Pinterest LinkedIn

© Riproduzione riservata

“La Valtolina fa vini potentissimi”. Scriveva così Leonardo Da Vinci nel XV secolo nel Codice Atlantico. Di acqua sotto i ponti e di vino nelle botti da quei giorni ne è passato. Mentre invece sono passati solo 120 anni, si fa per dire, dalla nascita della Nino Negri, la cantina valtellinese bandiera di un territorio.

Giornata di festeggiamenti martedi 10 ottobre a Milano al Palazzo delle Stelline, a novembre si replicherà in Valtellina, là dove tutto ebbe inizio. Una storia importante quella di Nino Negri, iniziata nel 1897 quando il suo fondatore Nino sposa Amelia Galli, proprietaria della fortezza di Chiuro, a una decina di chilometri da Sondrio. Il figlio Carlo, citato nella pagine valtellinesi del libro “Vino al Vino” di Mario Soldati come “Sciur Carluccio”, affianca il padre nel lavoro a partire dal 1927. Acquista nuovi vigneti, migliora le tecniche di coltivazione, affina i processi produttivi. Nel 1977, dopo 50 anni esatti al timone delle sue cantine, Carlo Negri si spegne e passa il testimone a un giovane enologo entrato in azienda qualche anno prima, Casimiro Maule.

 

VERTICALE 5 STELLE

Una standing ovation he chiuso il finale di una degustazione monstre di Sfursat 5 Stelle. Sei annate, partendo dalla 2013, arrivando sino alla 1989. Sul palco Casimiro Maule, il papà di questo vino simbolo, che negli anni ’80 ha cambiato non solo la storia della Valtellina e della Nino Negri, ma dell’enologia italiana, insieme a Luciano Ferraro, penna di vino del Corriere della Sera. Maule parte come uno dei suo vini, un po’ chiuso, austero, contratto.

Via via si apre, come il nebbiolo nel bicchiere, le parole si fanno più fluide, di fronte una platea di centoventi tra giornalisti del settore, clienti e ospiti, in rispettoso silenzio. Ci sono annate giovani ma già pronte come la 2013, annate sferiche, come viene definita la 2009 di 5 Stelle, annate perfette, come la 2001, che venne giudicata miglior vino d’Italia da più guide. Ma il tempo non fa paura allo Sforzato 5 Stelle, l’etichetta ’99 e la ’97, anche se in alcuni casi non sono state facilissime, sono ancora intatte nei profumi e nei gusti. Lo scoglio più duro, il 5 Stelle dell’89. Nel bicchiere un vino prodotto con un altro metodo e un’altra concezione, più rustico e artigianale. Un pò meno eleganza ma è un vino ancora vivo, che può ancora dare molto. Un percorso lungo centoventi anni in una grande verticale, come le cose belle purtroppo finiscono. Maule esce “gigante del vino”, la sala si alza in piedi, un lungo applauso, forse ci scappa anche un pò di commozione, ma chi scrive è valtellinese e ripensare a quel momento vengono ancora i brividi.

Casimiro Maule enologo e direttore Nino Negri e Corrado Casoli presidente di GIV Gruppo Italiano Vini - Nino Negri 120 anni anniversario 2017 Palazzo delle Stelline Milano
Casimiro Maule e Corrado Casoli sul palco per 120 anni della cantina Nino Negri

