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Le calde spiagge di Cuba non sono mai state così vicine: Erica Rossi, barlady del Wood*ing Bar di Milano, potrà godersele e farsi valere nella finale mondiale della dodicesima edizione del Havana Club Cocktail Grand Prix, che andrà in scena a fine maggio sull’isola caraibica.

 

 

La bionda meneghina, unica donna in gara, ha superato la concorrenza di altri nove bartenders (erano partiti in 167), chiamati a sfidarsi a colpi di cocktail a base di rum Havana Club. Le etichette Havana 3 e Havana 7 erano le uniche a disposizione dei partecipanti, da mixare insieme a un massimo di altri cinque ingredienti in forma diversa. Sette minuti da sfruttare per creare tre drink identici (destinati ai giudici, ai concorrenti e al servizio fotografico) e sposare al meglio la filosofia Havana Club che pervadeva la sfida: rivisitare i classici cubani, con un tocco di italianità, per portare i drink a una dimensione più moderna.

 

Havana Club Cocktail Grand Prix, destinazione Cuba! #hccgp #havanaclub @pernodricardcorporate @havanaclub_it

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Alla giuria, composta da Giampiero Francesca (Blue Blazer), Marco Graziano (Le vie del Rum), Marcis Dzelzainis (Sager+Wild, Londra) e Meimi Sanchez (Global Brand Ambassador Havan Club) era stato richiesto di valutare le caratteristiche delle creazioni: tecnica, presentazione, aspetto, aroma, gusto, equilibrio, aderenza alle regole e nome, con un malus di due punti per ogni trenta secondi eccedenti il tempo massimo.

Il verdetto ha premiato l’estro di Erica, che ha firmato il Bon Voyage, a base di basilico. La freschezza e l’italianità del prodotto le hanno garantito di staccare il biglietto per la finale, ma non sarà una prima volta per lei. “Ho già partecipato al mondiale di Tequila. Per maggio mi sa che dovrò imparare un po’ meglio l’inglese…” , e a Cuba si va senza troppe aspettative: “Andrò ad assaporare una delle esperienze più belle della mia vita, non mi metto pressioni. Avrò tutto da guadagnare”. 

 

Bon Voyage: il cocktail vincitore di Erica Rossi

 

La giornata, svoltasi presso la sede di Milano della Pernod Ricard, che distribuisce Havana Club, si era aperta con uno speech del giurato Marcis Dzelzainis, bartender londinese vincitore dell’Havana Club Cocktail Grand Prix del 2010 e oggi membro attivo dell’azienda, che ha composto e presentato due drink: un Florida (base Havana 7) e un Santiago Daisy ( base Havana 3) prima di lasciar spazio ai concorrenti:

  • Erica Rossi (vincitrice) – Milano – Bon Voyage: Havana 3, zucchero di canna aromatizzato al basilico, basilico fresco, lime, albume mischiato con olio evo
  • Jacopo Castronovo – Milano – Una señorita en Cuba: Havana 3, ananas precotto con amaro Ramazzotti, amaro Ramazzotti, cacao, side di chips di platano
  • Mattia Lotti – Reggio Emilia – Oye como va – Havana 7, liquore alla banana, lime, amaro al cioccolato
  • Marco Bonvicini – Reggio Emilia – Dido – Havana 3, sciroppo di maracuja, bianco d’uovo, lime, succo di pompelmo, bitter
  • Pietro Chiri – Firenze – Jungler’s idol – Havana 7, succo d’arancia, sciroppo di banana e cannella, bitter alla cannella e pimiento, succo d’ananas
  • Lorenzo Fallovo – Gaeta – Cuba al caffè – Havana 3 infuso 24 ore con caffè arabica, Havana 7, lime, zucchero, sciroppo di ananas e pepe, bitter al caffè
  • Manuel Monetti – Roma –  Raices del futuro – Havana 7, bourbon whiskey al cacao, miele mixato al mango e passion fruit, lime, bitter al cacao, cioccolato fondente
  • Ivan Geraci – Montemaggior Belsito (PA) – De Isla a Isola – Havana 3, succo di limone, liquore a base Havana 7 con chiodi di garofano, alloro e carruba, miele ai fiori di zagara e mandarino
  • Francesco Avagliano – Milano – HAV811 – Havana 3, acqua di cocco salata  aromatizzata all’arancia, polvere di caffè, lime, sciroppo d’ananas e latte di cocco
  • Andrea Pace – Roma – Cayo Coco – Havana 3, marmellata di guava e passion fruit, succo di lime, latte di cocco, zucchero di cocco
i concorrenti

 

Erica può quindi preparare le valigie per il mar dei Caraibi. L’Italia avrà una rappresentante di rilievo, e sperare è lecito. Alla peggio sarà solo un’esperienza da ricordare per la vita.

 

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