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Mixology, musica e food di qualità in un giardino lussureggiante, dai tratti onirici, che si adagia nel verde del Foro Italico. L’Hotel Butterfly a Roma propone per questa estate un calendario di eventi contrassegnati dalla musica dei più quotati dj della scena clubbing internazionale che rendono imperdibile l’aperitivo e la cena all’ombra dello Stadio Olimpico. Arte, luci ed emozioni visionarie, contraddistinguono gli spazi del locale di Giancarlo Battafarano (Giancarlino), Daniele Quattrini, Edoardo Caracciolo e Vittorio Paladino che, per il settimo anno consecutivo, animerà le calde notti romane in una rinnovata location. Tutte le sere a partire dalle ore 19:00 e fino alle 2:00, una proposta diversificata tra aperitivo, cena e dopocena in una location che, camaleonticamente, si cambia d’abito ad ogni momento.

Hotel Butterfly - Giancarlino
Hotel Butterfly –  Giancarlo Battafarano  Giancarlino – Credits: Andrea Di Lorenzo

La nostra filosofia, dalla ristorazione, al cocktail bar, è impostata con una fort carica identitaria – spiega QuattriniIl nostro pubblico abbraccia un ampio spettro, si va dal target legato molto all’aperitivo e cena ad una clientela più giovane del dopocena, intercettando un pubblico attento ai nuovi fenomeni culturali e musicali in atto. Siamo davvero trasversali. Uno dei punti di forza è offrire in una stessa location, una pluralità di servizi che vanno da differenti tipologie di cucina alla mixology più raffinata, modulabili per ogni esigenza. Dobbiamo far divertire e far star bene chi sceglie di trascorrere fuori casa una serata. Dopo il blackout imputabile all’emergenza sanitaria, ritengo che l’anno scorso sia veramente scoppiata la voglia di recuperare e riappropriarsi del tempo perso. Sull’evoluzione dei gusti e del lifestyle credo però che le mutazioni siano in atto da un intervallo più lungo. Prima si usciva più per routine o consuetudini che spingevano a farlo in determinate scadenze fisse, oggi invece lo si fa per il piacere di conoscere qualcosa di nuovo. Vedo nella gente la curiosità che li guida a selezionare un drink inedito o una nuova cottura.  C’è un processo di crescita del cliente. Prima era un consumatore più statico, ora si caratterizza per una maggiore consapevolezza. Le idee con cui si rivolge in fase di scelta sono sempre più precise e chiare”.

Hotel Butterfly
Hotel Butterfly – – Credits: Andrea Di Lorenzo

A caratterizzare il Butterfly l’offerta in termini di mixology che si sviluppa su vari poli. Nel Giardino, le postazioni sono tre, più il bar più piccolo del mondo, una sala principalmente occupata da un bancone, in cui assaggiare stravaganti cocktail in formato mignon e gustarsi le selezioni musicali ad personam di un Dj che lavora esclusivamente con il vinile.

Come spiega il bar manager Fabrizio Opipari: “Grandissima curiosità si è scatenata intorno a questo mini bar, una sorta di club in miniatura dove il pubblico ascolta la musica, gustando esclusivamente bottigliette da 5 ml, ovvero la dose di long drink accompagnata da toniche o coca cola, ma anche amari o whisky. Presto l’assortimento sarà potenziato due nuove uscite di drink già imbottigliati in formato mignon,  Negroni e Milano Torino. Lavorare in questo bar richiede una enorme dose di empatia con il pubblico perché bisogna spiegare bene il concept. Estendendo lo sguardo all’intero Butterfly, abbiamo una signature drink studiata per valorizzare i prodotti principali della miscelazione. Puntiamo molto sui drink estivi, che cavalcano la moda dell’agave. D’altronde tequila, mezcal stanno andando forte. Questo è il nuovo trend che sta spopolando in Europa e in USA con il Messico che addirittura ha difficoltà a soddisfare tutte le richieste internazionali dei suoi spirits.”

Hotel Butterfly - Margarita
Hotel Butterfly – Margarita – Credits: Andrea Di Lorenzo

“Poi naturalmente non può mancare il gin che al momento è un punto solido in Italia, specialmente a Roma che vanta una nutrita schiera di cultori. Sul gin si potrebbe aprire una riflessione, credo che la sua ascesa prima o poi incontrerà una flessione. Sposo con piacere invece la moda degli amari. In miscelazione ha un bel passo perché si integra molto bene con la tradizione italiana. Non dobbiamo sottovalutare poi l’avanzamento degli spirit dall’Oriente, penso alla vodka dal riso. Io amo i prodotti che vengono da quelle latitudini, sono realizzati con cura e si inseriscono alla perfezione nel filone premium”.

