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Milan is calling, ancora una volta. Dopo la pionieristica edizione del 2020, che si è tenuta quasi esclusivamente in digitale mietendo comunque enorme successo, torna in presenza la Milano Wine Week, per il quarto anno consecutivo, dal 2 al 10 ottobre. La manifestazione ideata da Federico Gordini è stata presentata nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale in Milano, e punta a un obiettivo preciso: “Nel 2021 siamo pronti per la rivoluzione”. 

“Siamo alla quarta edizione di questo evento, già di per sé un risultato straordinario”, commenta Gordini. “Nel 2018 avevamo deciso di costruire un percorso che cambiasse la dialettica del vino. La prima edizione aveva già avuto la capacità di essere un pensatoio nuovo del vino, con concetti innovativi come il Wine Generation Forum. Nel 2020 siamo stati l’unica manifestazione italiana a tenersi, abbiamo realizzato un progetto straordinario nel mondo: eventi live in streaming per coinvolgere stampa e operatori che non potevano viaggiare”.

Milano torna capitale del vino, forte dei nove wine districts, i binomi tra quartieri della città e luoghi di produzione, tra conferme e novità: Brera-Franciacorta, Sempione-Consorzio Asti, Gae Aulenti-Conegliano, Porta Romana-Lugana, Eustachi-Oltrepò Pavese, Marghera-Valpolicella, Porta Venezia-Abruzzo, Isola-Liguria, Navigli-Chianti. “Da Brera all’Ortica, avremo centinaia di location attivate, tra locali di somministrazioni e nuovi spazi: avremo tanti negozi di design, gallerie d’arte, librerie. Un crossover tra attività culturali, con una capillare diffusione in città”.

Restano ferme le sedi storiche e principali della MWW, che come sempre avrà Palazzo Bovara come quartiere generale; Palazzo Castiglioni, sarà sede dei forum, mentre il centro Megawatt sarà uno dei nuovi poli e ospiterà uno degli appuntamenti più importanti: Wine Business City, un sistema di incontri su appuntamento tra operatori e clienti, per incentivare lo scambio. La cucina di Milano Wine Week, sempre attenta al connubio tra cibo e vino, sarà in Piazza San Babila.

Federico Gordini

Come per lo scorso anno, verrà riproposto il formato che renderà di fatto Milano il centro del mondo del vino: undici città internazionali (New York, Chicago, Miami, Londra, Toronto, Montreal, Shanghai, Shenzen, Tokyo, Hong Kong, Mosca) saranno contemporaneamente collegate in streaming per eventi di degustazione, confronto e divulgazione multiculturale. Su questa scia, Milano Wine Week continuerà a cavalcare la digitalizzazione con un progetto rivoluzionario ai fini dell’esperienza finale: sarà infatti disponibile W, l’app ufficiale della kermesse.

Dabliu guiderà il pubblico nella Milano Wine Experience: ci sarà la possibilità di una guida interattiva, della geolocalizzazione, di effettuare prenotazioni, recensioni, creare itinerari. Tutto integrato con mobilità e parcheggio. E saremo la prima città internazionale in cui le persone potranno scegliere dove andare in funzione del vino: abbiamo avviato una scansione delle carte vino di centinaia di ristoranti, che potranno essere analizzate prima di selezionare il proprio locale preferito”. Sarà addirittura disponibile un percorso di gamification, un’interazione ludica del consumatore con premi in palio. La MWW sarà inoltre la prima manifestazione internazionale a usare macchine di sanificazione dell’aria per il massimo della sicurezza, firmate Signify.

