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Al via il super green pass, dopo l’ok da parte del Governo. Varato un decreto passato nel consiglio dei ministri di oggi, una fumata bianca dopo giorni di discussione, fra Regioni, cabina di regia, capidelegazione ed esperti. Il premier Draghi ha dato il via libera al nuovo decreto legge che introduce il green pass solo per vaccinati e guariti dal Covid, un decreto approvato all’unanimità da tutta la maggioranza. Una misura restrittiva in vista del Natale vista la recrudescenza dal virus e l’aumento dei contagi e delle ospedalizzazioni delle ultime settimane.

 

“Abbiamo ripreso la nostra vita sociale, vogliamo essere molto prudenti. Da un lato per evitare i rischi, dall’altro per conservare la normalità che ci siamo conquistati durante quest’anno e restare aperti. È con tale spirito che abbiamo adottato questi provvedimenti, vogliamo conservare questa normalità e non vogliamo rischi- il commento del premier Mario Draghi – Ma ve lo ricordate il Natale scorso? Se questa iniziativa avrà successo e l’economia continuerà a funzionare bene, questo sarà il miglior modo per far riconciliare tra loro le persone. Perché questa strategia tende a dire che abbiamo fatto il possibile per difenderci dal virus e dare certezza alla stagione turistica”.

Differenziare le attività tra vaccinati e non, il super green pass sarà valido anche in zona bianca, a partire dal 6 dicembre e durerà fino al 15 gennaio. Con l’introduzione del super green pass e green pass normale, ovvero tra chi ha la certificazione per guarigione o vaccinazione contro il Covid e chi invece la ottiene con tampone negativo. Con il super green pass si potrà andare al ristorante, cinema, teatro, stadio e tutte le attività considerate ricreative. Con il green pass base con tampone, si potrà andare a lavorare e per i mezzi di trasporto a lunga percorrenza

Soddisfazione per la misura del super Green Pass anche da parte della Fipe Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, in merito all’istituzione di un Green pass rafforzato per il periodo natalizio come si legge in una nota. “Prima della pandemia dicembre da solo valeva circa 9 miliardi di euro per il settore della ristorazione, mentre quest’anno la previsione è di 7,2 miliardi. Si tratta del 10% del fatturato dell’intero anno e del 22% in più rispetto alla media mensile: troppo per un comparto che sta cercando di ripartire e che non può permettersi ulteriori chiusure né ulteriori incertezze. Consentire alle imprese di lavorare significa non solo garantire l’occupazione a 900 mila addetti tra dipendenti e indipendenti ma anche assicurare uno sbocco commerciale che vale 2 miliardi di euro ad una lunga filiera fatta di agricoltori, allevatori, vignaioli, imbottigliatori, pescatori e produttori artigianali e industriali di ogni genere”.

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