PATRIMONIO TERRAZZAMENTI

Nino Negri ha sempre avuto un rapporto con il territorio, ma anche con chi questa terra la lavora. Fatica, sudore, passione. Non ci sono parole per definire tutto questo, anche perché il termine “conferitori” ci è sempre sembrato un po’ freddino. In Valtellina, terra dove il rapporto con il vicino non sempre è dei migliori, l’azienda Nino Negri è riuscita in un’altra impresa, quella di riunire questi viticoltori nell’esperienza della cooperativa Vivass, uno dei casi virtuosi. “Quando sono arrivato in Valtellina negli anni ’70 non avrei mai pensato di arrivare sino qui– le parole di Casimiro Maule, enologo e direttore di Nino NegriCredo che senza il lavoro di chi lavora le vigne e cura il nostro patrimonio dei terrazzamenti, non avremmo mai potuto fare tutto questo. Il valore più importante è il rispetto del nostro territorio”. Rapporto di fiducia e di supporto anche con i vertici del Gruppo Italiano Vini, primo gruppo italiano nel vino e terzo in Europa, che detiene la proprietà di Nino Negri. “Per il GIV è un onore avere una realtà come questa– il commento del Presidente Corrado Casoliil ringraziamento va a tutta la Valtellina ma in particolare a Casimiro Maule, che in più di quarant’anni ha cambiato la storia rendendo questo territorio unico”. In un mondo che sta cambiando anche per i cambiamenti climatici, quale futuro per la Valtellina? Forse siamo davvero nel posto giusto al momento giusto, certo che il futuro appare roseo pensando alle potenzialità di un vitigno nebbiolo che nonostante una lavorazione difficile, il primo a germogliare e una maturazione tardiva, in Valtellina ha trovato il suo habitat naturale.

Anniversario 120 anni Nino Negri - 10 ottobre 2017 Milano Palazzo delle Stelline

 

CASTEL CHIURO

Non c’è compleanno che si rispetti senza regalo. Per questo Nino Negri per celebrare i suoi primi 120 anni ha regalato ai suoi tanti estimatori un’etichetta speciale. Un vino capace di concentrare in sé la storia, la passione, le battaglie e le conquiste dell’azienda. “Era da tanto che volevo riproporre questa etichetta storica dell’azienda– spiega Casimiro Maulecon la nuova edizione del Castel Chiuro ho voluto rendere omaggio a Carlo Negri, il figlio del fondatore con cui ho avuto la fortuna di lavorare e di imparare molto, ricordando il suo impegno caparbio tra viti e cantina riproponendone il vino più celebre, prodotto fin dagli anni ’50 nel castello di cui porta il nome”. Castel Chiuro, annata 2009, un vino realizzato appositamente per la ricorrenza con i migliori cru di Valgella e Grumello. Un vino degustato in anteprima nei festeggiamenti a Milano, che già dal nome ci fa capire la vicinanza tra Chiuro, comune sede dell’azienda e il “Castel”, in un legame che ha anche un pò dei grandi Chateaux francesi. Un vino espressione delle migliori interpretazioni di nebbiolo, per un’annata sicuramente interessante come la 2009. Un vino elegante, destinato a entrate di diritto nel catalogo dell’azienda valtellinese, con una produzione di 9.000 bottiglie numerate. Una delle migliori espressioni di chiavennasca valtellinese ideale come abbinamento, come testato durante la cena a quattro mani dallo stile autentico e ricercato di montagna, a cura degli chef Luca Cantoni del ristorante Fracia di Teglio e Pierino Canclini della Buca 19 di Bormio, uno dei momenti clou dei festeggiamenti milanesi. L’etichetta di ogni bottiglia della Riserva Castel Chiuro 2009 è stampata su carta marmorizzata, decorata a mano da artigiani fiorentini. Un particolare gioco di colori da forma ad un motivo sempre diverso e che rende ogni esemplare unico. Confezionata per l’occasione in un prestigioso cofanetto contenente un libro esclusivo della storia della Nino Negri raccontata in immagini e parole.

Castel Chiuro Riserva 2009 - 120 anni anniversario Nino Negri

 

+info Nino Negri:
www.ninonegri.net/

+info GIV:
www.gruppoitalianovini.com

© Riproduzione riservata

Tu cosa ne pensi? Scrivi un commento (0)

Resta sempre aggiornato! Iscriviti alla Newsletter


Scrivi un commento

undici − tre =

Per continuare disattiva l'AD Block

La pubblicità è fondamentale per il nostro sostentamento e ci permette di mantenere gratuiti i contenuti del nostro sito.
Se hai disattivato l'AD Block e vedi ancora questo messaggio ricarica la pagina