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Ti conosco mascherina cantavano i Litfiba, l’oggetto che tutti abbiamo imparato a usare e indossare visti i recenti obblighi del Dpcm non solo al chiuso ma anche all’aperto. Una mascherina che però in alcune situazioni proprio non sappiamo dove mettere, per esempio a tavola seduti al ristorante. Da questo bisogno di sicurezza e praticità è partita l’azienda sondriese Ramponi Arti Grafiche che ha deciso di puntare sulla realizzazione di astucci porta mascherina.

L’idea è nata ascoltando dei nostri clienti ristoratori- spiega il titolare Stefano Ramponi– cercavano un oggetto che potesse essere funzionale ma al tempo stesso chic, così è nata una proposta rivolta ai locali di un certo livello che hanno una spiccata attenzione al dettaglio. Un porta mascherina da lasciare sul coperto in modo che il cliente una volta accomodato possa riporvi la mascherina senza metterla in tasca, in borsa o peggio ancora lasciarla sul tavolo. A fine cena, una volta nuovamente indossata la mascherina gli resterà un gadget del locale da portar via e riutilizzare facendolo diventare uno strumento pubblicitario”.

Un oggetto al tempo stesso semplice e utile ma che non era ancora stato ideato da nessuno, per quanto riguarda l’aspetto sicurezza. “I nostri porta mascherina sono dei dispositivi sicuri, essendo realizzati in un materiale con plastificazione effetto velluto interno ed esterno facilmente sanificabile per una migliore protezione e sicurezza della mascherina, idonei per mascherine chirurgiche e in tessuto leggero. Incuriosisce e attira molto l’attenzione, i costi sono decisamente alla portata, considerato che 1.000 astucci costano mediamente 55 centesimi al pezzo e 2.000 costano 35 centesimi, una cifra che può essere messa nel budget di un ristorante che prima di tutto vuol far vivere un’esperienza confortevole e sicura ai propri ospiti”.

Gli astucci porta mascherina in formato tascabile, realizzati con stampa in alta qualità su cartoncino patinato dalla Ramponi Arti Grafiche, storica azienda valtellinese con oltre ottant’anni di presenza sul mercato ma attenta all’innovazione come dimostra questo caso, stanno avendo un vero e proprio boom dopo un inizio in sordina. “Siamo partiti cauti perché questo è un periodo delicato per tutti- conclude Stefano Ramponi- ma sono stati gli stessi ristoratori a chiederci le personalizzazioni e di voler testare un prodotto che denota un’attenzione in più su une tematica su cui gli ospiti dei locali sono molto sensibili in questo momento. Il nostro bacino di utenza principale è la Lombardia, in primis le località turistiche della Valtellina e del lago di Como, abbiamo ricevuto molte richieste anche da città come Bergamo e Milano, grazie alla passione dei ristoratori che continuano la loro attività lavorativa nel rispetto della sicurezza e di norme che hanno stravolto la loro quotidianità”.

INFO www.ramponiartigrafiche.it

 

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