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Sensazione tattile. Quante volte durante una degustazione di vino avete sentito dire una frase di questo tipo? Ma c’è chi è andato oltre alle semplici sensazioni, il Bureau du Champagne a Milano durante la terza tappa del percorso sensoriale. Il tatto al centro della degustazione con un insolito abbinamento, all’interno di un laboratorio di moda, la Ferrari Fashion School. Il mondo dei tessuti e della moda si è trasformato nella location ideale per far esprimere in maniera diretta le sensazioni tattili. La guida di Chiara Giovoni, formatrice e Ambasciatrice italiana dello Champagne 2012, insieme alla direttrice della Fashion School Silvia Ferrari, presente anche Thibaut Le Mailloux, Direttore Comunicazione del Comité Champagne.


“Lo Champagne si degusta con le mani, non è un azzardo mettere le mani in pasta quindi accostare lo champagne al mondo della moda, anche perché molto spesso le due cose vanno di pari passo quando si deve festeggiare durante una sfilata. Del resto se ci pensate il lavoro dello chef de cave non è molto diverso da quello di uno stilista. La creatività è la stessa, così come la capacità di selezionare e assemblare elementi in maniera abituale, come degli accordi nel vino e nella moda, giocando a volte a rompere gli schemi”. Il mondo del tessuto è un’esperienza che si lega con l’esperienza tattile. Una degustazione insolita, in cui ancora una volta il mondo dello champagne ha dimostrato di sperimentare, in una combinazione unica dove il tatto ha avuto la parte predominante. Dopo un inizio un po’ titubante in cui i fortunati partecipanti si sono fatti guidare dall’aspetto visivo, ma una volta rotto il ghiaccio armati di forbici e tanta creatività, ci si è lasciati andare a un pairing tra un sorso di champagne e la ricerca del tessuto giusto. Su un quadernetto si annotavano le sensazioni, un assaggio e via nel banco dei tessuti alla ricerca della stoffa giusta. Nel mentre Chiara Giovoni degustava, con una piccola avvertenza: assemblaggio e stile. Perché nella scelta dei vini ci si è concentrati solo sui millesimati, in cui far esprimere oltre alle caratteristiche della Maison anche quelle dell’annata, raccontata in maniera dettagliata da una vera ambasciatrice. Si è iniziato con un Brut Millésimé 2007 Laurent Perrier per lasciarla esprimere un’annata delicata. Poi due campioni dell’annata 2008, la Cuvée Dame de la Renaissance 2008 e il Grand Cru Pinot Noir Vintage 2008 Nicolas Feuillatte, per esaltare la 2008 definita l’annata del secolo, almeno parlando del nuovo millennio. Poi è stato il turno ancora di un 2008 con il Vintage Rosé 2008 Veuve Clicquot, infine chiusura con Vintage 2009 Pol Roger Brut.


Si è parlato di texture, di consistenza, di struttura, di trama. Un viaggio alla ricerca dei tessuti, la iuta, la canapa, il lino, la flanella, il taffetà, il cotone, la lana, la seta o il velluto. Un abbinamento davvero e suggestivo, in cui ricercare le similitudini tra vitigni come Chardonnay e Pinot Noir, pensare ai terreni argillosi, alle diverse annate, così come ai dosaggi e alle acidità. La conferma dell’universo champagne ancora in grado di fare la differenza non solo nel bicchiere ma anche nel modo di accostarsi alla degustazione. I numeri vedono l’Italia come il settimo paese nella classifica mondiale dell’export a volume di champagne, con 7.366.563 bottiglie spedita nel 2007 verso l’Italia, con un aumento dell’11,1% rispetto al 2016. Circa l’8% la quota di champagne millesimati e Cuvée speciali che arrivano in Italia, sono 626 i marchi presenti sul mercato italiano, con circa l’85% la quota di mercato delle Maisons e il restante 15% appannaggio di récoltants e cooperative.

INFO: www.champagne.fr/it/comite-champagne/bureau/bureau/italia

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