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Lettere e numeri, un codice di qualità che si stampa sulla nuova bottiglia di una delle aziende più prolifiche e storiche del trevigiano. Nello scrigno meraviglioso di Asolo, terra che fu di Eleonora Duse e Caterina Cornaro, si stagliano le colline di proprietà di Montelvini, che ha lanciato da poco il nuovissimo FM333.

Trecentotrentatrè, scioglilingua stupendo che si raccoglie in una bottiglia a tinte oro e noir; il contenuto è vino, certo, che scorre però sulla spinta dei numeri, dei progetti e della resilienza di una famiglia più forte delle difficoltà. FM333 è “un sogno che diventa realtà”, come spiega Alberto Serena, CEO di Montelvini. “Il coronamento di un percorso di ricerca che portiamo avanti da anni, che rappresenta l’eccellenza dell’abilità spumantistica della nostra azienda e della qualità che il nostro territorio è in grado di esprimere”.

FM333 è un Asolo Prosecco Superiore DOCG Brut Millesimato 2020, il primo Cru della denominazione, connubio di applicazione scientifica e visione romantica del fare vino, rimanendo intrecciati alle radici di un territorio che non ha bisogno di presentazioni. Le iniziali sono acronimo di Fontana Masorin, presidio storico della famiglia Serena, omonimo di un fiume limitrofo che la leggenda vuole purificato nientemeno che dalla Madonna: è la linfa di Montelvini, azienda che ha saputo valorizzare e addirittura elevare il patrimonio naturalistico nel quale è sorta.

La Famiglia Serena

Trecentotrentatrè sono i metri sul livello del mare ai quali si estende il vigneto unico, da cui proviene FM333: un solo appezzamento di terra che vuol dire identità, impatto, fermezza, le qualità distintive di un terreno che si ritrovano tra naso e sorso. Dall’idea al bicchiere è un viaggio senza scali, che decolla soprattutto grazie a una metodologia pionieristica: FM333 è uno spumante da mosto, senza eguali altrove. Le uve sono selezionate manualmente e ridotte a mosto fiore, una spremitura non totale di polpe e bucce, il cui risultato viene poi custodito a freddo, per tenere intatte le caratteristiche aromatiche: si procede poi con l’illimpidimento, che si avvale di null’altro che non sia la gravità. Niente coadiuvanti, aggiunte, aiuti: pura natura, prima dell’intuizione magica.

La tradizionale doppia fermentazione viene infatti accantonata in favore di una fermentazione unica in autoclave, che avvia il processo di presa di spuma. Inutile dirlo, ci sono nove (3+3+3) grammi di zucchero per litro. Sei mesi necessari per incanalare la visione e la tenacia della famiglia Serena, orgogliosa di presentare il nuovo prodotto con un evento in vigna a fine giugno: le difficoltà causate dalle chiusure imposte dai lockdown e dallo sconquasso del COVID-19, si vedono aprire una breccia grazie a questa nuova etichetta. Vivacissimo nel perlage, fragrante all’olfatto, sapido e amabilmente durevole in bocca: FM333 è simbolo di forza d’animo e innovazione anche nei periodi più bui.

Trentatré sono le vendemmie, inclusa quest’ultima, presiedute in Montelvini dall’enologo Stefano Nandi: omone bonario che più local non si può, aveva iniziato il proprio percorso professionale con i genitori di Alberto Serena (e della sorella Sarah, commossa, al suo fianco sia all’evento che nella gestione del quotidiano in azienda), e oggi è la mente dietro la linea eccellente del brand. FM333 fa parte della collezione Serenitatis, l’ultima in ordine di tempo dopo la Promosso e la Plumage, tutte all’insegna dell’intramontabile prosecco. La Collezione Vintage presenta invece il Manzoni Zuitèr Montello Colli Asolani DOC, il Zuitèr Montello DOCG rosso e il vino da conversazione Luna Storta, bianco passito.

FM333 è quindi il risultato della commistione tra tecnica, studio, passione, resilienza e futuribilità. E dell’incrocio dei numeri, entità che, ci si creda o meno, influenza, vigila, protegge, guida. Alberto Serena lo sa bene, conosce la cabala, è attento ai segni zodiacali dei dipendenti e degli invitati: è giusto quindi che si parli dei numeri che già fanno sperare più che bene per il domani. Tre, infatti, sono i milioni di euro di fatturato che Montelvini ha fatto registrare nel solo ultimo mese, un record storico che arriva dopo il periodo forse più duro degli oltre centotrent’anni di attività del marchio. Altri trecentotrentatrè di questi risultati, allora. 

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