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La Lombardia è la regione italiana dove la birra è più amata. La consumano oltre 4 milioni di persone, contro i circa 2 milioni che si possono trovare in Veneto, oppure nel Lazio o in Sicilia. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Lombardia su dati Istat in occasione della Giornata dell’agri birra al farmers’ market di Campagna Amica

BIRRA-BICCHIERI-E-BOTTO

“Quello che si nota – dice Francesca Toscani, responsabile di Campagna Amica Lombardia – è una ricerca sempre più attenta di prodotti che garantiscano l’uso di materie prime di alta qualità. Non manca neppure la voglia di sperimentare come succede con la birra al mirtillo della Valtellina, con quella alla canapa o con la birra ricavata all’antico mais corvino che ha fatto il suo debutto ufficiale a Expo l’anno scorso”. Le agri-birre lombarde sono prodotte in nove laboratori del gusto, distribuiti fra le province di Mantova, Cremona, Brescia, Como, Sondrio e Milano. Mentre sono 10 i birrifici industriali presenti sul territorio della Lombardia, ai quali si affianca una rete di circa 170 mini birrifici più o meno artigianali.

“La mia birra al mais corvino si chiama Crow ed è interamente italiana, la produco da un anno a partire da un’antica varietà di mais nero che coltivo a Formigara, unita all’orzo di un’altra azienda agricola del mio territorio – spiega Carlo Maria Recchia, 22 anni, agricoltore cremonese –. La mia birra sta piacendo, sia in Italia che all’estero, in particolare in Gran Bretagna”. Internet e i social rappresentano per Carlo Maria Recchia fondamentali strumenti di promozione. “Per la mia birra ho messo in campo un test di crowdfunding, una raccolta fondi on line per completare e potenziare la produzione dei miei primi lotti – spiega Recchia –. Le risposte sono state numerose ed incoraggianti: ho superato l’obiettivo che mi ero posto ed ho potuto aumentare la mia produzione”.

Lorenzo Bottani, 39 anni, titolare dell’azienda agricola le Vie della canapa, a Castel Goffredo in provincia di Mantova, dalla scorsa estate produce birra di canapa grazie alla collaborazione con due agribirrifici del territorio, il Luppolaio Mantovano e Corte Pilone: “Puntiamo sulla rete d’impresa – spiega Lorenzo – per produrre due diverse varietà di birra, la Hempy e la Hempy ambrata. Nell’ultima annata abbiamo distillato mille litri di birra chiara e 1.700 di ambrata, che stiamo vendendo sui mercati di Campagna Amica e a ristoranti ed altri esercizi pubblici. Ma presto i nostri clienti potranno acquistare anche online”.

A Turate (Como), Roverto Vago, 48 anni, coltiva circa 1 ettaro di orzo, destinato a produzione di birra: “Anche il luppolo lo coltiviamo noi e l’orzo lo usiamo tenendo conto anche tenendo conto dell’incidenza di acqua e siccità sulle piante. Inoltre cambiamo la quantità di luppolo a seconda della stagione: in estate le birre Turàa contengono meno luppolo, sono più leggere e dolci, mentre nella stagione invernale contengono più luppolo, sono più amare, più corpose e maggiormente adatte ai piatti della tradizione locale più ricchi e che si consumano nella stagione fredda”. La birra – spiega Coldiretti Lombardia – si può abbinare al dolce e al salato, a seconda della tipologia e dei palati, ci sono birre più leggere e altre più pastose, la regola base è però quella di un consumo responsabile. L’apporto calorico va dalle 34 kilocalorie per 100 grammi delle birre standard alle 60 kilocalorie di quelle più alcoliche.

 

FONTE:  www.lombardia.coldiretti.it/ del 28.07.2016

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