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C –EVOLUZIONE NEL CORSO DEL ‘900

Già dagli anni 20 per i produttori di birra si era avuto un periodo di grosse concentrazioni che portarono, nel corso di qualche decennio, alla sopravvivenza di soli 11marchi. Cercheremo di scoprire come si sono evolute queste 11 grosse realtà e come sono giunte ai giorni nostri.

BIRRA WUHRER:

Per la Wuhrer il periodo delle concentrazioni inizia già nel 1918 quando viene acquistata la birreria Blumau di Prato all’Isarco presso Bolzano che viene immediatamente smantellata. Nel 1924 viene acquisita la birreria Spiess di Rimini, già chiusa a causa di gravi difficoltà, per prelevare l’impianto all’avanguardia Nathan e trasferirlo nello stabilimento di Brescia. Nel 1935 viene acquistata la birreria Paszkowski di Firenze. Questa birreria viene fondata nel 1903 da Carlo Paszkowski che, a sua volta, aveva assorbito nel 1920 la fabbrica di Birra Roma mantenendo aperto lo stabilimento romano.

Nel 1942 la fabbrica storica della Bornata a Brescia si estende su 25.000 metri quadrati. Il totale dei dipendenti, compresi quelli di Firenze (ex Birra Paszkowski) e Roma (ex Birra Roma), è costituito da 500 operai e 30 impiegati. Nel 1943 viene pesantemente bombardata la fabbrica romana (ex birra Roma) successivamente ricostruita. Nel 1944 la fabbrica di Brescia viene requisita dai militari tedeschi che ne assumono la gestione assorbendo pressoché tutta la produzione peraltro molto ridotta: 5.196 HL nel 1943-1944 e solo 3.963 l’anno successivo.

La rinascita dopo la parentesi bellica è però immediata: 18.556 HL nel 1945 e 27.665 l’anno successivo per giungere ai 79.933 HL nel 1950-51. Il 1949 vede la nascita di una birra speciale che, per la sua trasparenza viene chiamata “Crystall”.Questa birra di 14 gradi saccarometrici viene ottenuta con raffinati accorgimenti tecnici dal Braumeister Guglielmo Peretti un argentino formatisi in Germania. La bontà di questa birra è testimoniata dal fatto che è ancora prodotta ai giorni nostri! E’ poi la volta di una birra scurissima denominata St. Peter’s Beer. Nel 1953 la birreria festeggia i suoi primi 125 anni producendo il 12% della produzione totale delle birrerie italiane nel frattempo ridotte a 30.

Nel 1958 viene rilevata la Birra Ronzani di Casalecchio del Reno (BO). La Birra Ronzani nasce ad opera di Camillo Ronzani nel 1855. Nel 1929 la fabbrica confluisce nella Società anonima Birra Bologna che, nel 1925, aveva assorbito la Fabbrica Birra Bologna. Quattro anni dopo, nel 1962, la società bolognese assume la denominazione di Birra Wuhrer Bologna SpA e nel 1970 viene incorporata nella Birra Wuhrer SpA. Contrariamente alla prassi abituale, di rilevare vecchie fabbriche per toglierle dal mercato, la fabbrica di Casalecchio viene mantenuta attiva. Nel 1963 viene assorbita la Birra L.E.O.N.E. (Lavorazione estratti orzi nazionali ed esteri) di San Cipriano Po nel Pavese. Questa Birreria nata per iniziativa di una famiglia di commercianti di vino incontra subito grandi difficoltà da qui la proposta per la cessione alla famiglia Wuhrer. Nel 1965 chiude, complice un’alluvione, la fabbrica di Firenze. Nel 1969, per soddisfare la sempre maggiore richiesta di birra delle regioni meridionali del paese, viene inaugurata la nuova fabbrica di Battipaglia.

Le varie fabbriche del Gruppo producevano la birra Wuhrer normale mentre le birra speciali ( Crystall, St. Peter’s Beer e la doppio malto) venivano prodotte solamente dallo stabilimento di Brescia. Un tentativo di produrre la Crystall nello stabilimento bolognese fallisce per la qualità non idonea dell’acqua a conferma della delicatezza di questo componente nella produzione della birra. Il 12 novembre 1967 viene a mancare Pietro Wuhrer, uno dei più grandi protagonisti dell’industria birraria in Italia. Nel 1970 la società per azioni Birra Wuher include le fabbriche di Brescia, San Cipriano Po, Roma e Casalecchio di Reno (quest’ultima verrà chiuso nel 1975 in quanto ritenuto obsoleta) mentre alla fabbrica di Battipaglia viene assegnato il nome di Birra Wuhrer Sud. Nel 1972 la fabbrica bresciana incontra gravi difficoltà economiche tanto da indurre i fratelli Wuhrer (Francesco, Walter e Cesare), succeduti al padre, a cercare nuovi capitali.

