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Si è aperta in data odierna l’Assemblea 2020 di Fipe-Confcommercio, con una tavola rotonda a cui hanno partecipato il premier Giuseppe Conte e i ministri Bellanova e Franceschini. Un’assemblea che sarà permanente e resterà aperta fino alla fine della crisi determinata dalla pandemia da Covid-19. Una decisione non solo simbolica quella dei vertici Fipe, ma con uno scopo concreto, mettere a disposizione dei 340mila imprenditori del settore un canale diretto per far arrivare la loro voce direttamente al governo, in una fase drammatica per la categoria.

 

Oggi – spiega il presidente di Fipe – Confcommercio, Lino Enrico Stoppani – il presidente del Consiglio e i ministri che sono intervenuti alla nostra assemblea hanno ribadito il loro impegno per il nostro settore e questo per noi significa molto. Non solo perché la Fipe è stata riconosciuta come la casa di tutta la ristorazione italiana, ma perché da qui sono arrivate importanti novità. La prima l’ha portata il ministro Franceschini, che ha ribadito l’intenzione di includere la ristorazione tra i beneficiari dei fondi del Recovery Fund destinati alla valorizzazione degli asset turistici. Un’indicazione importante quanto quella annunciata dal ministro Bellanova, che ha ribadito l’intenzione di proseguire i lavori del tavolo unitario presso il ministero dello Sviluppo economico per valorizzare la ristorazione quale componente fondamentale della filiera agroalimentare. L’ultima novità è arrivata direttamente per bocca del premier, che si è preso l’impegno di incrementare i contributi a fondo perduto per le imprese che non possono lavorare a causa delle misure di contenimento della pandemia. Tutti impegni sui quali noi continueremo ad incalzare il governo. Perché le risorse messe in campo fino ad ora, seppur importanti, non sono sufficienti per garantire la sopravvivenza delle nostre imprese.”

 

I dati in arrivo dall’Assemblea Fipe vedono il 4° trimestre dell’anno che si chiuderà con una perdita di fatturato di 10 miliardi di euro, pari al 40%. La previsione per la fine dell’anno è di una flessione di 33 miliardi di euro su 96 complessivi. Dati non certo confortanti che vedono 60mila imprese del settore a rischio chiusura, con la conseguenza di 300mila posti di lavoro in bilico. Servono ulteriori interventi immediati, la Fipe chiede il rinforzo dei contributi a fondo perduto, crediti d’imposta più robusti e duraturi sulle locazioni commerciali, moratorie fiscali e contributive, accesso al credito. Per garantire la sostenibilità sul lungo periodo bisogna puntare sulla professionalità e sulla formazione: la crescita di fenomeni di concorrenza sleale ha determinato un impoverimento della qualità.

INFO www.fipe.it

 

 

 

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