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Il Nutri-score, la nuova etichetta a semaforo che esprime un sistema segnaletico nutrizionale sui prodotti alimentari, già in uso da alcuni Paesi della Comunità Europea, è stato recentemente aggiornato con specifico riguardo al settore bevande, sollevando diverse polemiche ed obiezioni.

COS’È IL NUTRI-SCORE

Nutri-Score è una caratterizzazione volontaria degli alimenti da parte dei produttori che mostra l’equilibrio della composizione di un prodotto su una scala di colori contrassegnata dalle lettere A-B-C-D-E – con gli estremi A verde (= equilibrato) ed E rosso (= sbilanciato). Il punteggio è determinato tramite una formula scientificamente convalidata. Gli aspetti positivi e negativi sono valutati in un confronto reciproco. Gli aspetti positivi includono il contenuto di frutta, verdura, legumi, noci, alcuni oli, fibre alimentari e proteine. Al contrario, quanto più zucchero, sale, acidi grassi saturi e valore energetico contiene un alimento, più il punteggio tende verso la gamma rossa.

Nutri-Score non è una valutazione assoluta, ma viene utilizzato per confrontare alimenti simili tra loro. Una pizza contrassegnata in verde indica una scelta più sana di una pizza contrassegnata in arancione. Uno yogurt rosso è meno consigliato di uno yogurt giallo. Due alimenti diversi come pizza e yogurt non possono però essere paragonati con Nutri-Score. Il marchio Nutri-Score è stato sviluppato in Francia, dove è utilizzato sui prodotti dal 2017. Inoltre, altri Paesi dove le autorità raccomandano la caratterizzazione Nutri-Score sono: Belgio, Germania, Paesi Bassi e Spagna. L’anno scorso è stato adottato un aggiornamento dell’algoritmo per lo schema di etichettatura nutrizionale sulla parte anteriore della confezione, incentrato sugli alimenti generici. Questo algoritmo ora è stato ulteriormente rivisto per alcune bevande, in base alle indicazioni del comitato scientifico internazionale dedicato, che comprende esperti di Francia, Belgio, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera.

GLI AGGIORNAMENTI DEL NUTRI-SCORE PER LE BEVANDE

In base ai nuovi aggiornamenti sulle bevande, possiamo riepilogare di seguito le nuove classificazioni:

  • L’acqua è l’unica bevanda che riesce a ottenere la lettera A (come è sempre stato);
  • Le bibite zuccherate con quantità di zucchero molto limitate (<2 g/100mL) saranno spostate in classe NutriScore B, mentre quelle con quantità elevate di zucchero saranno mantenute in D/E, in modo da favorire la loro distinzione in base al contenuto di zuccheri;
  • I succhi di frutta, nonostante contengano vitamine e sali, non vanno oltre la C o la D, a causa, ancora, del contenuto di zuccheri;
  • Le sempre più diffuse bevande a base vegetale (es. soia, mandorle, avena, riso) non saranno più classificate come NutriScore A, come ora accade. Saranno invece distribuite tra le classi B ed E, in base ai loro profili nutrizionali;
  • Per il latte vaccino, il punteggio più alto è quello del latte scremato o parzialmente scremato, che rientra nella B, mentre quello intero arriva solo alla C a causa dei grassi. Il latte di animali, se contiene molti grassi, spesso ottiene punteggi peggiori;
  • Lo stesso criterio vale per gli yogurt da bere e le bevande a base di latte fermentato: a parte quelli naturali, quasi tutti perderanno la A, per passare direttamente alla C, quando non alla D/E.

LE POLEMICHE SULLE NUOVE CLASSIFICAZIONI

Il nuovo algoritmo del Nutri-Score per le bevande analcoliche penalizza le bibite che contengono edulcoranti a categoria NNS (così chiamata perché non offre benefici nutrizionali come vitamine e minerali). Gli NNS includono: i noti dolcificanti allulosa (non approvati in Europa), aspartame, sucralosio, stevia e frutta di monaco. Possono essere a basso contenuto di calorie o non avere affatto calorie. Gli NNS sono molte volte più dolci dello zucchero. Ad esempio, solo 5 g di glicosidi steviolici (estratti dalla pianta della stevia) forniscono l’equivalente dolce di 1.000 g di zucchero.

Secondo l’ultimo aggiornamento dell’algoritmo, tutte le bevande analcoliche contenenti NNS avranno un punteggio C o inferiore. Per quelli che contengono sia NNS che zucchero, è probabile un Nutri-Score D o E.  Come sottolinea, inoltre, www.foodnavigator.com in un recente articolo dedicato al Nutriscore sulle bevande, l’aggiornamento dell’algoritmo ha ricevuto critiche dall’UNESDA, che rappresenta l’Industria Europea delle bevande analcoliche. Secondo UNESDA: “L’algoritmo per le bevande non incentiva i produttori di bevande a riformulare i loro prodotti o a innovare nuove bevande a basso contenuto di zuccheri. Questo perché una bevanda analcolica con un livello di zucchero a partire da 0,1 g, ma che contiene NNS, non avrà un punteggio superiore a un NutriScore C. Inoltre, in molti casi, il punteggio di una bevanda non può essere migliorato, anche con una riduzione del 50% del suo contenuto di zucchero”. Per questo motivo, UNESDA ritiene che l’algoritmo ostacoli la capacità dei consumatori di identificare e scegliere bevande con un contenuto di zucchero inferiore e di fare scelte informate.

Anche la parte relativa al latte, ha suscitato varie perplessità, perché si teme che scoraggi il consumo che, al contrario, è sempre fortemente raccomandato. “In realtà – hanno risposto i membri del Comitato – è importante che le persone abbiano più consapevolezza del fatto che tutte le bevande a base di latte o yogurt aromatizzate e i sostituti contengono quantità non irrilevanti (anzi, a volte elevate) di zuccheri e grassi, e che il latte migliore è quello a basso contenuto di grassi”.

+ INFO: www.foodnavigator.com
ilfattoalimentare.it/
www.unesda.eu/
www.santepubliquefrance.fr/ nutri-score

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