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Si celebra oggi in tutta Italia e nel mondo la Giornata mondiale della pizza, una ricorrenza particolare vista l’emergenza pandemica che ha attaccato un comparto in salute come del cibo made in Italy più famoso al mondo. Il settore della pizza pre Covid-19 registrava numeri pazzeschi: 8 milioni di pizze, fatturato annuo di 15 miliardi di euro, una filiera che superava complessivamente i 30 miliardi secondo i dati economici forniti da Cna agroalimentare.

 

Un business della pizza supportato anche del riconoscimento Unesco dell’arte del pizzaiuolo napoletano, che ha inciso positivamente sul valore dell’indotto che ha cercato di reggere all’impatto della pandemia con iniziative e modelli di servizio in linea con il periodo di emergenza. Le preferenze e i gusti secondo Cna, vanno nella direzione della tonda, tradizionale e cotta a legna nel forno a pietra, i gusti tradizionali hanno la meglio sul trend gourmet, con al top delle scelte le classiche marinara, margherita, napoletana o capricciosa. Cresce anche l’interesse della pizza fatta in casa, un report di Galbani Santa Lucia rileva che la media di pizze cucinate nelle case italiane è passata da 1,9 pizze al mese a totale campione del 2019 alle 2,9 del 2020. Pizza sempre più a domicilio con numeri in crescita, secondo una stima di Deliveroo le pizze margherita ordinate nel 2020 sarebbero equivalente a 20 campi da calcio (circa 135.000 mq).

La data del 17 gennaio per celebrare la Giornata mondiale della pizza non è scelta a caso, ma cade nella festa di Sant’Antonio Abate patrono dei pizzaioli. Non mancheranno le iniziative in tutta Italia per celebrare il piatto più amato degli italiani, da segnalare la prima edizione del Vera Pizza Day, un evento digitale per accendere i riflettori su tutto il settore. Lo scopo del Vera Pizza Day è di raccontare e promuovere uno dei prodotti più amati al mondo coinvolgendo gli appassionati a ogni latitudine che potranno collegarsi seguire nel corso della maratona streaming per seguire una delle tante lezioni che vedranno protagonisti alcuni dei più importanti maestri pizzaioli dei vari continenti.  Basterà munirsi di ½ litro d’acqua, 1 kg di farina 00, lievito di birra fresco, sale, pomodoro pelato, fiordilatte o mozzarella, olio extravergine e basilico e prepararsi a seguire i consigli di alcuni dei più grandi interpreti della pizza per poter sfornare un prodotto di qualità. Fuoco acceso domenica da Capodimonte, la manifestazione nelle 24 ore successive, farà il giro del mondo Australia, Giappone, Corea, Thailandia, Russia, Turchia, Egitto, Francia, ancora Italia, Polonia, Brasile, Sudamerica, Stati Uniti e quindi ritorno a Napoli per il saluto finale. E dalle 15.30 alle 16.30 avrà luogo un convegno con diversi esperti per fare il punto in piena pandemia. Per la giornata mondiale della pizza ecco dieci pizzerie e altrettante pizze da segnalare e da provare per festeggiare.

 

PIZZIUM LA PRIMULA

Con tenacia le Primule fioriscono dopo le ultime nevicate, da Pizzium hanno scelto di ripartire così a gennaio, l’ennesima trovata del pizzaiolo imprenditore Nanni Abellini che si è distinto per spirito d’iniziativa e solidarietà. Ecco la Primula, una nuova pizza, un auspicio di buona sorte per questo settore, per tutti coloro che quest’anno hanno una voglia matta di rinascere, “perchè sta nuttata a’ da passà”. Con passata di pomodorini gialli, cialde di parmigiano e fonduta di pecorino. La potete trovare in asporto o su Uber Eats in tutti i Pizzium d’Italia che continuano a crescere.

PIZZERIA DA CONCETTINA AI TRE SANTI

 

Chi conosce Ciro Oliva, sa che gli piace anche rischiare, ma spingersi anche oltre e azzardare ogni tanto. Il panetto di pizza è per lui la tela su cui dare sfogo alla creatività. La pizza burro, alici e spezie è un omaggio alla tradizione che strizza l’occhio all’innovazione. Una pizza viene servita su un piatto di vetro fatto a mano in quattro slices, da quello che al quartiere Sanità  è considerato l’enfant prodige tra i giovani figli della tradizione della pizza di Napoli.

