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Non sarà mai come una visita al bar vera e propria, a maggior ragione quando si potrà tornare senza pensieri al bancone. Ma il consumo di ready to drinkcocktail pronti in lattina, è sicuramente uno dei trend più scalpitanti del momento, e un’azienda colossale come Diageo ha deciso di investirci. 

Ottanta milioni di dollari, per un regime di produzione che si assesterà sui 25 milioni di casse l’anno: si tratta di due nuovi impianti adiacenti, che sorgeranno a Plainfield, Illinois (USA), e che vedrà coinvolti brand di estremo rilievo come Smirnoff, Ketel One e Crown Royal, recentemente utilizzate per nuovi lanci di RTD. Le due linee produttive sforneranno rispettivamente 500 e 1200 lattine al minuto, in un complesso edilizio che coprirà ventimila chilometri quadrati: l’avvio dell’attività è previsto per l’estate.

La Presidente di Diageo Nord America, Debra Crew ha definito l’operazione “emozionante, soprattutto alla luce dell’aumento delle richieste dei ready to drink. Sarà una struttura che farà da supporto al nostro continuo lavoro nell’intercettare le abitudini del futuro, che al momento descrivono situazioni di consumo spensierato e casalingo”. Diageo ha già attivo un punto di imbottigliamento a Plainfield, che con il nuovo sito verrà potenziato e ingrandito: saranno assunti cinquanta nuovi dipendenti a tempo pieno, che andranno ad arricchire la forza lavoro fino a un team di 650 persone.

Il progetto del sito produttivo DIAGEO

Tutto in regola quindi per il definitivo balzo in avanti della categoria, che già negli ultimi anni si è decisamente emancipata, forte dell’estrema fruibilità e la semplicità di utilizzo: basta d’altronde avere una connessione Internet per poter ordinare un RTD, prima ancora della possibilità di consumarne senza necessità di attrezzatura specifica, necessaria invece per realizzare cocktail da zero. Nei risultati del primo trimestre 2021, le vendite di RTD Diageo sono già in crescita del 13% rispetto allo scorso anno. Un inizio più che promettente.

fonte: beveragedaily.com

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1 Commento

  1. Davide Monorchio Reply

    Interessante prospettiva…se si immagina che il lockdown odierno sia la condizione stabile in cui vivremo nel prossimo futuro. Non sono certo che il trend si possa mantenere immutato nel tempo. Le persone, quando potranno, torneranno a frequentare i bar, gli amici. Il cocktail è convivialità, condivisione di tempo e di spazio con gli amici, i cosidetti “non conviventi”. Certe mode, se non a sparire, sono destinate in qualche modo a ridimensionarsi.

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