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Nel segno della continuità la 71^ Assemblea nazionale di Federalberghi, con la riconferma del presidente Bernabò Bocca alla guida della federazione degli albergatori con i 27mila associati, alla presenza del ministro del Turismo Massimo Garavaglia di fronte ad una platea folta ma contingentata per via delle norme anti contagio. L’assemblea plenaria ha scelto all’unisono di ridare la fiducia al leader già in carica. Torinese classe ’63, Bocca ha iniziato il suo percorso professionale a partire dal 1983 nell’azienda di famiglia, S.I.N.A. Hotels SpA, dal 2000 è alla guida di Federalberghi.

 

“Dopo lunghi mesi di chiusure ed incertezze, essere qui riuniti è una conquista. Una giornata speciale per la nostra assemblea nazionale, che cade proprio nella data tanto attesa del 15 maggio, quella delle riaperture annunciata dal premier Draghi. Non poteva esserci coincidenza di miglior auspicio per tutti noi che lavoriamo per il turismo e dunque per l’Italia. Questa elezione mi rinforza più delle altre, essere considerato la figura di riferimento, nonostante i mesi bui che abbiamo trascorso e di fronte alle incognite che ci troveremo ancora davanti, è un segno di estrema fiducia”.

Speranza e ottimismo per un settore, quello del turismo, che ha subìto più di altri ed in modo devastante le conseguenze della pandemia, oltre alla consapevolezza di una realtà che presenta circostanze ancora difficili. Nei primi quattro mesi di questo 2021, le presenze dei turisti negli esercizi ricettivi sono diminuite di oltre l’85% rispetto al corrispondente periodo del 2019, termine di paragone considerando il vuoto che registrato nel 2020. Tutto ciò ha provocato un calo del 75,1% per gli italiani e del 95,9 % per gli stranieri.

“Il 2020 si è chiuso con una perdita di 233 milioni di presenze con un conseguente calo medio del 53,4% rispetto al 2019, con punte che in alcune località hanno superato l’80%. La lacerazione più grande forse la stiamo vivendo proprio nelle città d’arte, rimaste praticamente deserte essendo venuto meno il turismo. In tempi normali, il settore del turismo dà lavoro a 1,3 milioni di persone, nel 2020 invece sono venute meno 200mila posizioni di lavoro stagionale e 150mila a tempo determinato. Siamo comunque una risorsa importante per il mondo del lavoro. Dobbiamo essere aiutati affinché, a nostra volta, possiamo aiutare i lavoratori che prestano servizio nelle nostre strutture ed in tutta la filiera turistica”.

Il tema dei ristori secondo Bocca non è stato risolutivo, consapevoli di quanto sia stato oneroso per lo Stato erogare questi fondi, gli albergatori segnalano di aver bisogno di di accedere a prestiti di lunghi periodi con garanzia pubblica, così da poter ricostituire la nervatura delle nostre imprese anche nel protrarsi dell’emergenza. Secondo il presidente di Federalberghi ci si auspica che nel decreto sostegno bis in corso di approvazione si concretizzino alcune soluzioni perché si possano fronteggiare le urgenze. In particolare incentivi per la riqualificazione delle strutture, riduzione dei costi fissi, specie quelli che gravano sulla componente immobiliare, credito a lungo termine per le imprese. Necessarie anche campagne di promozione all’estero che siano efficaci, accattivanti, autorevoli e che sappiano ricollocare l’Italia al top tra le destinazioni preferite dal turismo straniero.

“Ci auguriamo il superamento delle misure restrittive come il coprifuoco e la riapertura delle frontiere, per consentire a tutti di poter circolare liberamente e godersi l’eterna bellezza del nostro Paese. La prospettiva nuova – ha concluso Bocca -è guardare oltre, con o senza covid, nella convinzione che la forza delle nostre imprese, unita alla volontà di sostenerci in ambito istituzionale, sarà la chiave per guardare al futuro con sicurezza”.

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