DENIS LOVATEL PIZZA IN MALGA

 

Pizza in Malga, un percorso ideale e reale pensato e voluto da Denis Lovatel per arricchire la sua esperienza di vita e di pizzaiolo nella Pizzeria da Ezio ad Alano di Piave nel bellunese. Una pizza in pala, con un impasto croccante frutto di una farina biologica prodotta nelle Oasi Rachello, dove in terre incontaminate e controllate si produce, in filiera corta e senza sostanze chimiche un grano da cultivar italiana. Il topping è un trionfo dei sapori montani con prodotti locali come il mais spongio tipico della Val Belluna, carni, salumi e formaggi come il Morlacco, prodotti in proprio con l’aiuto dei malgari e delle loro antiche sapienze di produzione e conservazione da conoscere e valorizzare.

PIZZA LOMBARDI 1892-RACCONDAFOOD

Si ordina la pizza e si scopre #RaccontaFood, attaccato al cartone della pizza per ascoltare dei pizzaioli mentre mangi. I cugini Enrico Maria e Carlo Alberto Lombardi, eredi della storica Lombardi 1892 a Foria, insieme alla pizza fanno arrivare a casa dei clienti le loro voci con messaggi di saluto e di buon appetito, grazie ad un qr-code da inquadrare sul cartone della pizza. Senza clienti in sala, senza le pizze con calde spiegazioni, un’intuizione per colmare la mancanza di relazione, perché a Napoli la pizza non è solo cibo, ma anche un tocco di umanità.

PIZZA FARENELLA 0’SCUGNIZZO

Fa “o farenella” significa letteralmente “fare l’infarinato” e si usa nei confronti dell’uomo cascamorto. Un’espressione risale al ‘700, quando in campo teatrale l’assegnazione dei ruoli era estremamente rigida e tra gli attori esisteva una spiccata specializzazione in forza della quale le parti di innamorato, di galante bellimbusto erano affidate sempre al cosiddetto attore giovane anche quando questi anagraficamente non lo fosse più. Per lenire le offese del tempo che si notavano soprattutto sul viso, l’attore non più tanto giovane doveva ricorrere ad un pesante trucco ottenuto mediante l’ausilio di apposite ciprie che però spesso venivano sostituite, dato il loro esorbitante costo, con la più economica farina. Solo ad Arezzo da O’Scugnizzo di Pierluigi Police.

PIZZA CARBONARA I QUINTILI

Il nuovo re della pizza a Roma è un pizzaiolo barbuto che sforna la miglior pizza della capitale. Impasto soffice e leggero, cornicione fortemente alveolato, sapori e prodotti tipicamente campani. Lui è Marco Quintili, il profeta della pizza contemporanea e il tempio in cui officiare il rito del sacro cornicione ad alta alveolatura è la sua Pizzeria I Quinitili di Tor Bella Monaca.  Uno degli esempi meglio riusciti delle pizze speciali di Marco Quintili è la sua famosa “Carbonara”: uovo disidratato per 72 ore e poi grattato sulla pizza a mo’ di tartufo, crema di pecorino, guanciale croccante e bufala affumicata. Inno alla vita.

PIZZERIA I MASANIELLI- Omaggio a Björn Frantzén

L’attesa diminuisce le passioni mediocri e aumenta le grandi. L’Omaggio di Francesco Martucci a Björn Frantzén (french toast), con crema di parmigiano reggiano, piselli fermentati e scaglie di tartufo nero.  L’impasto con farina di cipolle che ritrova la cipolla macerata all’uva sultanina. Per provare qualcosa di nuovo, ma nuovo veramente, un piccolo grande capolavoro all’interno di Martucciland, nella terra della pizza a Caserta.

BIANCO FARINA STREET FOOD

Bianco Farina-Street Food a Bologna in via Galliera 61, è un nuovo progetto che vede uno dei talenti della lievitazione come Pasquale Penne impegnato in prima persona. In questo momento storico il piacere di una pizza non deve essere trascurato per nessuno. Un menù che ha impegnato per contenere i costi, senza trascurare la qualità, un principio che Pasquale Penne ha adottato subito per il suo prodotto e continuerà a farlo.

CORNETTONE LA BRACERIA PALERMO

Alla pizzeria La Braceria di Palermo, si sono fatto una semplice domanda. Perché solo a colazione il cornetto? Eccolo il loro Cornettone, only for #pistacchiolovers. Ingredienti brie, crudo Ferrarini, crema di pistacchio di Bronte, granella di pistacchio di Bronte.

PIZZA MERINGA CHEF BERTON

Dulcis in fundo quella che sembra una pizza, ma non lo è, si tratta di un dolce alla frutta. Il piatto Pizza meringa, lampone e fragoline di bosco, con cui lo chef stellato Andrea Berton omaggia il disco più amato al mondo. Una creazione che appaga la vista e il palato, quando la pizza crea immaginazione.

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