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L’occhio vuole la sua parte, e questa volta si va addirittura oltre. L’ormai noto metaverso arriva al bar, grazie all’idea di Luca Marcellin, patron di Drinc e Drinc Different a Milano.

Già durante le restrizioni più dure, cominciate ovviamente nel 2020, Marcellin non s’era certo perso d’animo, arrivando a lanciare diversi format che permettessero alla dimensione Drinc di rimanere in contatto con gli ospiti abituali. Insieme alla compagna Desiree Brunet, sua partner anche sul lavoro, nel corso dell’intera emergenza pandemica ha tirato fuori cocktail ready to drink, un eccellente servizio d’asporto e delle consegne a domicilio rifinite nei dettagli, per permettere un aperitivo di qualità anche durante i momenti più difficili. Con le riaperture era stata la volta di Mix-in,dedicato invece alle aziende.

E proprio dalle difficoltà profonde dell’ultimo paio d’anni, che arriva allora l’ispirazione per le nuove drink list di Drinc e Drinc Different, il gemellino nato nel 2019 e in pochissimo tempo divenuto apprezzatissima destinazione di nicchia. Il numero magico è il 23: come il 23 febbraio, che nel 2020 coincise con , e che in questo 2022 è stato scelto come data di lancio per il nuovo corso: ventitré (quarantasei, dato che ciascuno dei locali ha un menu proprio) sono anche i nuovi cocktail ideati per l’occasione, con altrettanti bicchieri selezioni appositamente, come a sottolineare l’unicità intrinseca di ogni ricetta, oltre che perché no, del momento storico attuale.

Drinc. Different

Un nuovo menu è quasi sempre una sorta di nuova mano di vernice. Non per forza un taglio con il passato, di certo uno sguardo sul futuro: che nel caso di Drinc e Drinc Different, comincia a essere a portata di smartphone, con gli occhi puntati sul metaverso. Grazie a una collaborazione con l’azienda Simtech, specializzata in sviluppo software, i cocktail in lista sono infatti consultabili scannerizzando un QR Code, come ormai da un biennio capita quasi ovunque: ma con un un ulteriore clic, possono essere visualizzati addirittura in realtà aumentata (due al momento, ma toccherà all’intera carta in tempi brevi). In un attimo il drink virtuale appare sullo schermo, perfettamente identico a quello reale con ghiaccio e garnish, addirittura con lo stesso spessore del bicchiere, senza davvero essere presente di fronte al consumatore: nel suo piccolo (che poi piccolo non è), è per l’ospite un’occasione di immedesimazione, rapporto con il bar ed esperienzialità nuova.

Tre mesi circa di studio e sviluppo, per una nuova idea di comunicazione che potrà in futuro essere esportata anche per altri bar e altri modelli di business. A questo si aggiunge la firma classica di Marcellin, guru della miscelazione vecchia scuola formatosi negli alberghi a cinque stelle, che oggi nelle sue proposte ripropone la sua filosofia eccellente: eleganza si visiva che gustativa, consistenze nette, ingredienti homemade che spingono su una ricerca avanzata ma mai eccessiva. Il Dragoon è un twist sul Negroni che scambia il Porto con il vermut tradizionale, arricchendolo con un cordiale al finocchietto che rimane pungente e secco, perfetto come aperitivo; più ammiccante e speziato il Wanted!, con un lavoro sull’Amaro del Capo che diventa piccante e un bitter alla menta, per un contrasto robusto e gradevole; eccellente l’AbracaDaiquiri, ritocco dinamico e moderno sul classicone cubano, con un blend di rum fatto in casa e un cordiale al sommacco. I menu cambiano, ma la qualità rimane, sempre.

 

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