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“Un autentico spirito italiano”. Questo il motto di Federvini, la Federazione Italiana Industriali Produttori, Esportatori e Importatori di Vini, Acquaviti, Liquori, Sciroppi, Aceti e Affini, nata nel 1917 che conta associati tra gli imprenditori nei differenti comparti delle bevande alcoliche, esclusa la birra. Fra questi rientra un’eccellenza orgogliosamente italiana come Nardini, al centro del Media Tour organizzato da Federvini per ripercorrere l’Italia alla scoperta  dei suoi migliori spirits. E lo sono eccome quelli della  distilleria di Bassano del Grappa, alfiere del Made in Italy e quindi fortemente legata a quello “Spirito d’Italia” di cui tanto si parla in questi itinerari gastronomici.

La storia della famiglia Nardini è da sempre sinonimo di passione, amore per il proprio territorio e qualità. È la più antica distilleria d’Italia nata nel 1779 all’ingresso del Ponte Vecchio (o Ponte degli Alpini) a Bassano del Grappa e frutto del lavoro di Bortolo Nardini. Bortolo Nardini. Una vita dedicata a esaltare il proprio territorio, culla di un prodotto prezioso ancora oggi, dopo oltre due secoli. Oggi è la settima generazione a portare avanti l’illustre tradizione familiare e a diffondere la cultura di un’icona italiana nel mondo: la Grappa Nardini.

Ditta Bortolo Nardini membro del Club Les Henokiens

La Ditta Bortolo Nardini è anche uno dei 52 membri – di cui solo 16 italiani – degli Les Henokiens, l’esclusivo club di aziende con oltre duecento anni di storia, guidate da generazioni della stessa famiglia. Ogni generazione della famiglia Nardini ha lasciato un segno tangibile della sua dedizione, visibile nell’attuale distilleria a Bassano, costruita negli anni ’80 come ampliamento della storica Grapperia sul Ponte Vecchio.

Le Bolle Nardini

Proprio dalla distilleria di Bassano del Grappa è partito il media tour di Federvini. Immerso nel verde del parco aziendale, si erge un capolavoro di architettura moderna: le Bolle.

Bolle Nardini
Bolle Nardini

Quest’opera architettonica futuristica è stata ideata dai noti architetti Massimiliano e Doriana Fuksas, su richiesta di Giuseppe Nardini, allora presidente dell’azienda che per la realizzazione non indicò limiti di budget. Il progetto delle Bolle è nato per festeggiare il 225° anniversario della distilleria nel 2004, simbolo tangibile dell’impegno della famiglia Nardini verso l’innovazione e lo sviluppo, pur mantenendo un forte legame con le proprie radici storico-culturali e con Bassano del Grappa.

interno Bolle Nardini
interno Bolle Nardini

La struttura in vetro e acciaio delle Bolle si rivela un affascinante intreccio di complessità e bellezza: due volumi ellissoidali sospesi nell’aria sopra uno specchio d’acqua, che sembrano quasi librarsi, accolgono i laboratori del centro di ricerca e aree dedicate alla promozione della cultura della grappa, per eventi e visite guidate.

i primi schizzi delle Bolle di Massimiliano Fuksas
i primi schizzi delle Bolle di Massimiliano Fuksas

Scendendo nel sottosuolo sotto le Bolle, ci immergiamo in un ambiente realizzato in cemento armato, dalle forme rigide e squadrate. Qui è presente anche la sala conferenze ipogea con 100 posti a sedere.

I prodotti di Nardini nello spazio seminterrato sotto le Bolle
I prodotti di Nardini nello spazio seminterrato sotto le Bolle

La Distilleria di Bassano del Grappa

Il percorso di Federvini ha proseguito con l’esplorazione della distilleria di Bassano del Grappa, dove si trova anche il laboratorio di analisi, fulcro dello sviluppo degli altri spirits prodotti dalla casa.

