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Le esportazioni di distillati, liquori e spirits francesi sono crollate del 20% nel primo trimestre del 2023, dopo che erano cresciute nel 2022. Secondo la Federation Francaise des Spiritueux (FFS) la causa di questa caduta è da attribuire all’inflazione che ha spinto i consumatori di tutto il mondo ad abbandonare gli alcolici più cari.

L’anno scorso le esportazioni di spirits francesi erano salite dell’11,7% a valore, raggiungendo i 5,4 miliardi di € (circa 5,90 miliardi di $), ma solo del 2,3% a volume, con 468 milioni di litri, trainati dalla vodka (+6,7% in volume) e dai liquori (+14,1%). Il cognac è rimasto l’acquavite più esportata, ma è sceso del 3,7%.

“La ripresa è stata di breve durata, poiché all’inizio dell’anno le esportazioni sono crollate a causa dell’inflazione, i cui effetti stanno diventando globali. Per la prima volta dalla crisi sanitaria, il mercato delle esportazioni è in declino. Il mercato degli spirits non sembra più in grado di sostenere la crescita internazionale”, ha dichiarato la Federation Francaise des Spiritueux in un comunicato.

In Francia, dove il consumo di alcolici è in declino, nel 2022 le vendite a valore  nei negozi al dettaglio (5 miliardi di €) sono scese del 4,4%  ma sono cresciute e tornate ai livelli pre-COVID nei locali, dando respiro agli operatori del settore.

“La riapertura totale dei luoghi di convivialità, unita a un’offerta dinamica (novità nei cocktail e negli analcolici) ha portato a un aumento delle vendite annuali del 51,8% in questo segmento, per un totale di 20,1 milioni di litri”, ha dichiarato la Federation Francaise des Spiritueux.

La Federation Francaise des Spiritueux ha riferito che molti produttori hanno subito anche perdite perdite maggiori l’anno scorso in confronto alla prima metà del 2023, poiché non sono riusciti ad ammortizzare l’aumento dei costi, tra cui l’impennata dei prezzi del vetro e dell’alcol agricolo.

La Federation Francaise des Spiritueux che rappresenta i produttori e i distributori di bevande alcoliche francesi, comprende quasi 250 aziende, tra cui piccole imprese e gruppi internazionali.

Fonte: www.reuters.com

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