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Un viaggio alla scoperta di tecniche e sperimentazioni della mixology contemporanea. Un salotto del bere bene tra pairing rivoluzionari e nuove tendenze. Ma soprattutto la riscoperta di prodotti di qualità, l’esaltazione del made in Italy e la sua reinterpretazione fuori dai confini del nostro Paese. Questo è “Drink World Tour 2019”, un appuntamento itinerante che dal 2017 a oggi ha riunito in tutto il mondo gli appassionati della miscelazione e che, in occasione del Desco, ha organizzato un suo imperdibile spin-off nella splendida cornice del Real Collegio di Lucca.

Proprio così, grazie al lavoro di Mauro Picchi, Federico Bocciardi e Antonio Beneforti, è nata l’attesissima due giorni che vedrà protagoniste in quel di Lucca cinque note Barladies che lavorano a Londra. E non solo, perché oltre alla serata delle guest in programma ieri (ognuna sarà dietro al bancone di uno dei cinque locali storici di Lucca) e alla successiva masterclass tenuta dalle stesse Barladies, dieci Barladies di altrettante province toscane oggi si sfideranno a colpi di shaker e strainer fino all’ultimo drink. Il premio per la prima classificata? Un viaggio di tre giorni per visitare i migliori cocktail bar e i produttori più importanti della capitale del Regno Unito.

Per commentare la ciliegina sulla torta di questa kermesse, Beverfood.com ha voluto conoscere meglio e raccontarvi in anteprime tutte e cinque le barladies di Londra che saranno presenti fra pochi giorni in Toscana. Concludiamo questa serie di interviste con Anna Sebastian, Bar Manager del noto “Artesian Bar” del Langham Hotel.

Sebastian, come e perché si è avvicinata al mondo della mixology?
“Ho un’esperienza ormai decennale nei più famosi cocktail bar di Londra e lavoro dal 2017 al London Artesian Bar. Sono entrata in questo mondo gestendo le PR di bar e ristoranti, oltre a svolgere turni notturni in alcuni dei club più suggestivi della capitale. Nel 2010 ho mollato tutto per unirmi al team della pre-apertura dell’American Bar del Savoy, crescendo progressivamente fino a diventarne la Supervisor prima di trasferirmi al Beaufort Bar per quattro anni. Dopo essere entrata da Artesian, invece, ho iniziato a collaborare a stretto contatto col nostro Head Bartender Remy Savage affrontando una nuova entusiasmante avventura e arricchendomi tanto umanamente quanto professionalmente”.

Come descriverebbe la drink experience del suo “Artesian Bar”?
“Il menù dell’Artesian è molto minimalista, il terzo di una serie di drink list concettuali con 22 cocktail di soli due ingredienti ciascuno. Sono fiera del fatto che, anche grazie al mio lavoro, siamo rientrati nei World’s 50 Best Bars quest’anno, per la precisione nella quarantottesima posizione”.

Una Barlady a Londra: come ci si sente?
“Sono orgogliosa nel definirmi una persona genuina, trasparente e collaborativa, esattamente le qualità che guidano il mio approccio nella gestione e nella formazione del nostro team all’Artesian. Non a caso ho vinto il premio ‘Bar Personality of the Year’ agli Imbibe Awards del 2017 e ‘Best International Hotel Bar’ a Tales of the Cocktail nel 2015. Sono anche stata scelta nella giuria di diverse competition, tra le quali i TimeOut Bar Awards e Bacardi Legacy. Adoro il mio lavoro e non lo cambierei con niente al mondo”.

 

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