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Mercoledì 9 settembre 2020 sarà ricordata come una data storica per la viticoltura Valtellinese, con il riconoscimento di Paesaggio Rurale Storico dei “Vigneti Terrazzati del versante Retico della Valtellina” e la conseguente iscrizione nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici. Un lavoro di squadra che ha visto impegnati tutti gli attori della filiera vinicola locale, il prestigioso riconoscimento è arrivato al termine di un lungo iter che ha visto la Fondazione Provinea in cabina di regia come promotrice del progetto.

 

In Valtellina l’esito positivo della richiesta di candidatura è stato comunicato nel pomeriggio di mercoledì 9 settembre al termine della convocazione dell’Osservatorio Nazionale del Paesaggio Rurale presso il Ministero delle Politiche Agricole. “E’ stato raggiunto un traguardo importantissimo – le parole di soddisfazione di Cristina Scarpellini, Presidente di Provinea- la stesura del dossier ha richiesto un lavoro scrupoloso ed impegnativo. Il Ministero infatti si occupa di identificare e catalogare nel Registro i paesaggi rurali tradizionali o di interesse storico, le pratiche e le conoscenze tradizionali correlate, definendo la loro significatività, integrità e vulnerabilità, tenendo conto sia di valutazioni scientifiche, sia dei valori che sono loro attribuiti dalle comunità, dai soggetti e dalle popolazioni interessate”.

Cristina Scarpellini- Presidente Provinea

Cristina Scarpellini ha illustrato in audio-videoconferenza il dossier sul territorio vitato valtellinese a una commissione prestigiosa presieduta da Teresa Bellanova, Ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova. Una relazione con focus sui punti di forza della viticoltura valtellinese, come la storicità e la bellezza di un territorio unico come quello valtellinese. “L’augurio è che questo riconoscimento sia un altro rilevante tassello, dopo l’inserimento dell’Arte della Costruzione dei Muretti a Secco come Patrimonio Immateriale Unesco, a salvaguardia di un sistema con un forte valore identitario, sociale, idrogeologico ed economico”- ha sottolineato Cristina Scarpellini, bergamasca di nascita ma valtellinese d’adozione che ha ringraziato tutte le persone e le istituzioni che hanno sostenuto e collaborato a questa candidatura, in particolare, Provincia di Sondrio, Consorzio di Tutela Vini di Valtellina, Fondazione di Sviluppo Locale, Fondazione Fojanini.

Riconoscimenti che segnano un’importante novità nell’approccio al paesaggio e ai fenomeni che lo riguardano, con il ruolo dell’uomo che non viene visto come elemento turbativo o di degrado dell’ecosistema, ma diventa l’attore principale della salvaguardia della biodiversità e della conservazione del paesaggio stesso. La Valtellina viene riconosciuta a livello nazionale come territorio vitato storico, un punto di partenza per un nuovo approccio soprattutto da parte del legislatore per una ridefinizione degli strumenti di sostegno per la viticoltura in aree geografiche tanto particolari quanto estreme.

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