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ORTOFRUTTICOLI

Gli Ortofrutticoli sono la categoria leader delle DOP IGP in termini di volume, ma la terza per valore alla produzione con 467 milioni di euro per un’incidenza di circa il 7% sul totale del comparto Food. Il 2014 è stato un anno molto positivo per la categoria che registra crescite consistenti sul 2013 a livello di valore (+12,2%) e soprattutto come quantità (+26,1%). Anche l’export, che copre una quota del 45,9% della produzione, mostra risultati notevoli: con 267 milioni di euro, le esportazioni crescono del +37,9% rispetto al 2013 e rappresentano il 9,7% dell’export complessivo del comparto Food.

I risultati della categoria dipendono soprattutto dai trend della Mela Alto Adige IGP (+54% volume, +28% valore) e della Mela Val di Non DOP (+6% volume, -5% valore) che rappresentano da sole l’87% della categoria in termini di volume e circa l’80% per valore alla produzione. Ciò vale anche per l’export, il cui valore è assorbito al 93% dai due prodotti, con Mela Alto Adige IGP che presenta un +49% del valore export rispetto al 2013 e la Mela Val di Non DOP un +11%. Si rilevano comunque – in termini relativi – crescite consistenti su base annua anche per altre denominazioni della categoria.

 

ACETI BALSAMICI

Gli Aceti balsamici presentano ormai una certa rilevanza nel mondo delle DOP e IGP italiane, con un valore alla produzionedi 294 milioni di euro per un’incidenza del 4,6% sul totale del comparto Food. La categoria registra trend positivi rispetto al 2013 a livello di valore (+12,2%) e in misura simile anche in termini di quantità prodotta. L’export assorbe la maggior parte della produzione della categoria (92%) e mostra risultati molto positivi nel 2014: con 496 milioni di euro, le esportazioni crescono del +12,3% rispetto al 2013 e rappresentano oltre il 18% del totale delle esportazioni del comparto Food. Nella categoria è l’Aceto Balsamico di Modena IGP che caratterizza il comparto, assorbendo il 99% del volume certificato, del valore alla produzione e dell’export.

 

OLI DI OLIVA

Gli Oli di oliva DOP e IGP italiani mostrano nel 2014 un valore alla produzione di 56 milioni di euro per un’incidenza di appena lo 0,9% sul totale del comparto Food. Il 2014 è stato un anno difficile per il settore olivicolo oleario, in termini di quantità e qualità della produzione, e questo vale anche per i prodotti certificati: la categoria registra trend negativi a livello di valore (-9,3%) a fronte di un calo più consistente in volume (-14,1%). L’export, che copre più della metà della produzione certificata (55,3%), mostra un calo del -10% in valore. La disponibilità di prodotto ha quindi influenzato anche l’export.

La categoria risulta meno concentrata delle precedenti, anche se le principali denominazioni – Terra di Bari DOP, Toscano IGP e Val di Mazara DOP – rappresentano il 67% della categoria in volume e il 63% in valore. Il calo più significativo fra i prodotti principali è per Toscano IGP (-34% volume, -32% in valore alla produzione, -21% valore al consumo), mentre le altre denominazioni presentano trend molto diversi caso per caso. Per le esportazioni il calo del Toscano IGP (-25%), è compensato in parte dai buoni risultati, soprattutto, del Terra di Bari DOP (+18%) e del Val di Mazara DOP (+18%).

CARNI FRESCHE

Le Carni fresche sono una categoria formata da cinque denominazioni che raggiunge un valore alla produzione complessivodi 83 milioni di euro per un’incidenza dell’1,3% sul totale del comparto Food. La categoria registra un incremento del +4,7%, su base annua, delle quantità di prodotto certificato. I dati in valore, al contrario, indicano una leggera flessione della produzione rispetto al 2013 (-0,9%). Nella fase al consumo, contemporaneamente, si ravvisa invece un importante aumento del valore delle Carni fresche IG (+25,4%), trainato dai forti apprezzamenti registrati nel 2014.
Le esportazioni assorbono una piccola fetta della produzione (4,6%), per un valore all’export di 4,7 milioni (+8,3%). Il Vitellone Banco Centrale IGP dell’Appennino assorbe il 55% della quantità prodotta nella categoria, anche se mostra una flessione del -5% rispetto al 2013, compensato dagli incrementi registrati dall’Agnello del Centro Italia IGP (produzione quintuplicata rispetto al 2013) e dall’Agnello di Sardegna IGP (+8%). In valore, la consistente crescita al consumo è stata determinata principalmente dal Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP (+28%) e dall’Agnello di Sardegna IGP (+29%).

 

COMUNICAZIONE

Circa 30 milioni di euro investiti in comunicazione (secondo quanto dichiarato dai Consorzi di tutela rispondenti all’indagine), destinati soprattutto a pubblicità in televisione (52%), partecipazione a fiere (11%) e carta stampata (11%). I Consorzi dei Formaggi sono quelli che investono di più in comunicazione. Risorse a parte, l’attività di promozione più presidiata dai Consorzi è la partecipazione a fiere (70% a eventi nazionali, 30% a eventi internazionali). Circa 4 Consorzi su 10 utilizzano Social Network (38%), in oltre la metà dei casi ricorrendo a più di un canale (con Facebook che si conferma lo strumento nettamente più diffuso).

LEGISLAZIONE

Oltre alle nuove IG registrate nel 2015, si contano nel corso dell’anno 12 richieste di registrazione da parte dell’Italia, 66 da parte degli altri Paesi membri UE, 4 da parte di Paesi Extra UE. Nel nostro Paese sono inoltre state effettuate 11 modifiche a disciplinari, avanzate 10 domande di modifica a disciplinari e applicate 2 protezioni transitorie. Il tutto in un contesto che vede riconosciuti dal Mipaaf: 124 Consorzi di tutela agroalimentari, 95 Consorzi di tutela vini e 212 agenti vigilatori.

+info : ismea.it -ismeaservizi.it – redazione@ismea.it Fondazione Qualivita qualivita.it -qualigeo.eu – info@qualivita.it

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