Presente il sindaco di Milano, Beppe Sala: “La nostra città vuol fare la sua parte nella ripresa. Siamo un paese di qualità tali che l’unica cosa di cui abbiamo bisogno è ottima organizzazione. E siamo in costante avanguardia nel settore del vino: un quarto degli ettari vitati bio al mondo è in Italia. Non sappiamo quale sarà la situazione pandemica nel prossimo futuro, ma noi ci stiamo attivando per tornare a una certa normalità, e settembre e ottobre sono fondamentali per gli eventi tematici, tra design e moda, vino e food. Siamo purtroppo tornati a livelli di produzione precedenti all’Expo, c’è molto da fare ma la volontà non ci manca”.

Gli fa eco Gianmarco Centinaio, Sottosegretario alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali: “L’Italia del vino non si ferma, l’Italia tutta non si ferma. MWW ci ha creduto anche nel 2020. Il momento del vino di qualità è forse il più difficile, perché senza feste, eventi, ricevimenti, turisti, il vino di un certo livello ha pagato forse più di tutti. Milano è la porta dell’Italia verso l’estero, ed è il luogo ideale da cui ripartire, qui c’è voglia anche di dimostrare che il vino è momento di ritrovo, non solo per sommelier o esperti, ma per spensieratezza e convivialità, accoglienza, ospitalità. La Milano Wine Week è esempio di queste idee”.

Milano si candida inoltre come hub naturale per il vino italiano, stante la sua posizione geografica a due ore e mezza d’auto da località vinicole straordinarie o location alimentari ineguagliabili. MWW lancerà i wine tour, con l’obiettivo di rendere questa un’offerta permanente per l’enoturismo, accolta con il sorriso da  Roberta Guaineri, assessora a Sport, Turismo e Qualità della vita di Comune di Milano: “La MWW è la rappresentazione di come vorremo Milano in futuro, contatto e cultura trasmessi dal filo conduttore del vino, una città inclusiva e tecnologica. Ci sono grandi entusiasmo e visione”.

Il connubio tra prodotto e territorio sarà uno dei temi fondamentali della settimana, come anticipato da Ettore Prandini, Presidente Coldiretti:”La valorizzazione territoriale è fondamentale, l’intreccio di eccellenze del nostro paese va esaltato ed esportato. Dal cibo al vino alla moda, dobbiamo essere bravi a rappresentare al meglio le nostre eccellenze che il mondo ci invidia, con eventi in concomitanza per descrivere le potenzialità che abbiamo. Anche in materia tecnica, con biodiversità e vitigni autoctoni, il vino è un’esperienza unica che richiede sempre più impegno, e la Milano Wine Week è un evento che merita il nostro supporto”.

Saranno numerosi i filoni da segnare in rosso, ciascuno alimentato da un argomento principale e coinvolgente: tornerà il Wine Generation Forum, il riflettore sul mercato generazionale, alla luce dell’esercito di giovani sempre più presenti in aziende e management dei consorzi. Lo Shaping Wine, momento di riflessione sul vino del futuro con l’online sempre più dominante e le modifiche ai punti vendita tradizionali. Wine Geek, appuntamento con gli appassionati del tecnicismo produttivo e ontologico del vino. Sarà addirittura presente Slow Wine, che nelle giornate del 3 e 4 ottobre presenterà la nuova guida, prima di dare vita a una mastodontica degustazione con centinaia di produttori.

Sarà un’occasione, in generale, per tenere comunque alta l’attenzione sul momento tragico degli esercizi commerciali, cui ha dato voce Lino Stoppani, Presidente FIPE e vicepresidente vicario di Confcommercio. Più in definitiva, sarà un’ulteriore certificazione della capacità che Milano e il mondo del vino hanno di resistere e reagire, come ha chiosato Riccardo Ricci Curbastro, presidente Federdoc: “MWW cambia pelle e si adatta, con successo. La situazione attuale implica la necessità di fare cose nuove, ed è una delle caratteristiche del mondo del vino, basti guardare all’ultimo decreto che ha reso l’Italia il primo paese al mondo che lavora sulla sostenibilità del vino, un automatico sguardo al futuro”. Milano chiama, il mondo del vino risponde. 

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