Viene individuato un giovane imprenditore birrario Giovanni Santambrogio proprietario delle fabbriche di birra Sempione (nata nel 1906) e Italia (nata nel 1922 e chiusa nel 1972). L’accordo richiede però anche l’intervento di alcuni industriali: Luigi Lucchini, Mario Dora, Antonio Spada. Nel 1974 viene firmato l’accordo e la Birra Wuhrer, dopo 145 anni, cessa di essere proprietà esclusiva della Famiglia fondatrice. Nel 1979 la società si trova nuovamente in difficoltà, viene perciò offerta una partecipazione alla società alimentare francese BSN Gervais Danone che acquisisce il 29 % dell’azienda attraverso la sua controllata Brasseries Kronenburg produttrice dell’omonima birra.. Nell’aprile 1982 Lucchini, Dora e Spada cedono la loro partecipazione alla Bsn che assume in tal modo il controllo dell’azienda con il 78% delle azioni. Nel 1988, a seguito di un’offerta pubblica di acquisto, la società francese si aggiudica l’intero pacchetto azionario. Nel frattempo fra la Bsn e la Peroni (in quel tempo la maggior industria birraria in Italia) erano nati stretti contatti. Grazie a questi la Peroni nel 1989 si aggiudica la maggioranza della Sogepa (che aveva inglobato la società Wuhrer) e, a dimostrazione che alle grosse aziende interessava semmai il marchio ma non la fabbrica annessa, chiude tutti gli stabilimenti ex Wuhrer a cominciare da quello storico della Bornata. Il marchio Wuhrer, a conferma della bontà del nome, continua però ad essere presente sui banchi di vendita.

BIRRA AOSTA

Nel 1925 la direzione dell’azienda passa da Antonio Thedy al cognato Corrado Vincent. Siamo quindi alla terza generazione di imprenditori. L’azienda ha quasi un secolo di vita e continua a mantenersi al passo con i tempi adeguando prodotto, tecnologia e distribuzione. Vengono allestiti due locali per ospitare l’officina meccanica e la falegnameria dove, oltre alla manutenzione delle botti in legno, vengono costruite le cassette per il trasporto delle bottiglie di birra. Viene installato il primo compressore per rinnovare l’impianto di raffreddamento fino ad allora costituito da tubi a salamoia. Lo sforzo di rinnovamento comprende anche la sostituzione dell’intero parco mezzi, costituito da carri trainati da cavalli, con moderni autocarri. Vengono infine creati depositi a Torino, Milano e Genova. Si arriva così al 1931 con una produzione di 2.600 ettolitri

Nel 1936 Roberto Vincent, a soli vent’anni, dopo aver studiato a Neuchatel in Svizzera ed aver conseguito a Torino il diploma di ragioniere, torna a d Aosta per prendere le redini della Società che dovrà però presto lasciare per indossare la divisa militare. Terminata la guerra il tenente Vincent rientra ed ancora una volta, sotto la sua guida, l’azienda si rinnova; nuovi compressori, nuovi impianti di filtraggio, nuovi macchinari per l’imbottigliamento. Si arriva così al 1955 con una produzione di 7.000 ettolitri che comporta il rifacimento delle vecchie cantine, l’ammodernamento della sala cottura ed un ben attrezzato laboratorio chimico per l’analisi delle materie prime e della produzione in tutte le sue fasi. Vincent mostra anche molta a attenzione nei confronti delle maestranze preoccupandosi per la loro sicurezza sul posto di lavoro. Per i suoi metodi di lavoro viene insignito del titolo di Commendatore della Repubblica. Purtroppo una grave malattia ne causa la morte il 5 febbraio 1965 a soli 51 anni.

Gli eredi si trovano impreparati ad assumere la conduzione dell’azienda e decidono di metterla in vendita. Dopo varie trattative viene accettata l’offerta del Gruppo Faramia in quanto l’unico a garantire la continuazione in loco dell’attività imprenditoriale. Il 7 novembre 1966 nasce la Società per Azioni S.I.B. (Società internazionale birraria) con un capitale sociale di 180 milioni. La nuova società nasce con l’obiettivo di operare su scala nazionale. Non ritenendo perciò più sufficiente il vecchi stabilimento di Via Xavier de Maistre viene acquisita una vasta superficie di 40.000 metri quadri nella località di Pollein su cui viene eretta una nuova grande fabbrica inaugurata il 31 marzo 1973.

Nel frattempo un’ intesa commerciale con la Henninger Brau di Francoforte assicura un importante know-how frutto di oltre 500 anni di tradizione di mastri birrai ed un marchio di indiscusso prestigio internazionale. Nel 1987 lo stabilimento di Pollein arriva a coprire un’area di 80.000 metri quadri di cui 30.000 coperti. Il capitale sociale ammonta a 5.825 milioni, la maestranza, da 37 dipendenti del 1966, è passata a 190, la produzione dai 7.000 ettolitri del 1955 è arrivata a 500.000. Nel 2007 Heineken Italia S.p.A., proprietaria del marchio Henninger Italia dal 1987, ritiene che lo stabilimento di Pollein debba essere chiuso (poco è cambiato rispetto ai primi decenni del secolo). La Regione della Val d’Aosta si attiva perché lo stabilimento rimanga attivo in modo da garantire l’occupazione.

Prende contatti con la Heineken e propone una sponsorizzazione per mantenere operativa la fabbrica per almeno i prossimi due anni. In cosa consiste questa sponsorizzazione? La Val d’Aosta verserà ben 16 milioni di euro in cambio della promozione dell’immagine territoriale che deve avvenire tramite un logo che apparirà su tutte le bottiglie della Birra Dreher, Prinz e Von Wunster ( marchi di proprietà della Heineken). La sopravvivenza della Birreria S.I.B. è così assicurata, anche se a caro prezzo!

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