Andrea Manzoli, Mastro Distillatore di Nardini
Andrea Manzoli, Mastro Distillatore di Nardini

Andrea Manzoli, Mastro Distillatore di Nardini, ha condiviso con noi il processo produttivo della storica prima grappa d’Italia. Il procedimento inizia con una selezione attenta delle vinacce di diverse varietà di uva della zona (Venero e Friuli) che verranno successivamente distillate separatamente. Grazie anche al secondo impianto di Monastier di Treviso, Nardini ha la capacità di utilizzare tre diversi metodi di distillazione: a ciclo discontinuo tradizionale, il discontinuo a bagnomaria e il flusso continuo con colonne di distillazione. Interessante è il fatto che Nardini produca esclusivamente grappe plurivitigno. A seconda della grappa che si vuole produrre il Mastro Distillatore creerà il giusto bilanciando miscelando i liquidi distillati dai singoli vitigni con i vari metodi diversi. L’intensità aromatica di varietà come il Pinot si fonde con la robustezza di vitigni come il Cabernet ed il Merlot, e la delicatezza di uve come Pinot Bianco in modo da ottenere un liquido armonioso.

Tini di acciaio contenete la Grappa Bianca Nardini
Tini di acciaio contenete la Grappa Bianca Nardini

Le grappe bianche prodotte vengono affinate in tini di acciaio per circa un anno, mentre per le grappe riserva si sceglie un processo di invecchiamento più lungo in botti di Rovere di Slavonia. Questo procedimento è attentamente monitorato dalla Guardia di Finanza, che sigilla le cantine contenenti le botti destinate all’invecchiamento. Questo controllo serve a certificare che la durata del periodo di affinamento dichiarato in etichetta sia effettivamente rispettata. L’accesso ai locali con le botti per l’invecchiamento è consentito solo in presenza di un pubblico ufficiale.

Uno dei locali che contiene le botti di grappa Riserva Nardini sigillati dalla Guardia di Finanza
Uno dei locali che contiene le botti di grappa Riserva Nardini sigillati dalla Guardia di Finanza

Nardini produce una gamma di grappe riserva che variano nel periodo di invecchiamento: si va da un minimo di 3 anni in botte fino a un massimo di 22 anni per la Grappa Riserva Single Cask 22 anni Selezione Bortolo Nardini lanciata sul mercato in occasione dei 240 anni di Nardini.

Ponte Vecchio o Ponte degli Alpini sul fiume Brenta a Bassano del Grappa
Ponte Vecchio o Ponte degli Alpini sul fiume Brenta a Bassano del Grappa

La Grapperia Nardini

Al termine della visita alla nuova distilleria, nell’ambito del Mediatour di Federvini, abbiamo esplorato anche la storica Grapperia Nardini sul Ponte Vecchio, dove Bortolo Nardini nel 1779 ebbe l’illuminante idea di fondare la Distilleria. Nato nel 1739 a Segonzano, nella Valle di Cembra vicino a Trento, Bortolo era inizialmente un distillatore itinerante, che si spostava con un alambicco mobile per trovare vinacce. A seguito di un incidente, si stabilì a Bassano del Grappa, dove durante la convalescenza comprese l’importanza strategica della città, favorita dal Ponte sul Brenta che la rendeva una zona di passaggio obbligato e crocevia commerciale. Inoltre il fiume forniva l’acqua necessaria per i processi produttivi e nelle zona era presenti diversi produttori di vino che potevano garantire a Bortolo le vinacce. Così acquistò l’Osteria al Ponte, oggi Grapperia Nardini, e iniziò la produzione stabile della “madre di tutte” le grappa che battezzò Aquavite dal latino Acqua della vita o della vita.

