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Nonostante i fattori di turbolenza (guerra Ucraina, Inflazione) che caratterizzano lo scenario economico, il settore del caffè mantiene la sua vivacità con dati sostanzialmente positivi anche per l’anno 2022. L’industria italiana del caffè rappresenta una realtà industriale di grande rilievo nazionale e internazionale. In Italia, nel settore caffè, operano un migliaio circa di aziende, sparse su tutte le regioni della penisola, con una occupazione diretta stimata intorno ai 7.000 addetti ed un giro d’affari dell’industria intorno ai 5 miliardi di euro nel 2022, di cui 2,2 miliardi € derivanti dalle vendite all’esportazione e 2,8 derivanti dalle vendite sui vari canali del mercato interno.

Dopo il calo dei consumi nel 2020, a causa della pandemia e della conseguente perdita di vendite nel settore Horeca e nel settore vending & OCS, l’industria del caffè ha ripreso a crescere nel corso del 2021 e in misura più decisa nel corso del 2022 con un buon recupero rispetto ai valori pre-pandemia. L’Italia resta il terzo più grande Paese al mondo per l’importazione di caffè verde (dopo USA e Germania) e rappresenta il secondo Paese nella UE (dopo Germania) per i volumi di export di caffè torrefatto.

Imports, Exports e Consumi Apparenti di Caffè Italia

IMPORTAZIONI

Secondo i dati dell’Unione Italiana Food-Caffè, nel 2020, a causa della crisi pandemica, il volume globale delle importazioni di caffè in Italia era diminuito di oltre il 7 %, portandosi a 10,2 Mni di sacchi (cioè 610 Mni-kg). Nel 2021 le importazioni di caffè hanno ripreso a crescere superando per la prima volta la soglia di 11 milioni di sacchi (ca. 665 Mni Kg) con una crescita del 9%. Nel 2022 la crescita è proseguita e le importazioni complessive hanno ora superato la soglia record di 724 Mni kg con un ulteriore incremento del 9%. A valore le importazioni di caffè in Italia sono stimate per il 2022 in oltre 2 miliardi €.

Le importazioni di caffè comprendono per il 93% (oltre 11,2 Mni di sacchi) il caffè verde importato dai vari Paesi produttori e questo rappresenta il volume disponibile per la trasformazione nel nostro Paese. Il resto delle importazioni riguarda caffè tostato (per lo più solubile e macinato in capsule, proveniente soprattutto dagli stabilimenti svizzeri del gruppo Nestlé-Nespresso) e, in termini più marginali, preparazioni varie a base di caffè. Oltre l’80% delle nostre importazioni di caffè verde provengono da solo cinque paesi produttori: Brasile (30%), Vietnam (22%), Uganda (16%), India (10%) e Indonesia (3%).

ESPORTAZIONI

Secondo i dati dell’Unione Italiana Food-Caffè, nel 2020 anche il volume delle esportazioni italiane di caffè è diminuito di ca. il 6%, portandosi a 5,14 Mni di sacchi (cioè 309 Mni-kg). Nel 2021 è ripresa la crescita e i volumi delle esportazioni si sono portati al livello record di 5,8 Mni di sacchi (349 Mni kg) con un incremento del 12%. Il 2022 ha esplicitato un ulteriore crescita del 7% portando il livello dell’export a oltre 373 Mni kg (in termini di caffè verde equivalente). A valore l’export di caffè in Italia è ora stimato intorno ai 2,2 miliardi di euro. Analizzando la serie storica dei dati dell’export caffè, si può scoprire che negli ultimi 10 anni il volume delle esportazioni di caffè italiano si è raddoppiato; l’export, in effetti, rappresenta il vero volano di crescita dell’industria italiana del caffè, dal momento che il volume dei consumi interni appare stagnante.

L’export del caffè italiano è rappresenta per il 94% (5,9 Mni di sacchi) da caffè tostato (normale e – più marginalmente – decaffeinato) mentre la parte residua comprende alcune ri-esportazioni di caffè verde e alcune preparazioni vare di caffè. Le nostre esportazioni di caffè torrefatto sono destinate prevalentemente ad alimentare la crescita della domanda internazionale di caffè espresso all’italiana. Gli sbocchi più importanti sono i Paesi dell’Europa Occidentale (che assorbono oltre il 60%), soprattutto Germania, Francia, Polonia, Austria, Grecia e Regno Unito. Tra i Paesi extra europei si pongono con quote significative: Usa, Australia, Russia e Canada.

I CONSUMI APPARENTI

Nel 2020, anno della pandemia, i “consumi apparenti” di caffè in Italia (importazioni – esportazioni,) erano calati a 301 Mio kg di caffè verde equivalente Nel 2021 si è avviata una parziale ripresa e i consumi apparenti si sono portati a 316 Mni kg, con un incremento del 5% sul 2020. Nel 2022 è proseguita la ripresa e i consumi apparenti si sono ora portati a 351 Mni kg (sempre in termini di caffè verde equivalente) con un incremento dell’11%, recuperando e anzi superando i dati del 2019. Contestualmente il consumo pro capite si è ora portato a 5,9 kg annui. I consumi apparenti non tengono conto dei movimenti delle scorte e quindi vanno valutati su una base temporale pluriennale, in modo da ammortizzare l’effetto variazione delle scorte.

Finora, abbiamo sempre indicato i volumi in termini di “caffè verde equivalente”. Se parliamo però di consumi, dobbiamo far riferimento ai volumi in termini di caffè tostato, Poiché il passaggio da “Caffè Verde” a “Caffè Tostato” comporta un calo peso intorno al 20%, i consumi apparenti per l’esercizio 2022 possono essere stimati intorno ai 280 Mn/kg di caffè. Va anche specificato che i consumi interni di caffè sono costituiti per una parte minoritaria (ma significativa) dall’impiego del caffè nella preparazione di altri prodotti a base di caffè (prodotti di pasticceria e gelateria, creme, yogurt e dessert vari, energy drink e altre bevande fredde al caffè, estratti, essenze e concentrati, …), mentre per la gran parte è rappresentato dalla vendita di caffè torrefatto destinato alla preparazione dell’omonima bevanda calda ed altre bevande calde a base di caffè.

 

Fonte: Annuario Coffitalia www.beverfood.com

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