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Inutile negarlo, nell’ultimo decennio nessun fenomeno all’interno del mondo Horeca ha avuto lo stesso impatto della rinascita dell’aperitivo.

Questo momento di consumo si è ormai imposto in maniera trasversale, non solo coinvolgendo tutte le fasce di clienti (a prescindere dall’età e dal reddito), ma soprattutto coinvolgendo ogni tipologia di locale.

Alcuni macrotrend di consumo del mondo beverage infatti (basti pensare alla moda dello Spritz, un cocktail tanto apprezzato quanto facile da preparare, al boom del Prosecco, o al sempre crescente interesse per le birre artigianali) hanno dato la possibilità anche a locali “tradizionali”, come bar, ristoranti e punti pranzo di ampliare la propria offerta, creando quindi momenti di consumo fuori dall’ordinario.

Non si tratta solo di nuovi clienti e nuovi orari di affluenza, ma anche di nuovi guadagni visto che i margini che si possono ricavare proponendo al giusto prezzo cocktail, vini o birre sono sicuramente un ottimo motivo per aprire alle 18. Ma quello a cui spesso non viene dedicata la corretta attenzione è l’incidenza dell’offerta food sul costo/beneficio dell’aperitivo. La classica ciotolina di pistacchi, il vassoio di salumi e formaggi, o la patatina in busta, hanno in realtà costi al Kg molto alti, e spesso non servono a far crescere i consumi di alcolici ma semplicemente a ridurre il margine per il punto vendita.

Un altro punto sensibile è senza dubbio l’accostamento tra quello che si beve e quello che viene proposto da mangiare. Pare ovvio che offrire due noccioline senza nessuna particolare attenzione non aiuta certo ad alzare il percepito del locale. Inoltre si corre il rischio di creare una dissonanza tra quel che è presente nel bicchiere e nel piatto, lasciando alla fine al consumatore l’impressione che lo sbaglio fosse nel cocktail.

È per questo che McCain,leader mondiale nella produzione e commercializzazione di patate surgelate, la cui gamma Appetizer sta diventando sempre più strategica, ha creato una vera e propria guida. Un supporto che aiuti gli operatori a comporre un’offerta food in abbinamento a quella del beverage, che non solo porti ad aumentare i consumi di bevande, ma che trasformi la proposta alimentare in un punto distintivo per il locale, ed a sua volta in una fonte di guadagno.

Uno strumento studiato in maniera scientifica, per creare i giusti abbinamenti tra birre, cocktail e sapori, proponendo così un mix invitante e veloce da preparare.

Presentata in anteprima al BarItalia Hub tenutosi a Bari, questo strumento è a disposizione e scaricabile dal sito web di McCain dedicato ai ristoratori. Inoltre, la convenienza di tali soluzioni è dimostrata anche dalla consulenza dei responsabili McCain attraverso il calcolo del food cost.

Se l’aperitivo è stato il grande protagonista degli ultimi anni, rischia ormai di essere banalizzato e di trasformarsi un déjà-vu o in una mera questione di prezzo, ed è proprio per questo che la parabola del food pairing pare in continua crescita. Distinguersi dalla concorrenza è il primo passo per crescere, e il modo migliore per farlo è alzare il valore della propria offerta rendendo così felici sia i clienti che i titolari!

+info: www.mccainfoodservice.it

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