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Che non si mangi più come una volta è evidente. In ufficio, a scuola e nei luoghi pubblici i distributori automatici di prodotti alimentari devono oggi essere capaci di conquistare anche i palati più esigenti. Le nuove abitudini alimentari e il sempre maggior tempo trascorso lontano dai fornelli hanno spinto verso modalità alternative di nutrirsi.

 

 

Dopo aver conquistato la grande distribuzione e aver raggiunto i menù di bar e ristoranti, il biologico arriva nelle vending machine. L’occasione per approfondire questo tema sarà nei padiglioni di fieramilanocity dal 6 al 9 giugno 2018 a Venditalia, la più importante manifestazione internazionale della distribuzione automatica. L’evento, organizzato da Venditalia Servizi e promosso da Confida – Associazione Italiana della Distribuzione Automatica, è la più importante vetrina di settore a livello mondiale, capace di richiamare ad ogni appuntamento oltre 20.000 visitatori.

Negli ultimi anni il cibo biologico ha conquistato i distributori consentendo di consumare prodotti bio certificati in ogni momento della giornata. Il mercato dei prodotti bio in Italia vale, nel 2017, 3,5 miliardi (fonte Nomisma) nel mercato domestico (+15% rispetto al 2016 e +153% rispetto al 2008) a cui si aggiunge il dato dell’export del bio made in Italy che vale quasi 2 miliardi e pesa per un 5% (+16% rispetto al 2015, +408% rispetto al 2008) sul totale dell’export agroalimentare italiano (la cui crescita rispetto al 2008 si ferma al +45%). Le vendite bio (domestiche ed export) hanno superato i cinque miliardi (+9% rispetto al 2016 e +218% rispetto al 2008).

 

 

Nel nostro Paese, e non solo, si sta infatti affermando uno spirito critico nei confronti dei consumi, che sono sempre più sostenibili e green. Ecco quindi il proliferare di distributori automatici ad alta tecnologia che offrono snack e bevande biologici in tante varietà. Ma il biologico non è l’unica frontiera della distribuzione automatica. Nell’era della snackification, dove tutto sta diventando snack, per adattarsi ai tempi e ai ritmi della vita e del lavoro, e l’offerta si sta arricchendo. Dallo snack di riso soffiato ai dolci senza zuccheri.

Le abitudini di consumo stanno mutando su scala internazionale e la frammentazione dei pasti non sta toccando solo la loro frequenza ma anche la loro composizione. Pranzi e cene si sono arricchiti di ingredienti presi in prestito da altre cucine mondiali e innestati su quelle tradizionali. Ecco comparire nei distributori automatici anche il cous cous! Continua  infine inarrestabile la crescita dei cosiddetti prodotti “free from”, quelli che non hanno glutine, lattosio o altri elementi. Ormai tutti i prodotti alimentari hanno un loro corrispettivo inserito nelle vending machine.

 

Fonte: www.fieramilanonews.it

 

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