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Grande accoglienza per la nuova nata in casa Pedavena (Gruppo Birra Castello), grazie ad uno sguardo verso il futuro e l’amore per la propria terra di chi ha collaborato all’ambizioso progetto che ha creato una filiera integrata locale dell’orzo. Fondamentale la collaborazione fattiva della Provincia di Belluno, dell’Ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, della Comunità Montana Feltrina, della Cooperativa di agricoltori La Fiorita e l’appoggio della Regione Veneto e di Slow Food. La nuova birra ha una caratteristica molto particolare: oltre ad utilizzare l’acqua sorgiva delle Dolomiti, come tutte le birre Pedavena, è stata prodotta con l’orzo coltivato all’interno dell’area del Parco delle Dolomiti Bellunesi.


Questa particolare caratteristica è stata resa possibile grazie ad un progetto nato già con il riavvio della fabbrica di Pedavena nel 2006 e che è riuscito a creare una filiera integrata in cui il prodotto viene controllato a partire dal campo in cui si coltiva l’orzo, fino all’imbottigliamento finale. Anche il processo produttivo è quello riservato alle birre speciali della Fabbrica di Pedavena. I lunghi tempi di fermentazione e di maturazione a basse temperature consentono infatti di ottenere un lento affinamento organolettico che conferisce un’elevata intensità olfattiva e un gusto complesso e fruttato con note di mela, vaniglia e mandorla. Nel retrogusto emerge un floreale sentore di luppolo, mentre il colore ricorda le sfumature del miele dai riflessi dorati.

Il progetto ha ottenuto delle valutazioni positive anche da parte dell’organizzazione internazionale Slow Food in quanto va a ripristinare un’antica coltura caduta in disuso, promuovendo il mantenimento della biodiversità. Un’equipe di esperti ha infatti avviato un’attività di recupero e moltiplicazione delle vecchie varietà di orzo distico coltivate da centinaia di anni nelle vallate dolomitiche bellunesi.Il progetto favorisce inoltre il miglioramento paesaggistico e la sostenibilità ambientale. L’avvicendamento delle colture, infatti, oltre a diversificare il paesaggio prima dominato dalla monocoltura del mais, contribuirà alla salvaguardia ambientale eliminando l’utilizzo di fertilizzanti chimici, applicando una rotazione eco-compatibile già in uso nei secoli, ormai quasi del tutto scomparsa.

Nella conferenza di presentazione Gian Antonio Tramet, Direttore vendite della grande distribuzione, ha dimostrato che insieme si può puntare in alto ed abbracciare sfide che pensino anche alla sostenibilità del nostro futuro. Non bisogna dimenticare infatti che l’azienda continua a crescere grazie alle conoscenze e alle capacità delle persone che ci lavorano giorno per giorno, con passione. Il progetto è stato sposato Birra Dolomiti Bottiglia Vetro
da due catene distributive vicine a questi valori: Coop Italia e il Gruppo Aspiag, rappresentato da Stefano Buia, direttore acquisti del Gruppo e da Andrea Strosseri, area manager liquidi. Le birre sono già state posizionate negli scaffali di più di 150 punti vendita di tutta Italia, un modo per esportare il locale con il marchio Dolomiti.

SCHEDA PRODOTTO BIRRA DOLOMITI
Birra: Doppio malto
Grado alcolico: Vol. 6,7%
Gusto: pieno
Amarezza: equilibrata e morbida
Colore: chiaro
Schiuma: fine, compatta e aderente
Temperatura di servizio: 8°
Confezione: 16 bottiglie da 50 cl
Birra a “chilometri zero” prodotta con l’acqua sorgiva delle Dolomiti e con l’orzo coltivato da agricoltori locali,

INFOFLASH/BIRRERIA PEDAVENA
Il 27 marzo 1897 i fratelli Luigi, Sante e Giovanni Luciani inaugurarono uno stabilimento per la produzione della birra nella ridente cittadina di Pedavena, adagiata ai piedi delle Vette Feltrine, in provincia di Belluno. L’azienda conobbe fin da subito uno sviluppo eccezionale e nel 1928 la famiglia Luciani acquisì addirittura la storica birreria Dreher di Trieste. Nel dopoguerra, il consumo di birra ebbe un notevole impulso e per supportare lo sviluppo delle vendite furono acquisite nuove fabbriche. Tuttavia con il passare del tempo, l’aumento della competitività a livello internazionale e la considerevole riduzione dei margini portarono, nel 1974, alla cessione del gruppo bellunese alla multinazionale Heineken. Ma nel settembre 2004 Heineken decide di chiudere lo stabilimento di Pedavena . Prende avvio da subito la mobilitazione dei lavoratori, che mette in moto una impressionante campagna di solidarietà da parte degli enti locali, della stampa, di numerosi siti, tra cui il super frequentato blog di Beppe Grillo, e di numerosissimi appassionati italiani di birra. La mobilitazione ha successo grazie alla cessione della fabbrica e del marchio che, a gennaio 2006, passano sotto il controllo del gruppo friulano Birra Castello. +INFO: www.birrapedavena.it

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