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Il primo grande evento, per una realtà di per sé già rilevante e influente, e destinato a sempre più solidità: il consorzio I vini del Piemonte è sbarcato al Westin Palace di Milano con Vini del Piemonte on Tour, la possibilità di degustare le specialità provenienti da ogni angolo della regione.

Erano stati gli stessi produttori a volere il consorzio nel 2010, per creare un sistema che ne valorizzasse il lavoro e fungesse da trampolino per il mercato, soprattutto estero. Oggi sono più di 230 le aziende vinicole piemontesi aderenti, che esportano il brand della propria regione e difendono territorio e tecniche. A Milano, in collaborazione con AIS Lombardia, si è tenuto un banco d’assaggio con 150 vini in degustazione, prodotti da 25 cantine: il secondo di un tour, appunto, che ha già fatto tappa a Treviso in febbraio, e arriverà a Bologna a maggio. Di seguito alcuni tra i vini più interessanti.

Boroli – Brunella 2015

A Castiglione Falleto dal 1997, un’azienda in cima a una collina, circondata dai vigneti, che sono quindi esposti a una interessante varietà di condizioni. Otto ettari, esclusivamente Barolo, con un piccolo spazio per Chardonnay, per un totale di quarantamila bottiglie. Brunella 2015 deriva da una vendemmia in tre momenti diversi, con le relative cuvée che rimangono separate fino all’affinamento, prima della selezione di quelle più eleganti da blendare. Parola d’ordine: eleganza.

Matteo Soria – Bric Prima Bella

Più di un secolo e mezzo di storia, dedicati al Moscato d’Asti completamente. Quaranta ettari a Castiglione Tirella, pressoché tutti votati alla varietà, che viene spumantizzata in versione brut, e classica dolce, oltre al Moscato dAsti classico. L’unica eccezione è un metodo classico in Pinot Nero con trentasei mesi di affinamento. Il Bric Prima Bella è un 100% Moscato d’Asti, metodo Martinotti Brut: fruttato, dalla ruvidità accennata e piacevole.

Cerrino – Barbaresco 2018

Nata nel 2000 a Trezzo Tirella, Cerrino gode di esposizione a sud-sudest, perfetta per i quindici ettari di vigneto coltivati principalmente a Moscato d’Asti. Dal 2017 è stato implementato il 2017 Barbaresco DOCG, mentre all’anno precedente risale la prima annata di Alta Langa. Il Barbaresco 2018 arriva dal cru Meruzzabo (480msl), con diciotto mesi in legno (20% barrique), e ulteriori diciotto mesi di affinamento in bottiglia.

 

Cantina Moscone – Giovane Ribelle Nebbiolo Spumante

Un inno alle nuovissime generazioni, che oggi portano nel futuro il lavoro iniziato a Monforte d’Alba nel 1877. Cantina Moscone è giunta alla quarta generazione, con venti ettari coltivati, cinque dei quali in Bussia, e novantamila bottiglie l’anno. Dolcetto, Barbera, Nebbiolo, Barolo, Arneis,  Chardonnay, e da poco (2018) lo spumante Giovane Ribelle, con base nebbiolo, vendemmia precoce e affinamento di ventiquattro mesi. In cantiere anche dei lavori in corso per una cantina nuova e l’implementazione di tecniche di lavorazione più morbide, grazie anche all’utilizzo di legno nuovo dall’estero.

 

Franco Roero – Carbunè Barbera

Dalla fine dell’800, l’azienda Franco Roero risiede a Montegrosso d’Asti, dove oggi la quarta generazione della famiglia porta avanti la cantina e produce circa novantamila bottiglie l’anno. Venti ettari vitati (erano due all’inizio di questa avventura), coltivati in minima parte a Grignolino e Chardonnay: la barbera è la regina, con cinque selezioni tra cui spicca appunto il cru giovane Carbunè, nome che deriva dai carbonai, che per primi avevano iniziato a lavorare questo appezzamento di terra specifico.

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