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Come cambia la spesa degli italiani nel 2021? Salgono gli acquisti nel comparto delle bevande nel primo trimestre, con una crescita 4 volte maggiore della media, con una netta preferenza per i prodotti alcolici, birra e vino in testa. Questo secondo quanto registrato dall’analisi di Nielsen sull’evoluzione del carrello della spesa online e offline nel 1° trimestre 2021 ripresa da Il Sole 24 Ore, il comparto del beverage è stato il più performante nello scaffale, facendo registrare 315 milioni di euro in più rispetto al 2020, segnando una crescita del 13,6% nei dati analizzati tra gennaio e marzo 2021.

 

Non solo l’aumento della spesa per l’acquisto di bevande è stata circa quattro volte maggiore rispetto a quello per il largo consumo in genere (+3,5%, pari a 5 miliardi di euro), ma ha riguardato più categorie di prodotti. Sette delle prime 15 categorie a maggior crescita delle vendite appartengono al mondo del bere, di cui sei di queste riguardano prodotti alcolici. “Questi numeri mostrano che la Gdo è diventata il canale di approvvigionamento di questi prodotti non solo per i consumatori, penalizzati dalle restrizioni sanitarie, ma anche per gli esercenti – commenta Romolo de Camillis, direttore area retail NielsenIQ – Per trarre delle conclusioni su questi trend bisogna aspettare ancora qualche settimana, la situazione è in divenire e dipende molto dall’evoluzione della pandemia”.

La birra è in cima alla classifica dei prodotti dove gli italiani hanno aumentato la spesa nel 2021, con 70 milioni di euro di vendite aggiuntive realizzate a inizio 2021, segnali di una ripresa che ha coinciso anche con il perdurare delle restrizioni nei locali nel periodo di riferimento. Seconda piazza per vini Doc e Docg italiani, con 60 milioni di euro in più, quinta posizione per gli spumanti Charmat secchi (38 milioni di euro), trainati dal fenomeno Prosecco che non sembra diminuire. Seguono i brown puri (22 milioni di euro in più), un trend internazionale che si sta affermando anche nel nostro paese, così come gli aperitivi alcolici (18 milioni di euro), stessa cifra per i vini Igp e Igt italiani. Chiude la graduatoria delle bevande analcoliche nei top 15 categorie il segmento delle cole, che nel trimestre ha aumentato le vendite di 16 milioni di euro.

 

Bevande in crescita visto che non c’è nessuna categoria nelle categorie che invece hanno registrato maggiori cali nel risparmio degli italiani. Tra i prodotti che hanno risentito di una contrazione maggiore degli acquisti si segnalano pasta di semola, che ha perso 30 milioni di euro in tre mesi, i biscotti tradizionali (-24 milioni di euro), le farine e miscele (-21 milioni di euro), il latte Uht (-20 milioni di euro) e le creme spalmabili dolci (-18 milioni di euro).

+ fonte Il Sole 24 Ore

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