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Secondo l’ultimo Barth Report la produzione mondiale di birra, dopo la forte caduta dei volumi nel 2020 a causa della pandemia, è ripresa a crescere per l’anno 2021 e si è consolidata nel 2022 portandosi al livello di 1.889 Mio hl, contro i 1.859 Mio hl del 2021 e i 1.913 Mio hl del 2019. L’aumento produttivo nel biennio 2021-2022 non è stato ancora sufficiente per recuperare per intero i volumi pre-pandemici.

I volumi sono cresciuti in tutti i continenti anche se a tassi diversi. I cinque principali paesi produttori di birra sono ancora nell’ordine: Cina, Stati Uniti, Brasile, Messico, Germania. Nell’assieme questi 5 Paesi assorbono oltre il 49% del totale produzione mondiale. Con 516 Mio hl, l’Europa – leader storica della produzione birraria – si colloca ora al terzo posto fra i vari continenti, superata sia dalle Americhe che dall’Asia. La produzione totale europea consolida grosso modo i volumi del 2021.

 

 

Le prime potenze birrarie europee si confermano come segue: Germania (88 Mio hl), Russia (82 Mio hl), Spagna (41 Mio hl), Polonia (38 Mio hl), UK (37 Mio hl). Nell’insieme questi 5 Paesi assorbono il 55% dell’intera produzione europea. Con 621 Mio hl, il continente americano conferma la propria leadership mondiale già conquistata nel 2020 con una buona crescita nel 2021 ed una crescita molto più moderata nel 2022. Nelle Americhe dominano tre grandi potenze birrarie: USA (194 Mio hl), Brasile (147 Mio hl) e Mexico (141 Mio hl); questi tre Paesi assorbono quasi il 78% dell’intera produzione birraria del continente americano. Il continente asiatico, grazie al traino della Cina, nel 2009 era riuscito a conquistare il primato produttivo. Ma dal 2016 ha cominciato a rallentare e nel 2020, dopo una forte caduta dei volumi, ha perso il primato. Nel 2021 e 2022, i consumi in Asia hanno ricominciato a crescere.

 

 

Tuttavia, l’incremento non è stato abbastanza consistente da riconquistare la leadership nella classifica. Attualmente, con 579 Mio hl, il settore consolida la sua posizione come secondo. La Cina resta comunque il più grande Paese produttore in Asia e nel mondo con 360 Mio hl. Giappone (46 Mio hl) e Vietnam (39 Mio hl) sono gli altri due più importanti Paesi produttori dell’Asia, anche se molto distanziati dalla Cina.

Al quarto posto nella classifica continentale si pone l’Africa, la cui produzione è stimata per il 2022 in 151 Mio hl con una crescita più sostenuta del 4,9%. I tre principali Paesi produttori sono nell’ordine: Sud Africa (34 Mio hl), Nigeria (18 Mio hl) ed Etiopia (15 Mio hl).

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Fonte: www.barthhaas.com/

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