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Il risultato negativo raggiunto dal mercato di Vini e Spumanti nei primi mesi dell’anno in corso non è una conseguenza diretta della guerra ai confini dell’Europa e nemmeno dell’aumento dei prezzi registrato nell’ultimo periodo.

 

 

Si tratta, in realtà, di un risultato atteso, legato al fatto che i primi due mesi del 2021 avevano ottenuto un risultato decisamente favorevole dovuto al semi-lockdown di quel periodo, con conseguenti riflessi positivi sulle vendite della GDO. Inoltre, a fine marzo 2021 già si potevano vedere i benefici della Pasqua sulle vendite di questi prodotti. Si può quindi dire che il 2022 sia «partito in salita» perché l’anno precedente aveva raggiunto dei risultati estremamente positivi e difficilmente eguagliabili.

A partire da maggio di quest’anno ci si sarebbe aspettato un riallineamento dei trend con il 2021 e di conseguenza un recupero rispetto al primo quadrimestre scorso. Tuttavia, lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina e l’aumento dell’inflazione vanno a ridisegnare l’intero scenario economico ed avranno un certo impatto anche sul mercato di Vini e Spumanti.

 

 

Il mercato di Vini e Spumanti nel 2022

Focalizzando l’analisi sui prezzi di Vini e Spumanti disponibili a scaffale nei primi mesi del 2022, non si osservano particolari movimenti verso l’alto (tabella a seguire), ma è opinione comune che una risalita dei prezzi sarà inevitabile.

La vera domanda al momento è quindi legata a quando e quanto l’inflazione attesa per questi prodotti impatterà i volumi di vendita e di conseguenza la performance finale del mercato nel 2022.

 

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Per rispondere a questa domanda e per non lasciarsi cogliere impreparati da eventi oggi imprevedibili servirebbe una certa lungimiranza. Tuttavia, di questi tempi sembra difficile avere certezze sul lungo periodo; pertanto, al momento occorrerebbe almeno far tesoro di quanto emerso negli ultimi due anni:

  • La forza dell’E-commerce. Dopo la crescita registrata negli ultimi anni, il canale si sta gradualmente ridimensionando, mantenendo però lo scalino guadagnato nel 2020. Le aziende sono oggi più strutturate per gestire il canale online e sarebbe bene non disperdere gli investimenti profusi per sviluppare le competenze in questo canale.
  • Il potere dell’innovazione. L’offerta necessita di un giusto mix di tradizione e novità, per quanto non facile in una categoria legata alla natura ed ai “capricci” del meteo. Innovare significa dare dinamicità allo scaffale, “ringiovanire” i brand ed incuriosire i consumatori. Il lancio del Prosecco Doc Rosè, con i risultati degni di nota raggiunti nel 2021, ne è un esempio. Magari l’introduzione del Rosè anche nel mondo Prosecco riuscirà ad avere lo stesso effetto traino che, oltre un decennio fa, il Prosecco ha avuto nei confronti delle Bollicine.

 

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Come già accennato nella parte introduttiva di questo studio, le aspettative per il 2022 preannunciavano un inizio d’anno difficile, seguito però da un progressivo recupero. La guerra tra Russia ed Ucraina, scoppiata a fine febbraio 2022, con le relative conseguenze sociali ed economiche e l’aumento dell’Inflazione, hanno però rimesso in discussione tutte le previsioni precedentemente fatte. In particolare, nonostante si pensasse che le tensioni sui prezzi fossero un fenomeno di breve periodo, oggi abbiamo la consapevolezza che occorrerà convivere a lungo con un contesto inflattivo. Se a questo affianchiamo la difficoltà di reperimento di materie prime indispensabili ad offrire il prodotto finito (carta, vetro, tappi,…), la situazione si complica ulteriormente e diventa sempre più difficile programmare ed immaginare progetti a lunga scadenza, con inevitabili conseguenze sulle vendite.

Pendendo in considerazione le prime 15 settimane del 2022 (come evidenziato nella tabella a seguire), e facendo un confronto a parità di scenario con l’anno precedente (ossia con la Pasqua inclusa in entrambi i periodi), è possibile osservare una tenuta del trend negativo dei primi due mesi sia a valore sia a volume. Pertanto le conseguenze sulle vendite degli aumenti di prezzo andranno ad inasprire una risultano già negativo, che molto probabilmente non riuscirà a migliorare nel corso dell’anno.

 

 

Vini e Spumanti: le promozioni

Ulteriori incognite possono emergere dal minore ricorso alle promozioni intrapreso dagli operatori del settore. Se alla risalita dei prezzi si affiancherà anche una minore incidenza degli sconti promozionali (tabella a seguire), gli effetti complessivi sui volumi potranno essere visibili. Tuttavia il «rosso» a volume non deve spaventare, importante sarà il recupero di marginalità che permette alle aziende di continuare a lavorare e crescere!

 

 

Conclusioni

Il mercato di Vini e Spumanti sta vivendo un momento difficile dovuto in primis al confronto negativo con l’eccellente performance del 2021. La situazione poi si complica ulteriormente a causa degli effetti di Guerra ed Inflazione. Ad oggi il fatturato mancante alla categoria rispetto allo scorso anno ammonta ad oltre 80 milioni di euro.

Tuttavia, tralasciando gli ultimi due anni, senza dubbio anomali sotto molti punti di vista, il confronto verso lo stesso periodo del 2019 vede numeri positivi per gli Spumanti (risultato che non sorprende) ma anche per il Vino. Questo fa pensare che in condizioni di normalità le Cantine e la Distribuzione sono pronte a confrontarsi con il mercato e ad intraprendere nuovi percorsi di crescita con successo.

 

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Scheda e news:
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