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Iniziamo a sfatare un tabù. Quante volte abbiamo sentito dire che la Puglia non è una terra di grandi vini bianchi? Grazie a I Pastini, cantina situata nel cuore della Valle d’Itria, la valle dei trulli, in molti hanno cambiato idea.

Conosco questi vini, prima della famiglia Carparelli, proprietari dell’azienda. Come succede in questi casi le persone danno sempre conferme, mai smentite. E oltre a dei vini bianchi eccezionali, trovo delle persone altrettanto speciali. Ogni due anni viene organizzato l’evento Le Passione de I Pastini. Così è stato lunedi 8 maggio, per mostrare i passi avanti dell’azienda e incontrare clienti, distributori, ristoranti ed enoteche della zona con cui c’è un rapporto di fiducia consolidato, oltre a giornalisti, appassionati e sommelier. Appuntamento sulla strada che da Locortondo porta a Martina Franca dove si snoda le tenuta I Pastini. “Stiamo facendo un lavoro di recupero e valorizzazione dei vitigni autoctoni pugliesi a bacca bianca, come Verdeca, Minutolo, Bianco d’Alessano– spiega Gianni Carparelli, enologo e titolare della cantina a conduzione famigliare- Oggi siamo riconosciuti in Puglia come una delle cantine di riferimento per il vino bianco pugliese, un lavoro lungo e attento che sta dando i frutti anche all’estero dove esportiamo circa il 25% della nostra produzione che si attesta intorno alle 100.000 bottiglie annue”.

Gianni Carparelli

STORIA DI FAMIGLIA

Carparelli è un cognome molto diffuso in zona. Qui nel ’96 Donato Carparelli, il padre di Gianni, decide insieme al fratello di investire in zona, acquistando una tenuta oggi rimessa a nuovo con attorno circa 12 ettari di terra. “Per quegli anni fu una vera scommessa, l’agricoltura e la viticoltura che oggi stanno tornando di moda non erano scelte scontate, ma quando lo feci, fortunatamente un investimento ancora in lire, presi quella decisione soprattutto per mio figlio Gianni che stava studiando da enologo. Come famiglia siamo sempre stati impegnati nella terra, ma solamente nel ’96 abbiamo deciso di impegnarci in prima battuta”. A vent’anni di distanza la scommessa sembra essere vinta, I Pastini sono una delle realtà di riferimento per il vino bianco pugliese, troppo spesso bistrattato dietro denominazioni dal nome famoso ma dallo scarso appeal. “Prendiamo il caso della denominazione Locorotondo, un nome che utilizziamo soprattutto per l’estero. Sul mercato italiano invece puntiamo sui nostri vitigni autoctoni, con i nomi dei vini che riprendono quelli delle contrade dove si snoda la tenuta dell’azienda. Faraone per la Verdeca, Cupa per il Bianco D’Alessano e Rampone per il Minutolo”.

LE ROTAIE

Aperitivo di benvenuto in una masseria del 1700 dove attorno è stata completata una moderna cantina. Fusti e tini in acciaio per esaltare freschezza e acidità dei bianchi pugliesi. A fare da sottofondo alle Passioni de I Pastini prodotti tipici e musica locale. La giornata non è di quelle da ricordare dal punto di vista climatico, ma a scaldare l’atmosfera ci pensano i vini e l’accoglienza della famiglia Carparelli. Ci spostiamo verso la zona dei vigneti, Gianni ci mostra la terra calcarea. Un clima molto ventoso, che pulisce la vite, garantendo sempre sanità delle uve, pulizia che ritroveremo anche nel bicchiere. Per combattere i parassiti ogni due anni vengono piantate in vigna delle fave, un antiparassitario naturale. Filari numerati, ci concentriamo sul numero 361 di Minutolo, per una panoramica a 360 gradi sulla viticoltura pugliese. L’obiettivo fare rivivere in poche righe l’atmosfera di una Puglia del vino sempre più vera, ma ci sono delle sensazioni difficili da descrivere. Come il rumore del treno che sfreccia in mezzo alla Tenuta, dove passa la ferrovia. Dall’altra parte ancora vigneti e una masseria rustica dove si scoprono gli altri gioielli della cantina. Qui è nato “Le Rotaie”, un vino rosato a base di Susumaiello, altra variante autoctona, unico vitigno a bacca rossa della gamma de I Pastini che predilige i vini bianchi.

 

SPUMANTIZZAZIONE VERSO SUD

Ci incamminiamo verso sud, nella Masseria in cui sono preparati dei piatti tipici locali per comprendere le potenzialità in abbinamento dei vini. Dall’angolo del casaro con il paradiso dei latticini, passando da fave e cicoria, per il capocollo di Martina Franca, in mezzo a panzerotti, zampine, bombette e gnumarrid, senza dimenticare fritture a base di pesce.

La preparazione dei panzerotti

Difficile non farsi rapire da queste prelibatezze made in Puglia, il metodo classico spumantizzato 1759 a base di Verdeca ci fa ritornare a concentrarci sul bicchiere. “La prima sboccatura l’abbiamo fatta nel novembre 2016– ci spiega Gianni Carparellirispetto alla versione Charmat abbiamo visto che la Verdeca si presta a una spumantizzazione metodo classico, con maggior struttura ed eleganza dopo 24 mesi sui lieviti”. Un breve sondaggio con ristoratori e distributori presenti ci conferma che la Verdeca 1759 spumantizzata è il vino su cui I Pastini oltre a bianchisti si possono proporre come spumantisti delle Valle d’Itria. Del resto le caratteristiche per un grande spumante ci sono tutte: escursione termica, terroir e vento. E la passione che ci mette la famiglia Carparelli.

 

I PASTINI

viticultori in Valle d’Itria
Strada Rampone Zona A
Martina Franca (TA)

+Info: www.ipastini.it

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