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Restyling più che riuscito da Caruso Nuovo Bistrot, un’insegna rinnovata che sta conquistando Milano. Il ristorante all’interno di uno dei simboli dell’ospitalità meneghina come il Grand Hotel et de Milan, in pochi mesi è diventato un must per la città, grazie anche alla sua posizione strategica nel cuore pulsante del quadrilatero della moda. Se dal punto di vista architettonico sono stati curati tutti dettagli storici degli ambienti con qualche tocco di creatività, un nuovo progetto di interior curato da Dimorestudio, è sulla cucina che ha puntato forte la famiglia Bertazzoni.

 

Una proposta gastronomica incentrata sulla mediterraneità, con piatti classici ma al tempo stesso ricercati, una cucina concreta quella di Caruso Nuovo Bistrot, portata in tavola dall’Executive chef Francesco Potenza e firmata dallo chef Gennaro Esposito. Radici e tradizioni, una vena partenopea in carta vista la provenienza degli chef, senza dimenticare anche dei piatti cult della tradizione meneghina immancabili. “Stiamo ricevendo molti apprezzamenti per la nostra proposta, dove abbiamo cercato di portare in tavola i sapori della mediterraneità ma non dimenticandoci che siamo a Milano quindi cotoletta o risotto allo zafferano non possono mai mancare- racconta lo chef Francesco Potenza- oppure dei piatti semplici come lo Spaghetto al pomodoro perché spesso lo straniero quando viene in Italia cerca proprio quello”.

Gli chef Gennaro Esposito e Francesco Potenza

Un luogo di ritrovo Caruso Nuovo Bistrot dove ci si sente a casa, un ambiente ricco di fascino e storia, anche perché non capita tutti i giorni di respirare l’atmosfera di un albergo che nella sua storia che ha avuto ospiti illustri. Dal grande Verdi, a Caruso, Callas e Nureyev alcuni dei nomi che hanno soggiornato al Grand Hotel et de Milan in oltre centocinquanta anni di storia, un panel di personaggi da far impallidire chiunque, mantenendo quell’accoglienza milanese che guarda sempre più non solo al turismo business o musicale, grazie a un traino d’eccezione come il Teatro alla Scala a pochi passi, ma anche a una clientela italiana e cosmopolita. Obiettivo cercare di trattenere nel ristorante i resident dell’albergo, oltre ad aprirsi all’esterno. “Dobbiamo essere bravi a farci trovare pronti quando i nostri ospiti decidono di rimanere da noi, cosa non facile avendo agende dense di impegni e di appuntamenti in una città con tante proposte come Milano- racconta lo chef Francesco Potenza- La nostra porta è sempre aperta anche per l’esterno, dove stiamo puntando molto anche a pranzo con un buon riscontro, un lunch con piatti della tradizione napoletana dal servizio più snello e veloce, con proposte che permettono agli ospiti di godere un buon pranzo”.

Un locale che fonde insieme l’experience del bistrot con i trucchi del mestiere per far stare bene i propri commensali, un caloroso benvenuto grazie alla capacità del team di sala di far sentire l’ospite sempre al centro, con un gioco di portate da condividere in modo divertente e piacevole con colori e profumi delle materie prime, protagoniste assolute del menù. Nel piatto sapori puliti, con una lavorazione poco invasiva per esaltare il sapore le eccellenze del territorio, con una scelta minuziosa che va scovare piccoli fornitori selezionati tra la Lombardia e la Campania, mentre per frutta e verdura la scelta avviene rigorosamente su base giornaliera solo dal Mercato di Milano, garanzia della qualità del fresco. A cena si può passare da serate evento a ritmi più lenti, con la possibilità di fare un menù degustazione o di scegliere à la carte piatti più ricercati.

Focus sulla stagionalità, spiccano in carta piatti dell’usanza campana più popolare, come la Minestra di pasta mista con pesce allo scoglio, la Pasta con le patate, lo Spaghetto al pomodoro del Vesuvio selezione Gennaro Esposito, ma anche il Risotto allo zafferano, agrumi e finocchietto, i Mondeghili con ragù di funghi, zucca e provolone del monaco e la Cotoletta alla milanese con patate novelle, di ispirazione meneghina. Spazio nella carta dei dolci al Babà napoletano con crema pasticcera e frutta di stagione, il Cremoso al limone, lemon curd e basilico o la Caprese al cioccolato, a cura del pastry chef Matteo Ravellese. Da segnalare anche il Tour di Verdure, un viaggio nel mondo dei vegetali tra tecniche di cottura e di lavorazione, con la Zuppa di lenticchie e scarola, il Carpaccio di barbabietola, la Zucca con chiodini, cavolfiore e cavoli marinati, anche qui si varia a seconda della stagione per la ricerca della freschezza e dell’estro creativo dello Chef.

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