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L’analisi del XVIII Rapporto Ismea-Qualivita attesta la solidità e la forza di un sistema capace di promuovere lo sviluppo nell’intero territorio italiano e che, in questa fase di difficoltà legata all’emergenza Covid-19, può puntare sugli aspetti che si confermano pilastri strategici per le Indicazioni Geografiche e per il settore agroalimentare italiano.

I PRINCIPALI NUMERI DEL COMPARTO

Il valore complessivo stimato di 16,9 miliardi di euro della produzione certificata DOP e IGP agroalimentare e vinicola 2019 mette a segno un +4,2% rispetto all’anno precedente e conferma ancora una volta il trend di crescita dell’intero comparto oltre che il significativo contributo del 19% al fatturato complessivo del settore agroalimentare nazionale. Questi risultati sono frutto di un sistema complesso e strutturato, che coinvolge 180mila operatori, organizzati in 285 Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf e che ha ricadute economiche in tutte le province italiane, seppure con una forte concentrazione del valore in alcune aree.

 

 

IMPATTO TERRITORIALE E DELLE VARIE FILIERE

Da sottolineare, comunque, che nel 2019 si registra una variazione positiva dell’impatto economico per ben 17 regioni su 20 in Italia, un dato che conferma il trend registrato ormai da qualche anno, ovvero una evoluzione che va oltre i grandi distretti produttivi grazie alla crescita e l’affermazione di poli di economia diffusa intorno alle produzioni DOP IGP in vari territori d’Italia. A fare da traino è il Nord Italia con Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte che concentrano il 65% del valore produttivo delle filiere a Indicazione Geografica.

Dati economici, quindi, che dipendono soprattutto dal consolidamento delle grandi produzioni certificate, ma sono frutto anche dell’affermarsi di filiere “minori” e dei nuovi prodotti DOP IGP: nel solo comparto Cibo oltre 50 milioni di valore alla produzione afferiscono a prodotti registrati negli ultimi 5 anni, mentre è vicino al mezzo miliardo di euro il valore delle IG certificate a partire dal 2010.

L’EXPORT

L’export delle DOP e IGP agroalimentari e vitivinicole fa registrare ancora una volta performance importanti, con una crescita del valore del +5,1% sull’anno precedente, raggiungendo i 9,5 miliardi di euro per un peso del 21% nell’export agroalimentare italiano. Il contributo maggiore a questo risultato è fornito dal comparto dei vini con un valore di oltre 5,6 miliardi, anche se cresce il valore delle DOP e IGP agroalimentari destinate ai mercati esteri che registra un +7,2% su base annua. Pertanto nel complesso si conferma una crescita che, negli ultimi dieci anni, ha consolidato il ruolo guida all’estero della qualità agroalimentare made in Italy con un trend del +162% per l’agroalimentare DOP IGP dal 2009 e del +74% per il comparto vinicolo dal 2010.

CIBO DOP, IGP e STG: GRANDI E PICCOLI, IL VALORE CRESCE DEL +5,7%

Il Cibo italiano DOP IGP STG nel 2019 raggiunge i 7,7 miliardi di euro di valore alla produzione e cresce del +5,7% in un anno, con un trend del +54% dal 2009. Bene anche il valore al consumo pari a 15,3 miliardi di euro per un +63% sul 2009. Prosegue anche nel 2019 la dinamica positiva delle esportazioni: +7,2% in un anno, +162% dal 2009 e un valore che ha raggiunto i 3,8 miliardi di euro. Mercati principali si confermano Germania (786 mln €), USA (711 mln €), Francia (525 mln €) e Regno Unito (273 mln €).

VINO DOP IGP: 9,2 MILIARDI DI EURO VALORE RECORD IMBOTTIGLIATO

Nel 2019 la produzione di vino IG certificata supera la soglia dei 25 milioni di ettolitri, risultato di tendenze opposte tra le DOP (+6,2% grazie anche all’introduzione di nuove produzioni) e le IGP (-1%). Il valore della produzione di vini a IG sfusa è di circa 3,5 miliardi di euro, mentre all’imbottigliato raggiunge i 9,2 miliardi di euro: di questi, 7,6 miliardi sono rappresentati da vini DOP, che ricoprono un peso economico pari all’82% del vino IG. Le esportazioni raggiungono 5,6 miliardi di euro (+4%) su un totale di 6,4 miliardi di euro (+3%) dell’export vitivinicolo italiano nel suo complesso

DOP IGP STG NEL MONDO: ITALIANO IL 27% DEI PRODOTTI REGISTRATI IN TUTTO IL MONDO

Al 10.12.2020 si contano complessivamente 3.123 prodotti DOP IGP STG nel mondo, di cui 3.093 registrati nei Paesi europei a cui si aggiungono le 30 produzioni DOP IGP riconosciute in Paesi extra comunitari. L’Italia conferma il primato mondiale per numero di prodotti certificati: 838 DOP, IGP, STG corrispondenti al 27% di tutti i prodotti a denominazione nel mondo. Nel 2020 sono state registrate 47 nuove IG nel mondo, 39 prodotti agroalimentari e 8 vini: anche in questo caso l’Italia detiene il primato con 14 nuove registrazioni, 12 nel comparto agroalimentare e 2 nel vitivinicolo DOP IGP.

 

 

VENDITE SUL MERCATO INTERNO

Anche sul mercato interno si è espressa una generale migliore evoluzione delle vendite alimentari di prodotti IG rispetto agli omologhi convenzionali: considerando solamente le vendite a peso fisso nella GDO, nel 2019 si ha una crescita del +4,6% per le produzioni alimentari e vitivinicole DOP IGP, con una crescita molto più sostenuta di quella del totale agroalimentare (+2,1%).

ANDAMENTO NEL PRIMO SEMESTRE DEL 2020

Andamento confermato anche nel primo semestre del 2020, che ha visto un forte incremento generale delle vendite nel canale GDO, dovuto agli effetti dell’emergenza Covid-19, nel quale le vendite a peso fisso dei prodotti DOP IGP sono cresciute del +12%, ancora una volta con un incremento decisamente più sostenuto di quello del totale agroalimentare (+9,2%), a confermare una crescente consapevolezza dei consumatori verso le produzioni a indicazione geografica

+Info: www.ismea.it

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1 Commento

  1. le vendite 2019 /20obbietivo focalizzato sulla qualita ,aumentando cosi il prodotto regionale,con correlazione di vita frenetica,quindi poco cibo e veloce,e un pasto piu apprezzato ma sempre leggero,per andare alla domenica,e nn sempre a un pasto piu relax,andando a focalizzare una spesa su poca quantita ma buona in espressione di cibo,quindi si delinea un profilo economico ma buono

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