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L’Italia è il regno dei bar_caffè tradizionali indipendenti. Lo sviluppo delle catene di caffetterie nel nostro paese è stato molto lento e difficoltoso. Paradossalmente è stato proprio il vissuto del caffè, compenetrato nella storia e nei consumi di paesi come l’Italia, oltre alla presenza di decine di migliaia di locali tradizionali, ad impedire lo sviluppo di catene di Ccaffetterie e Coffee Shop. Non a caso Starbuck’s, la più grande catena di coffee shop al mondo, nata proprio su ispirazione dei caffè italiani, non ha ancora trovato il coraggio di sbarcare nel nostro paese.

Aurelia II 300x250 omaggioComunque negli anni più recenti anche sul mercato italiano hanno cominciato a svilupparsi catene di caffetterie. Quelle che hanno già superato la fase progettuale e hanno già attivato diversi punti di vendita a catena sono una quarantina. Attualmente il settore dei coffee shop a marchio di catena conta all’incirca 1.600 unità su tutto il territorio nazionale, con una quota numerica di poco più dell’1% sul totale bar caffè, anche se a valore i locali a catena, esercitando mediamente una maggiore attrazione, esprimono una quota molto più significativa. Tuttavia tre sole catene (Acafè, Enicafè e MC Cafè ) da soli assorbono oltre i 2/3 del settore.

 ….Le catene di caffetterie originate da operatori della ristorazione commerciale

 In questo gruppo rientrano gli operatori che hanno già sviluppato il business della ristorazione commerciale e che nello sviluppo delle caffetterie di marca trovano un immediato complemento alle loro attività di base. In molti casi i locali per la somministrazione di caffè e bevande calde rappresentavano già unità di erogazione inserite in contesti e strutture più ampie di accoglienza, ospitalità, vendita e ristorazione, senza però avere una loro specifica identità. Nel tempo si è pervenuti alla convinzione che l’attività di caffetteria potesse essere concepita come un business specifico e distinto dal resto delle altre attività a da qui sono nate le caffetterie, identificate con uno specifico marchio di catena.

 Questa è stata ad esempio l’evoluzione della catena “Acafè”, del gruppo AUTOGRILL, che sotto questa insegna ha raccolto i bar esistenti all’interno dei vari autogrill, riservandosi tuttavia di sviluppare questo concetto anche al di fuori delle tradizionali location autostradali. Il nuovo format è stato lanciato nel 2003 ed ora conta su alcune centinaia di location, ubicate in posizioni strategiche quali autostrade, aeroporti, stazioni, città, fiere e centri commerciali. Oltre che in 250 punti vendita italiani, Autogrill ha negli anni portato il marchio Acafè anche in Francia, nei Paesi Bassi in Polonia, Grecia, Repubblica Ceca e Slovenia e di recente ha stipulato un accordo per l’attivazione di Acafè in Russia. Di recente il gruppo ha ripreso anche il concept “Motta Caffè Bar” con alcune location in Italia, ma con l’ambizione di svilupparlo soprattutto all’estero. Va ricordato, infine, che il gruppo Autogrill è anche partner internazionale di Starbucks, di cui è licenziataria con numerose vetrine in diversi Paesi del mondo.

 Analoga è stata l’evoluzione degli ex Agipcafè (oggi ribattezzati Enicafè), del gruppo ENI. La nuova insegna Enicafè caratterizza i bar-caffè operanti all’interno delle stazioni di servizio del gruppo ENI. Essi sono nati e si sono sviluppati come locali di ristorazione rapida per i clienti, che fermandosi alle stazioni di servizio del gruppo, sentono anche il bisogno di un break food & beverage per potere poi proseguire in viaggio in condizioni fisiche ottimali. Oggi gli Enicafè costituiscono una catena di oltre 500 unità.

 A livello di gruppi internazionali della ristorazione operanti in Italia si distingue la multinazionale del fast food MC DONALD’S che in Italia si è mossa rapidamente sviluppando la propria catena di corner_coffee a insegna McCafè che ha ormai superato la soglia dei 120 locali aperti in Italia. Una delle regioni di successo del formato McCafè è stato quello di aver saputo adattarsi velocemente alle caratteristiche del mercato italiano, sia sul piano dell’offerta prodotti e della qualità delle miscele, sia sul piano dei prezzi.

