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Una scalata locale, nazionale e addirittura internazionale. Si può riassumere così il percorso che, in appena un anno e mezzo, ha portato Jeffer da nuova grande apertura della scena bar pisana a concreta realtà in Italia, fino al prestigioso inserimento nella classifica dei migliori 500 bar al mondo (Top 500).

Forse neppure Fausto Bigongiali, brillante mente che cura in prima persona la comunicazione e il marketing del locale sul Lungarno Mediceo, si sarebbe mai aspettato tutto questo successo dopo neanche due anni di attività e con nel mezzo una delle più gravi crisi economiche degli ultimi anni, in primis per il settore della ristorazione e dell’hospitality. Chi meglio di lui poteva raccontarci come il piccolo grande sogno di Jeffer è diventato realtà?

Fausto, come definiresti questo primo anno e mezzo di vita per Jeffer?
“È stato a dir poco strepitoso. Abbiamo conosciuto tantissime nuove persone, alcune sono diventate delle vere e proprie amicizie, sia a livello nazionale che internazionale. Come brand abbiamo cercato di dare valore al territorio e alle cause che sentiamo più vicine, vedi il menù a sostegno degli animali in collaborazione con l’ONG Animal Equality. Col nostro lavoro quotidiano abbiamo provato a creare un luogo di ritrovo per bere bene a Pisa, qualcosa che in questa città non era mai esistito, e oggi vediamo effettivamente che stiamo avendo un riscontro positivo sia tra i pisani sia fra coloro che vengono da fuori”.

Siete nati da poco, ma vi siete già tolti delle belle soddisfazioni. Il riconoscimento di Top 500 Bars è stato la più grande finora?
“Una grande soddisfazione è stata sicuramente l’ingresso in Top 500 Bars, un premio all’impegno quotidiano di tutti noi. Siamo poi orgogliosi di poter dire che abbiamo raggiunto tanti altri obiettivi: ad esempio, siamo stati l’unico locale toscano insieme a Locale a tenere una Guest al Bar Show di Roma ad Argot Prati, così come l’unico locale toscano – sempre insieme al Locale – a tenere una guest al Bar Show di Atene. Abbiamo girato l’Italia e tante città europee, come nel caso del tour a Barcellona che intendo riproporre in futuro. Il networking, si sa, aiuta a migliorarsi. Abbiamo collaborato anche con dei ristoranti della nostra zona, perché oltre a mirare all’estero secondo noi è importante far crescere il rispettivo territorio, coinvolgendo e valorizzando altre realtà locali. Insomma, stiamo portando in giro il nome di Pisa, e non solo di Jeffer”.

A chi ancora non vi conoscesse come spiegheresti, in poche parole, il concept di Jeffer?
“Il nostro brand sta tutto nel motto: ‘Easy to make, Easy to drink’. I cocktail di Jeffer sono ben studiati, con un pensiero dietro, ma allo stesso tempo molto apprezzati dalle persone. Pensate infatti che la percentuale di signature sta al 60% dell’intera richiesta al locale. Tutto questo, in un clima amichevole e rilassato, in cui ognuno può sentirsi se stesso”.

Abbiamo parlato del passato e del presente, ma quali sono i prossimi appuntamenti all’orizzonte?
“Jeffer è sempre in fermento, non ci fermiamo mai e abbiamo non a caso già pronto un nuovo trittico di guest a domicilio. Questo venerdì ospiteremo Matteo Zed di The Court – Roma, poi toccherà al Botanical by Alfonse di Namur, in Belgio, per tornare infine in Italy con Moebius di Milano. Ci sposteremo come al solito anche noi, andando per esempio a La Fesseria di Napoli per re-inaugurare il locale appena ristrutturato. Il 25 dicembre Babbo Natale porterà come di consueto i suoi doni direttamente al Jeffer, a Pasqua parteciperemo alla Tuscany Cocktail Week con tanto di apertura e, in seguito, ci sarà un altro nostro tour fuori dall’Italia.  Adesso basta spoiler, aggiungo soltanto che io, Riccardo, Giacomo, Arianna e tutti gli altri ragazzi dello staff ci aspettiamo un 2023 ancora più movimentato del 2022!”.

Per saperne di più: www.jefferpisa.com

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