinesi, visitando gli angoli più suggestivi della città, le viuzze più antiche e i nobili palazzi della sorprendente cittadina di Morbegno: una Mostra che coinvolge l’intero centro città e che diventerà, per l’occasione, una vera e propria vetrina interattiva e degustativa, un’immensa aula didattica a cielo aperto per scoprire le “mille forme del Bitto”, declinate in questa edizione anche attraverso…

Una manifestazione “formato famiglia” grazie ai tanti eventi collaterali: non mancheranno infatti panel di assaggio, laboratori interattivi per adulti e bambini,“cheese-hour” e “menù al DOP” nei bar e ristoranti della città, percorsi didattici e di educazione alimentare per i più piccini, e così pure convegni, spettacoli e pièce teatrali nell’Auditorium oltre a degustazioni “Taste & Sound” nello splendido Palazzo Malacrida, in cui musica e sapori si incontreranno per esaltarsi a vicenda. Infine, tra le antiche vie del borgo, sarà bello esplorare, tra una sosta ad una cantina storica e un assaggio dei magnifici vini DOC e DOCG, che concludono in questo weekend la manifestazione “Morbegno in cantina”, gli antichi mestieri della civiltà contadina: dalla lavorazione del “pezzotto”, tappeto tipico della Valtellina a quello della pietra ollare e del legno, dall’intreccio delle gerle alla lavorazione della lana e del feltro.

+info: www.mostradelbitto.com/news/sabato-18-domenica-19-ottobre-2014-morbegno-torna-107-mostra-del-bitto

 

INFOFLASH BITTO

Il Bitto prende il nome da una zona ben precisa della Valtellina, le Valli del Bitto, nel Morbegnese, dove la leggenda vuole sia nato questo formaggio e dove risiedono la maggior parte dei produttori.  Attualmente la zona di provenienza del latte destinato alla produzione di formaggio Bitto comprende l’intero territorio della provincia di Sondrio ed i territori limitrofi dell’Alta Valle Brembana. Il formaggio Bitto ha origini antichissime in Valtellina. Secondo alcuni storici l’allevamento iniziò in questa zona quando alcuni clan celtici, scacciati dalla pianura dai Romani, vi trovarono rifugio: il nome Bitto pare si possa ricondurre alla parola celtica “bitu”, che significa “perenne”, a dimostrare la grande conservabilità di questo formaggio.Il Bitto è prodotto esclusivamente con latte vaccino intero derivato da razze tradizionali nella zona di produzione sopra citata, a cui può essere aggiunto latte caprino in misura non superiore al 10%.  L’alimentazione delle bovine da cui deriva il latte deve essere costituita prevalentemente da essenze spontanee ed erbai, eventualmente affienati, dell’area di produzione prima delimitata La coagulazione è ottenuta con l’uso di caglio di vitello e la cottura avviene ad una temperatura fra i 48° e i 52°C. La maturazione deve essere protratta per almeno 70 giorni.  Presenta forma cilindrica, regolare, con superfici piane e con uno scalzo concavo a spigoli vivi. Il diametro delle facce è di circa 30-50 cm, l’altezza dello scalzo é di 8-10 cm e il peso varia da 8 a 25 kg in relazione alle dimensioni della forma.  La pasta è caratterizzata da una struttura compatta, con presenza di occhiatura rada ad occhio di pernice. Al taglio il colore si presenta variabile dal bianco al giallo paglierino, a seconda della stagionatura. Il sapore dei Bitto é dolce, delicato, e diventa più intenso con il procedere della maturazione. L’eventuale aggiunta di latte caprino accentua il caratteristico aroma. 

+info: www.valtellina.it/

 

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