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La PPWR (Proposta Regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio) è stata accolta con scetticismo e preoccupazione di The Brewers of Europe, organizzazione che rappresenta le associazioni nazionali di birrai presso l’Unione Europea. Secondo i produttori di birra, la proposta, nonostante nobili intenzioni, contiene ancora molti difetti che potrebbero mettere a rischio gli obiettivi di sostenibilità e l’economia circolare.

Un comunicato stampa emesso da The Brewers of Europe sottolinea che, sebbene i birrai credano fermamente nell’economia circolare e sostengano l’agenda di sostenibilità dell’UE, la PPWR attuale è mal mirata e piena di incoerenze. La proposta, nel suo formato attuale, rischia di avere l’effetto contrario rispetto agli obiettivi che si prefigge.

Uno dei punti critici evidenziati nel comunicato riguarda la discriminazione tra la birra e altre bevande alcoliche. Gli esoneri dagli obiettivi di riutilizzo o dal Deposito e Restituzione (DRS) obbligatorio per tutte le bevande alcoliche diverse dalla birra, sarebbero discriminatori nei confronti dei produttori di birra e non giustificati dal punto di vista legale e ambientale. I birrai chiedono quindi una parità di condizioni tra i diversi tipi di bevande alcoliche.

I birrai propongono che gli obiettivi di riutilizzo siano fissati a livello di produttore, in modo che ogni produttore sia in grado di raggiungere gli obiettivi attraverso il proprio portafoglio di prodotti e imballaggi. Inoltre, chiedono che i fusti di birra siano riconosciuti come imballaggi di vendita sostenibili e che le loro dimensioni siano considerate nel calcolo degli obiettivi di riutilizzo.

Il comunicato stampa afferma anche che sono necessarie esenzioni per sostenere la sostenibilità degli imballaggi. Molte piccole imprese già utilizzano imballaggi riciclabili, ma non riutilizzabili, e potrebbero non avere la capacità di aggiungere nuovi imballaggi riutilizzabili. Pertanto, i birrai chiedono che gli obiettivi di riutilizzo non siano imposti ai produttori di bevande il cui imballaggio è già raccolto e riciclato con successo.

Un altro punto chiave sollevato nel comunicato riguarda l’etichettatura obbligatoria. I birrai suggeriscono che le etichette di deposito siano le uniche ad apparire sugli imballaggi da restituire, evitando di confondere ulteriormente i consumatori con loghi di smistamento aggiuntivi.

I birrai sottolineano l’importanza di basare ogni restrizione o divieto assoluto sui formati di imballaggio riciclati e riciclabili al 100% sull’evidenza e non su presunzioni.

Infine, viene richiesto un calendario realistico e chiaro per l’attuazione della nuova legge. I birrai affermano che solo una volta che la legislazione di attuazione sarà chiara, sarà possibile garantire una transizione agevole verso l’applicazione delle nuove norme.

In conclusione, i birrai chiedono ai deputati di correggere la bozza della PPWR, in modo che sia giusta per i produttori di birra, i cittadini e l’ambiente. Soluzioni semplici ma vitali, come una parità di condizioni tra le diverse bevande alcoliche, l’etichettatura obbligatoria chiara e l’adozione di un approccio basato sull’evidenza, potrebbero contribuire a migliorare la proposta di regolamento.

Fonte:
brewing4.eu/ppwr-a-draft-regulation-with-noble-aims-but-still-many-flaws/

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