Decorazione sotto il bancone delle Grapperia Nardini che recita: Quei che alla vita tiene, Beva giusto e e bev ebene
Decorazione sotto il bancone delle Grapperia Nardini che recita: Quei che alla vita tiene, Beva giusto e e beve bene

La Grapperia Nardini, situata sul Ponte Vecchio o Ponte degli Alpini e annoverata fra i Locali Storici d’Italia, ha visto susseguirsi i grandi cambiamenti della storia d’Europa.  Questa è rimasta immutata nel tempo e regala ancora adesso un’atmosfera unica per godersi un drink ammirando la splendida vista sul fiume Brenta.

L'esterno delle Grapperia Nardini
L’esterno delle Grapperia Nardini

La Grapperia al Ponte rappresenta un luogo di ritrovo imprescindibile per gli abitanti locali e i visitatori, attratti dal famoso Mezzoemezzo, l’iconico aperitivo di Bassano. Questa bevanda, creata proprio nella Grapperia Nardini, combina Seltz con il liquore aperitivo Mezzoemezzo di produzione Nardini, ed è tipicamente guarnita con una scorza di limone.

Mezzoemezzo: Colin Dutton
Mezzoemezzo – foto: nardini.it – Colin Dutton

L’abitudine di fare l’aperitivo con il Mezzoemezzo è una moda che si sta diffondendo anche nelle zone limitrofe e nel Veneto come ci ha riferito Giacomo Casoni, direttore marketing dell’azienda. Nardini non è solo grappa ma produce anche una serie di liquori, amari, specialità come l’Acqua di Cedro, il Bitter, il Bitter Chinato, l’Amaro, il Rabarbaro, il liquore Tagliatella e diversi altri prodotti.

Grapperia Nardini sul Ponte Vecchio
Grapperia Nardini sul Ponte Vecchio

Nella Grapperia sono ancora presenti le grandi giare in rame dove tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX veniva conservata la grappa che ai tempi veniva prodotta utilizzando alambicchi a fuoco diretto. Un’innovazione significativa avvenne nel 1860, quando la famiglia Nardini implementò un cambiamento rivoluzionario nel processo di distillazione: l’introduzione dell’alambicco a vapore. Questa tecnologia all’avanguardia migliorò drasticamente la qualità della grappa. A differenza degli alambicchi a fuoco diretto, che potevano compromettere la qualità delle vinacce bruciandole, l’alambicco a vapore permetteva di distillare in modo più delicato e controllato.

La Grapperia Nardini ha dimostrato una resilienza straordinaria, sopravvivendo a due conflitti mondiali che hanno segnato profondamente il tessuto sociale e economico europeo. Durante la Prima Guerra Mondiale, Maria Teresa Nardini (Maria Teresa Guerrato, sposa di Valerio Nardini) divenne una figura simbolica di sostegno e resistenza, tanto da essere soprannominata la “madrina” della brigata Sassari, un reparto composto prevalentemente da soldati sardi che si distinse sul fronte italiano. La sua influenza e il supporto morale furono fondamentali per mantenere alto il morale delle truppe. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, nonostante le distruzioni e le difficoltà, la distilleria giocò un ruolo chiave nella comunità, soprattutto durante la ricostruzione del ponte di Bassano, distrutto durante il conflitto. Quest’opera, fondamentale per la città, fu inaugurata dal primo ministro Alcide De Gasperi, che celebrò l’evento rompendo una bottiglia di grappa Nardini, simbolo di rinascita e speranza per l’intera nazione.

Nel corso del Media Tour di Federvini abbiamo avuto la possibilità di visitare i locali, chiusi al pubblico, dell’antica locanda con annessa cantina situati sotto la Grapperia Nardini. Un’occasione unica per immergerci completamente nella storia e nell’atmosfera unica che solo un luogo con secoli di tradizioni può offrire. Durante la visita, abbiamo fatto una scoperta sorprendente: una fotografia d’epoca della Regina Elisabetta II che ha visitato la Grapperia Nardini.