 Va segnalato anche il gruppo Cremonini che, con la divisione CHEF EXPRESSO, gestisce complessivamente un centinaio di caffetterie ed è leader nella ristorazione all’interno delle stazioni ferroviarie italiane gestendo una rete di ca. 50 buffet stazione Il marchio di base è Chef Express, che gestisce un centinaio di caffetterie tra stazioni, aeroporti e in autostrada. Il gruppo sta sviluppando anche un format specifico di caffetterie premium ad insegna “Mokà. Vanno infine ricordate CIBIAMO (che ha sviluppato la catena ad insegna Bottega del Caffè ) e MYCHEF-ELIOR (che opera con la catena di coffee_bar ad insegna Gran Cafè).

…Le catene di caffetterie originate dai torrefattori

 Nell’ambito delle caffetterie a proprio marchio, le grande case del caffè italiane si sono finora mosse con molta prudenza sul mercato italiano, forse perché temevano una reazione negativa da parte della clientela bar tradizionale alla quale vengono vendute le miscele del proprio caffè. Così SEGAFREDO ZANETTI, che a livello internazionale gestisce un network di ben 700 caffetterie, mentre in Italia ha finora attivato solo poco più di una ventina di caffetterie a proprie insegne. Ancor meno LAVAZZA, presente sul territorio nazionale con una decina di locali (con insegne “Il Caffè di Roma” e “ Espression Lavazza”) e così ILLY (con l’insegna “espressamente illy”, anch’essa proiettata in larghissima prevalenza sui mercati esteri). Anche la piemontese VERGNANO si sta impegnando massicciamente nello sviluppo di caffetterie a propria insegna “Caffè Vergnano 1882” e finora ha già attivato 70 locali, di cui una ventina in Italia e il resto in 18 diversi Paesi del mondo.

 Diversi altri torrefattori italiani a diffusione più tipicamente regionale si sono dati da fare per sviluppare caffetterie a proprio marchio, in genere con location nell’ambito geografico in cui operano con la vendita del caffè, ma talvolta anche con presenze sui mercati esteri. E qui troviamo alcune importanti sorprese, come la torrefazione veneta DERSUIT (che è riuscita ad attivare con varie insegne (“La Bottega del Caffè Dersuit”, “Italiana Caffè”, “Caffè & Giornali”, “Caffè Light Dersut”) ca. 120 caffetterie concentrate soprattutto nelle regioni Veneto e Friuli. Altre hanno saputo proiettarsi internazionalmente realizzando numeri importanti, come il marchigiano CAFFÈ PASCUCCI che è riuscita ad attivare ben 500 coffee shop con una particolare presenza sui mercati dell’Est Asiatico.

 …Gli operatori specializzati

 Appartengono a questa categoria gli operatori che, pur non disponendo di particolari attività ed esperienze in settori collaterali, hanno deciso di lanciare ex novo delle catene di caffetterie con concept ben definiti e con immagine qualificata. In quest’ambito vanno ricordate alcune aziende italiane, per ora di piccola e media dimensione, tra i quali emerge la catena parmigiana LINO’S CAFFÈ con una sessantina di locali già attivati, di cui 2/3 in Italia e 1/3 all’estero.. Altri operatori specializzati di minor dimensione, ma sempre molto qualificati, sono ARNOLD COFFEE (con caffetterie che richiamano, nell’immagine e ambientazione, i più noti Starbucks americani), CA’PUCCINO (in diversi outlet della penisola e nei centro storici di importanti città, tra cui Londra) e i negozi de “IL MERCANTE DI CAFFÈ” (che offrono al consumatore un percorso che racconta la storia, la cultura, la tradizione, le abitudini e la geografia del caffè) . Sono invece assenti dal territorio Italiano le grandi catene specializzate estere, come Starbucks (leader mondiale) e Costa Coffee (leader europeo)

 A cura di Marco Emanuele Muraca Beverfood.com Edizioni

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