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Tra gli effetti della pandemia alcuni osservatori del mercato del beverage lo avevano preannunciato, ci sarà un consolidamento del mercato. Tra i rumors del settore del beverage da segnalare le trattative aperte per l’interesse del colosso della birra Heineken, il secondo produttore di birra più grande del mondo, nei confronti della società sudafricana Distell, che possiede marchi di bevande come il liquore Amarula e i whisky scozzesi Bunnahabhain, Deanston e Tobermory, oltre a produrre anche vino e sidro.

 

Come riporta la testata specializzata just-drinks in una comunicazione finanziaria lo scorso 18 maggio Distell avrebbe confermato che gli azionisti della società olandese di birra si sarebbero avvicinati alla società per l’acquisto della maggior parte della sua attività, avviando dei colloqui su un potenziale accordo, tuttavia entrambe le società avrebbero comunicato che allo stato attuale non ci sarebbe certezza sul raggiungimento di un’intesa. Distell nella nota finanziaria ha consigliato agli azionisti di prestare attenzione nel trattare i loro titoli fino a quando non verrà fatto un ulteriore annuncio, mentre dal canto suo Heineken ha confermato che sono in corso discussioni sulla potenziale acquisizione e ulteriori comunicazioni saranno fatte nel caso di un closing.

La mossa di Heineken su Distell è da leggersi in due aspetti: andare oltre il settore della birra concentrandosi su una fascia di prodotti più redditizi e guardare con interesse un grande mercato come l’Africa, dove è concentrato il 95% del business di Distell, con una quota del 75% proprio in Sud Africa. Alla guida del gruppo dal 2013 come Ceo c’è Richard Rushton passato dall’allora Sab Miller, che aveva una partecipazione di Distell del 26,5% ceduta quando si è concretizzata la mega operazione di AbInbev come richiesto dalla commissione sudafricana per la concorrenza.

Ora resta da capire quali parti del business di Distell stia cercando di acquisire Heineken, se concentrarsi sul liquore Amarula e i whisky scozzesi Bunnahabhain, Deanston e Tobermory oppure spostarsi nel segmento del sidro (37% dell’attività) o ancora del vino (25%), anche se questa resta l’opzione meno probabile visto che non è considerato un marchio focus per Distell che nel 2018 ha ceduto la cantina Uitkyk nella zona di Stellenbosch. Distell ha risentito dei molteplici divieti sull’alcol in Sudafrica nei risultati del 2020, con una diminuzione dei ricavi sul mercato interno del 18,2%. All’inizio di questo mese Distell ha nominato Brendan McCarron come master distiller per il suo portafoglio di whisky single malt e scotch miscelati acquistati nel 2013 con Burn Stewart Distillers, mentre nel febbraio 2021 ha acquistato una partecipazione del 20% nel marchio sudafricano di cannabis Rethink per una cifra non resa pubblica.

+fonte just-drinks

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