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Quante emozioni e sensazioni dentro ogni singola bollicina. Quante idee e ispirazioni può regalare un calice di champagne, a prescindere dall’occasione in cui viene degustato. Lo chef de cave come un artista, munito di tavolozza d’uve e pennello al naso e al gusto. “Non un accostamento all’arte. Lo champagne stesso è arte”, ha giustamente sottolineato Pietro Palma, Ambasciatore dello Champagne per l’Italia 2018, che insieme ad Arianna Piazza, storica dell’arte e formatrice, ha condotto al Park Hyatt di Milano “I Colori dello Champagne”, un nuovo episodio del percorso proposto dal Bureau du Champagne in Italia per rivelare le sensazioni evocate dallo Champagne attraverso i cinque sensi.

Cattedrale di Reims (abbinata al Bruno Paillard, Cuvée 72)

Quarta tappa di un percorso dal raro contenuto concettuale. Il cammino è partito nel 2016, con un laboratorio dedicato all’olfatto e una degustazione accompagnata da un allestimento che riuniva tutti i 52 elementi che costituiscono la tavola dell’evoluzione degli aromi dello Champagne: dalla crosta di pane ai frutti di bosco, dal cioccolato al miele fino al tabacco. Il secondo episodio, che si è svolto nel 2017, aveva invece portato l’attenzione sull’udito, con un gioco basato sugli abbinamenti musicali. In quell’occasione era stato un pianoforte a evocare, attraverso le sue note, le immagini uditive di ogni cuvée pescando tra gli stili più diversi: da Satie a Couperin, da Schubert a Ravel. L’anno scorso era stata invece la volta del tatto, per una degustazione pensata per esplorare attraverso un gioco ciò che accomuna lo Champagne e il mondo dei tessuti e della moda.

Le Goût – Philippe Mercier (abbinato al Billecart Salmon, Rosé)

Per l’occasione sono state scelte cinque cuvée, abbinate ciascuna a un trittico di opere d’arte che richiamassero per colori, impatto visivo o anche solo senso geometrico il contenuto di ogni calice. Per un cammino indietro nel tempo e avanti nella prospettiva, che ha permesso i pochi e selezionati invitati di sperimentare ogni sorso come forse mai fatto prima. Le tinte avvolgenti di una chioma giovane, lo sguardo amorevole di una Madonna, i rilievi decisi e appena squadrati dell’intarsio nella decorazione di una porta antica. Uno spettro ampio a cui attingere, per comprendere una volta di più lo stretto nodo che lega la vita in vigna con la mentalità di creazione e sperimentazione tipica di artisti d’un tempo, e perché no contemporanei.

Portale Cattedrale di Reims (abbinato al Ruinart, Blanc de Blancs 2007)

Questi gli abbinamenti selezionati:

Ritratto di donna (Dama del Pollaiolo), Piero del Pollaiolo
Affiche Champagne, René Gruau
Facciata della Cattedrale di Reims
Bruno Paillard, Cuvée 72

Vetrata della Cattedrale di Reims, Marc Chagall
Madonna Litta, Leonardo da Vinci
Les Débauchés
Françoise Bedel, Dis « Vin Secret »

Madonna con bambino, Giovanni Antonio Boltraffio
Le Goût, Philippe Mercier
Tapisserie des vendanges
Billecart Salmon, Rosé

Cavaliere in Nero, Giovanni Battista Moroni
Madonna dell’Umiltà e angeli musicanti, Zanobi Strozzi
Affiche France Champagne, Pierre Bonnard
De Barfontac, Rosé de Saignée

Zuppiera del grande servizio detto “dei fiori indiani”, Manifattura Meissen
Ritratto di donna, Palma il Vecchio
Portale centrale scolpito della Cattedrale di Reims
Ruinart, Blanc de Blancs 2007

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