Hotel Butterfly - Martiny
Hotel Butterfly – Martiny – Credits: Andrea Di Lorenzo

Sulle scelte della clientela Opipari evidenzia come: “si stanno affermando anche i drink a bassa o nulla gradazione alcolica. È un trend da tenere d’occhio. Anche noi abbiamo preparato in cara tre long drink che con un buon sodato rendono perfettamente come un alcolico vero e proprio. Se dovessi puntare invece sul drink dell’estate 2023 io scommetto tutto sul Venus, vodka sour infusa con carcadè, rosa canina e mirtilli, succo di limone, maracuja, albume e spruzzata di vaniglia. Non troppo dolce ma con sentori di fruttato. Il pubblico della mixology comunque sta cambiando. Anche le donne stanno approcciando a prodotti storicamente maschili, tipo Tequila e Mezcal. Il futuro è nel segno di spirits sempre più morbidi e versatili”.

Hotel Butterfly - Gold 75
Hotel Butterfly – Gold 75 – Credits: Andrea Di Lorenzo

Al piano superiore del Butterfly la Terrazza che accoglie 150 coperti in cui assaporare la ricca proposta gastronomica. Immersi in un’atmosfera bucolica, gli ospiti potranno ammirare le performance live e itineranti degli artisti della Compagnia della Farfalla che sono il tratto distintivo del locale fin dalla prima stagione e che vede dieci attori e attrici impegnati in spettacoli d’atmosfera tra giocoleria e danze. Duplice la proposta food per cena. Per gli amanti dei sapori del lontano oriente, le prelibatezze preparate dallo chef Koji Nakai che ha curato il menu del Sushi Garden insieme a Roberto Salvati, proprietario di Tanuki Izakaya, la prima trattoria tipica giapponese di Roma.

Hotel Butterfly - Roberto Salvati e Chef Koji Nakai
Hotel Butterfly – Roberto Salvati e Chef Koji Nakai – Credits: Andrea Di Lorenzo

I piatti proposti avranno quindi una forte impronta nipponica e asiatica ma con un’importante contaminazione mediterranea: dall’Hot tako, con pollo fritto e salsa spicy su shrimp chips, a un piatto di contaminazione come il Butterfly, fiori di zucca ripieni di cacio e pepe in tempura; e ancora la Maguro Tataki, filetto di tonno scottato con salsa agrodolce e piccante, il Polpo alla griglia su hummus giapponese con salsa teriyaki balsamica, fino al sushi, tra nigiri, hosomaki e roll.

Hotel Butterfly - Tartare di salmone
Hotel Butterfly – Tartare di salmone – – Credits: Andrea Di Lorenzo

Per chi invece vuole orientarsi su sapori più occidentali, lo Smoked & Salad, un progetto a cura delle sorelle Anna e Beatrice Lo Presti. Tra le eccellenze proposte spicca il BBQ, con carni sottoposte a meticolose affumicature e lunghe cotture a legna. Tagli canadesi, australiani e carni bianche rigorosamente italiane cuociono in antichi smoker anche 12 ore con l’originale tecnica old school texana. Arrivano così in tavola piatti che celebrano la convivialità quali pastrami, pulled pork, pork ribs, accompagnati da cipolline e cetriolini sott’aceto fatti in casa. Presenti in carta anche lo Spaghetto gambero rosso e scaglie di cocco, il Tagliolino ai tre pomodori e basilico, e ancora Petto d’anatra mela e zenzero, Ricciola, tuberi e frutti rossi e Lobster, riso e fondo di crostacei lemongrass. I dessert imperdibili sono a cura della pastry chef Francesca Minnella del ristorante Madeleine di Prati.

Sta riscuotendo gradimento il progetto sulle affumicature come spiegano le sorelle Lo Presti, che spingono anche su un food pairing con cocktail: “Siamo a tutti gli effetti uno Slow Smoked American Barbecue. Ci piace il lento scorrere del tempo, l’odore della legna, i ritmi naturali dell’affumicatura. Cuciniamo seguendo la tradizione del vero BBQ Texano, tenendo fede alla sua storia e ai suoi ingredienti: Fuoco, Legna, Tempo. Nulla viene lasciato al caso, né la temperatura, né il tipo di legname. Realizzare uno Slow Smoked American Barbecue significa scegliere solo i migliori ingredienti e saper aspettare: queste sono le nostre regole. Usiamo solo tagli di carne selezionati che affumichiamo nei nostri smokerper molte ore. È un processo graduale che richiede pazienza e passione. Con la nostra cucina rendiamo omaggio all’America più vera, a quella terra così legata al mito del viaggio, della scoperta, dell’avventura, della natura, della libertà. Ci piace affumicare in modo “pulito”, con un fuoco sempre bene ossigenato: nessuna fiamma diretta, solo calore costante e controllato. È un metodo di cottura diverso da tutti gli altri, capace di sprigionare sapori inediti, impossibili da replicare a casa. Richiede tempo e cura. E, ovviamente, la materia prima migliore. Questa è la strada che abbiamo scelto. E non è la più semplice, ma è l’unica che vogliamo percorrere perché il nostro non è solo un modo di fare cucina: è uno stile di vita”.

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