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Quando vorrete fermarvi per un aperitivo a cinque stelle, una cena con targa Michelin, o un soggiorno da sogno che vi permetta di tornare in pace con voi stessi, sappiate che un indirizzo solo andrà bene per tutto questo. Arredamento, cucina, bar: ma anche relax, vita mondana, accoglienza. Il Sereno è la risposta per ogni desiderio.

È un itinerario dalle mille tappe, che inizia ovviamente da un bancone: il Lobby Bar de Il Sereno è il punto di partenza per un’esperienza che trascende il semplice percorso degustativo, e permette di viaggiare con la mente e con i sensi, prima ancora che con il proprio corpo. La terrazza si tuffa direttamente nelle acque del lago di Como (siamo in frazione Torno), con la sognante piscina a sfioro dell’hotel (acqua dolce, sessanta piedi di lunghezza) che si può raggiungere con lo sguardo, o con pochi passi più in là. Il molo adiacente è il luogo d’attracco per le creazioni del dirimpettaio Cantiere Ernesto Riva, che ha griffato le iconiche imbarcazioni anni ’50 dedicate al Sereno, con le quali è possibile lasciarsi trasportare in un tour del lago che somiglia a un viaggio nel tempo. Il vero biglietto per la partenza, però, è al bancone del bar.

È il piccolo e perfetto regno di Vidura Colambage, bar manager con origini srilankesi che ha preso il posto di Marco Gheza (oggi ambassador per Stock Spirits) e qui permette agli ospiti un autentico volo verso paradisi ad altre latitudini. La nuova drink list Botanical è un omaggio alla nicchia verde che la garden star Patrick Blanc ha ricreato sulla facciata vista lago de Il Sereno, una parete di erbe selezionate nel pieno rispetto del territorio e dei principi della natura. Colambage esalta quindi la parte vegetale dei cocktail, spingendo soprattutto su sentori tipici delle sue radici: il Black Mirror, ad esempio, è una versione chiarificata (o per meglio dire scurita) del Bloody Mary, rivisitato con tequila e una crusta di spezie. Sonoro e apprezzatissimo accento è posto sulla proposta analcolica, curata con soluzioni fresche, beverine e splendidamente distanti dagli eccessi di zucchero che purtroppo spesso si accostano alle richieste alcool free: chiedere di un Serenity per una miscela di acetosa, camomilla, lime e miele, che anche nel colore sposa perfettamente l’atmosfera.

A supporto di Colambage c’è Stefano Gaiofatto, food&beverage manager maestro d’ospitalità, che completa un team di stelle insieme all’executive chef Raffaele Lenzi, napoletano trapiantato al nord, che dopo l’esperienza di successo all’Armani Hotel è stato chiamato dalla famiglia Contreras, proprietario de Il Sereno, per tenere le redini del ristorante stellato Berton al Lago, aperto e ideato da Andrea Berton. È di Lenzi la firma sulla proposta aperitivo del Lobby Bar, ancora una volta indirizzata sui binari della stagionalità, della salute e della sostenibilità (lo chef ha a disposizione un giardino delle erbe cui attinge per i suoi ingredienti): si passa da nuvole di tapioca a chips di semi, fino ai canapès ripieni. Inno alla leggerezza e alla freschezza, complemento ineguagliabile per un soggiorno di relax sul lago.

 

Il Lobby Bar e il ristorante Berton al Lago sono quindi le punte di diamante di una miniera di comfort e lusso: Il Sereno è parte di Sereno Hotels, un gruppo privato che conta altre due realtà a St. Barth e Villa Pliniana poco distante dalla sede lacustre. Basta perdersi nel design, curato da Patricia Urquiola (designer dell’anno nel 2015), per cominciare la discesa in un’oasi di fuga dal mondo: trenta suites, ciascuna dotata di parete completamente in vetro che affaccia su lago, centro benessere incastonato in una struttura in pietra di origine secolare e più in generale un’immersione nella cura della persona nell’attenzione all’ospite. Una coccola che si vorrebbe non finisse mai.

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