La Regina Elisabetta II in visita alla Grapperia Nardini
La Regina Elisabetta II in visita alla Grapperia Nardini

L’immagine, intrisa di storia, testimonia il legame profondo tra la distilleria e personalità di spicco a livello internazionale. L’esplorazione ci ha condotto attraverso le “brentane”, tra cui  quella del 1966, testimonianze delle inondazioni che hanno periodicamente interessato la regione.

Il segno della brentana del 1966
Il segno della brentana del 1966

Un altro elemento di particolare interesse è stato il ritrovamento delle “piastrelle del mondo al contrario”, dove sono raffigurate allegoriche illustrazioni che rappresentano scene capovolte, come quella di un pollo che fa allo spiedo un uomo, simboleggiando un mondo dove il normale ordine delle cose è stato sovvertito.

piastrelle del mondo al contrario
piastrelle del mondo al contrario

The Grappa Handbook

La nostra esperienza a Bassano del Grappa ci ha permesso di scoprire un lato innovativo della storica Grapperia Nardini, dimostrandosi un vero pioniere nell’uso della grappa in miscelazione. Un esempio significativo di questa innovazione è “The Grappa Handbook”, pubblicato nel 2006 da Marcin Miller. In un periodo in cui l’utilizzo della grappa nella miscelazione era poco considerato, questo libro ha rotto gli schemi, mostrando come questo distillato possa essere trasformato in un protagonista versatile nei cocktail moderni. Attraverso 40 ricette innovative, Miller guida i lettori in un viaggio attraverso le diverse possibilità di utilizzo della grappa in contesti di mixology, evidenziando come possa essere abilmente combinata con altri ingredienti per creare bevande uniche e sorprendenti.

Garage Nardini

Il nostro mediatour si è concluso con la visita al Garage Nardini, una tappa imprescindibile per comprendere l’evoluzione contemporanea della cultura del bere a Bassano del Grappa. Non solo abbiamo esplorato la storica Grapperia al Ponte, ma abbiamo anche avuto l’opportunità di scoprire il Garage Nardini, vero e proprio simbolo di avanguardia nella mixology. Inaugurato nel 2017, questo spazio è frutto dell’ambizione della famiglia Nardini di fondere l’eredità secolare con le nuove tendenze e le sperimentazioni nel campo dei cocktail. Garage Nardini funge da cocktail bar e osteria, offrendo ai visitatori la possibilità di esplorare i diversi prodotti di Nardini e di assaporare piatti innovativi, preparati con ingredienti tipici del territorio, in un ambiente moderno e accogliente.

Garage Nardini è oggi più che un semplice locale: è un punto di riferimento per chi cerca un’esperienza culinaria moderna ma radicata nella tradizione. Qui, l’antico e il nuovo si fondono in un mix perfetto, rappresentando quei valori di innovazione e tradizione che hanno sempre caratterizzato la famiglia Nardini. Questo luogo unico offre un’esperienza di degustazione che va oltre il semplice bere, invitando a un viaggio nel tempo tra passato e futuro, attraverso il sapore autentico della grappa e la creatività dei cocktail moderni.

Intervista a Michele Viscidi, Amministratore Delegato di Distilleria Nardini

Intervista a Michele Viscidi, Amministratore Delegato di Distilleria Nardini

La Ditta Bortolo Nardini, attraverso la sua storia plurisecolare e il suo impegno verso l’innovazione, dimostra di essere non solo custode di un’eredità culturale preziosa, ma anche pioniera nella reinterpretazione moderna degli spirits. Attraverso il continuo dialogo tra tradizione e modernità, Nardini rappresenta un modello esemplare di come un’azienda possa evolversi mantenendo salde le proprie radici, contribuendo significativamente alla cultura del bere di qualità. “Un autentico spirito italiano” non è soltanto uno slogan per Federvini, ma una realtà vissuta quotidianamente da Nardini, che continua a ispirare e innovare nel panorama dei distillati a livello globale.

+info: www.nardini.it/

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